Il Natale oramai è già nell'aria al cinema e in tv, grazie alle prime uscite a tema. Una di queste è il tradizionale film Disney di Natale, che riuniva le famiglie in sala ma che deve affrontare come tutti i risultati del post-pandemia. Lo fa con Strange World - Un Mondo Misterioso, 61° classico Disney al cinema dal 23 novembre. Il film è diretto da Don Hall, già dietro la macchina da presa alla Casa di Topolino per Big Hero 6, Oceania e Raya e l'Ultimo Drago, co-diretto e scritto da Qui Nguyen, anche lui dietro Raya, e prodotto da Roy Conli, già vincitore dell'Oscar insieme a Hall per Big Hero 6. I tre hanno incontrato la stampa italiana in una speciale giornata, insieme ai doppiatori Francesco Pannofino, Marco Bocci e Lorenzo Crisci e ai compositori della canzone originale dei titoli di coda del film, "Antifragili", Michele Bravi e Federica Abbate. Ecco cosa hanno raccontato.
Giovani esploratori crescono
Il film racconta una spedizione impossibile e piena di sorprese nel mondo misterioso del titolo che riunisce tre generazioni di uomini Clade: Ethan, il nipote adolescente apertamente gay che sta scoprendo se stesso, Searcher, il padre agricoltore che cerca di costruire un'eredità solida per il figlio, e Jaeger, il nonno, molto legato al proprio ruolo e alla propria fama di esploratore. Lorenzo Crisci, la voce di Ethan, ha esordito dicendo che il personaggio ha un cuore gigantesco ed è sensibile come lui, e ha apprezzato il rapporto tra le tre generazioni raccontato nel film e l'interfacciarsi due volte tra padre e figlio, che gli è rimasto nel cuore e in cui ha visto una possibilità di equilibrio tra restare vicini ai propri cari e trovare la propria strada. Lo stesso vale per Marco Bocci e Francesco Pannofino, voci rispettivamente di Searcher e Jaeger: il primo è rimasto molto colpito quando ha potuto vedere il film nella sua interezza, gustandoselo tutto e apprezzando il non essere caduti nella retorica, senza eccedere nei sentimentalismi: "Mi è scappata la lacrimuccia, in comune con il personaggio ho panza e baffi" (ride) e lo hanno colpito i suoi occhi. Se avesse potuto doppiare un altro personaggio storico Disney, sarebbe stato sicuramente Pippo. Il secondo scherza: "Spero di non averla distrutta perché sono alla prima esperienza, mi sono divertito con la consapevolezza che è uno di quei progetti che sai che ci saranno per tutta la vita, che dureranno per sempre. Io ho due bambini piccoli e mi sono sentito chiamato in causa, come quando sei tentato di seguire le orme di chi è venuto prima di te ma vorresti anche seguire le tue passioni. C'è rispetto nei confronti dei genitori ma anche il bisogno della propria individualità. La pellicola riesce a mettere tutto questo sul piatto, toccandolo nella maniera più profonda e vera". Poi continua: "Mentre stavo in sala mi sentivo vicino fisicamente al personaggio, pur non assomigliandogli per niente (ride). Ti ci rispecchi man mano che gli dai sfumature nelle settimane di lavoro. Inoltre anche io adoro la vita di campagna, infatti vivo in Umbria ma ogni tanto ci provo a fare l'agricoltore anche se con pessimi risultati". Dal direttore del doppiaggio Massimiliano Manfredi più che consigli, ha ricevuto un vero e proprio insegnamento su come approcciarsi al mestiere, dato che non aveva mai doppiato un cartone animato: "È stato complicato, divertente e liberatorio".
