Steven Spielberg premiato con l'Orso d'oro alla carriera alla Berlinale 2023. Con lui durante la consegna del premio anche Bono, frontman degli U2, che ha confessato di ammirare moltissimo il lavoro del regista. L'arrivo dell'autore nella capitale della Germania coincide anche con la presentazione all pubblico tedesco del suo ultimo film, The Fabelmans, che concorre ai premi Oscar con sette nomination.
The Fabelmans in Italia è uscito in sala lo scorso 22 dicembre, ma purtroppo, nonostante sia stato lodato dalla critica, si è rivelato un flop. Di più: è il peggior risultato di un film diretto e prodotto da Spielberg (28 milioni di dollari d'incasso a fronte di un budget da 40). Qualcosa che stringe il cuore, vista anche la natura fortemente autobiografica del film.
La pellicola racconta infatti in forma romanzata la vita della famiglia Spielberg: il sogno di fare cinema del piccolo Steven, che qui diventa Sammy Fabelman, la crisi dei genitori, le sorelle, le difficoltà di farsi accettare a scuola. Come detto durante la conferenza stampa della Berlinale, è tutta la vita che Spielberg voleva raccontare la sua storia. E finalmente ha trovato il coraggio.
The Fabelmans: Steven Spielberg racconta la sua vita
Steven Spielberg ha sempre amato il cinema e oggi lo ama esattamente come quando, bambino, ne è rimasto meravigliato la prima volta: "Il mio amore per il grande schermo non è cambiato. Ogni volta che trovo un libro, una sceneggiatura o un'idea buona per fare un film mi prende lo stesso livello di entusiasmo. E quell'entusiasmo è più forte di qualsiasi cosa. Tranne forse la nascita di un figlio: credo sia l'unica cosa in grado di superare l'emozione dell'arrivo di un'idea".
The Fabelmans, la recensione: la lettera d'amore di Steven Spielberg al cinema
Nella lunga e ricchissima filmografia di Steven Spielberg The Fabelmans è sicuramente il suo film più personale. Ma perché raccontare la storia della sua famiglia proprio ora? Il regista lo dice candidamente: "Il tempismo è qualcosa che non si può programmare. In piena pandemia, sequestrato in casa, non potevo andare in giro, guidare... Ho passato molto tempo con i miei figli, ormai grandi. E per fortuna la mia famiglia era con me! Quella situazione mi ha dato tempo per respirare. Mi sono chiesto se ci fosse un film che non avevo ancora fatto. E ho capito che c'è sempre stata una storia che volevo raccontare: quella di mia madre, mio padre e le mie sorelle. E l'incredibile conflitto che c'è tra l'arte e la famiglia. È qualcosa presente in tutti i miei film: ogni cosa che ho fatto è molto personale. Molti dei miei film parlano proprio di famiglia, ma nessuno è così biografico come The Fabelmans".
Orso d'oro alla carriera 2023 a Steven Spielberg
Commentando il premio alla carriera ricevuto alla Berlinale, il regista ammette: "Ricevere un premio come questo spinge a fare qualcosa che non mi capita spesso: riflettere. Per me riflettere significa non andare avanti, ma rimanere nel passato, nei ricordi".
E la conferenza stampa di Berlino è stata occasione per ricordare la protagonista del suo film, sua madre Leah Adler: sullo schermo la interpreta Michelle Williams, mentre nella realtà è scomparsa da sei anni. Il regista ha condiviso un ricordo affettuoso: "Mi diceva: ti ho dato talmente tanto buon materiale: quando ti deciderai a usarlo?" e finalmente è successo. Ma c'è un ma: "Anche solo ricreare quelle scene è stato molto difficile per me".
I migliori film di Steven Spielberg
Al festival c'è una retrospettiva dei suoi film e il regista confessa che, per la prima volta, non sa quale sarà il suo prossimo progetto: "Per decenni sono stato un treno in corsa: film dopo film, dopo film. Ho cominciato a girare The Fabelmans prima ancora che West Side Story uscisse in sala. Non ho idea di cosa farò dopo. È allo stesso tempo una bella sensazione e una cosa terribile. È bello poter avere di nuovo il controllo sulla mia vita e fare le mie scelte. Ma ho bisogno di lavorare. Amo lavorare! Questa è la grande domanda a cui cercherò di rispondere per il resto dell'anno: capire cosa fare".
Steven Spielberg produce una serie tv su Napoleone basata sul lavoro di Kubrick
Una cosa sul futuro però Spielberg l'ha detta a Berlino: sta lavorando a una serie tv per HBO, basata sul lavoro fatto da Stanley Kubrick per il film su Napoleone, che non ha mai visto la luce. Si tratta di una miniserie in sette puntate, di cui si è cominciato a parlare nel 2016, con Cary Fukunaga come probabile regista.
2001: Odissea nello spazio, Katharina Kubrick: "Quella volta che il Papa vide il film in Vaticano"
Spielberg produce la serie Napoleon insieme a Christiane Kubrick and Jan Harlan. Il regista aveva annunciato questa intenzione dieci anni fa, nel 2013, poi nel 2016 si è aggiunta al progetto HBO.
Stanley Kubrick pensava di realizzare il film Napoleon subito dopo 2001: Odissea nello spazio. Ma poi la sua ricerca sulla vita di Napoleone Bonaparte è andata avanti così a lungo da non riuscire mai a realizzare questa idea.