Tu Vuo' Fa' L'Americano
Sia Don Hall che Qui Nguyen si sono sentiti accolti benissimo in Italia, raccontando la genesi del film: "Nel 2017 quando avevo finito Oceania pensavo già a quale sarebbe stato il mio progetto successivo. Ho due figli piccoli, mio padre è un agricoltore, così mi venne l'idea di raccontare una storia ambientalista attraverso tre generazioni. Amo le storie d'avventura e quindi mi è sembrata una giusta chiave per raccontarla". Gli fa eco Qui Nguyen: "Mi ha proposto il pitch del film anni fa, un viaggio familiare à la National Lampoon's Vacation, e ci volevamo tre elementi per raccontarlo: l'avventura, la commedia e il cuore. Abbiamo provato a metterli tutti come le tre generazioni, abbiamo entrambi un padre e dei figli nella realtà, magari impareremo dai nostri errori". Il produttore Roy Conli, di origine siciliana, che lavora per la seconda volta con Hall dopo Big Hero 6, ha affermato che è stato un piacere tornare a collaborare col cineasta perché adora i suoi mondi inclusivi e allineati con la realtà, che però possono essere visitati solo nell'animazione. Lo stile fumettistico era lì fin dall'inizio, perché passione comune che ha unito in amicizia regista e sceneggiatore. Tra le ispirazioni cinematografiche visive Viaggio al centro della Terra, Il mondo perduto, Indiana Jones, King Kong, Jurassic Park, anche Un treno per Yuma per il rapporto padre-figlio, e un titolo catchy che richiamasse le Amazing Stories e le riviste pulp. Nguyen ricorda infatti che si tratta di un nuovo Classico che dovrà stare sullo scaffale insieme ad altri mostri sacri, quindi la pressione era alta. Per Hall tra le ispirazioni visive reali ci sono stati sicuramente la Catena Himalayana e il corpo umano, studiato insieme ad esperti sul suo funzionamento: "Non avevo un'idea visiva precisa e mi andava bene così. Volevo dare carta bianca agli animatori per farli sbizzarrire. Penso che il film sia una testimonianza del talento Disney".
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La musica di Strange World
La parola è passata ai compositori della canzone originale dei titoli di coda del film, "Antifragili", a partire da Federica Abbate: "È stata la prima volta che una colonna sonora veniva scritta e anche cantata di sana pianta per un film Disney in Italia. La nostra ispirazione è stata il saggio Antifragile di Nassim Nicholas Taleb, uno scrittore libanese naturalizzato statunitense incentrato sulla capacità peculiare degli esseri viventi, in seguito ai traumi, di rompersi e poi rimarginarsi. Il contrario di forte secondo Taleb non è debole ma antifragile. Rispetto al trauma non siamo come gli oggetti inanimati che cadono a terra e basta ma sappiamo rialzarci. La rottura è anche quella che c'è nel film tra padre e figlio, che riesce a rimarginarsi attraverso il dialogo".
Assolutamente solidale Michele Bravi: "Noi abbiamo sognato per anni con la musica dei Classici Disney e ora abbiamo avuto l'opportunità di crearne una piccola parte in Italia. L'antifragilità riguarda il pianeta Terra, vista come un essere vivente, e il rapporto tra umani e con la Terra, che diventano i battiti nella canzone e bisogna trovare una sincronia. C'è un grande senso di comunità che viene raccontato nella pellicola, la capacità di co-esistere con l'ambiente e le persone che hai vicino. C'è stato motivo di grande gratificazione da spettatore nel vedere come con naturalezza la fragilità più grande diventa un momento di forza estremo, mi sarei sentito molto meno solo crescendo con un film del genere" riferendosi al personaggio di Ethan. A proposito della tematica LGBTQIA+, il regista ha dichiarato che volevano semplicemente raccontare la realtà del mondo di oggi: infatti il suo essere gay non è motivo di discussione per i personaggi, e Ethan era così fin dalle prime fasi di scrittura, fin dal pitch.
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Il villain è dentro di noi
L'antagonista in Strange World - Un mondo misterioso non è palese - o almeno lo sembra solo all'inizio del film - ma dentro di noi. Un'idea di cambiamento interessante, con una lettura finale a sorpresa. Come dice Qui Nguyen: "Noi per primi e anche gli spettatori ci relazionavamo troppo coi tre personaggi, nessuno poteva diventare il cattivo della storia ma ognuno doveva combattere i propri demoni interiori. Anche perché noi stessi da figli a genitori abbiamo fatto gli errori dei personaggi nel film. I personaggi imperfetti ci piacciono per questo. Il nonno cattivo sarebbe stato meno interessante da esplorare" continua Don Hall: "Siamo molto orgogliosi della nostra eredità, 100 anni di Disney, i Classici di allora riflettono quel tempo e noi col nostro film il nostro". Gli fa eco Roy Conli: "Le storie che raccontiamo oggi le avrebbe volute Walt. Lo storytelling evolve negli anni, come il mondo stesso. Ci auguriamo che Strange World sia una storia di oggi ma che resisterà altri 100 anni". La tematica del film diviene quindi ambientalista, su cui Hall è ottimista: "Che tipo di mondo lasciamo alle generazioni successive? Abbiamo molto su cui lavorare, ma sono speranzoso sul cambiamento climatico. Magari chi vedrà il film poi ne parlerà in famiglia di questi problemi, anche solo raggiungere questo ci renderebbe estremamente fieri". Chiude Conli: "Il figlio quindicenne di un mio amico in un test screening dopo aver visto il film ha detto 'Papà voglio passare più tempo con te'. Se succedesse questo agli spettatori a fine visione, avremo portato a casa il risultato".