Ha debuttato nell'iconica giornata del 4 maggio, tradizionalmente lo Star Wars Day, ma continua con distribuzione settimanale Star Wars: The Bad Batch, la nuova serie animata appartenente all'universo creato da George Lucas e sviluppata per Disney+ da Jennifer Corbett. Un nuovo progetto che ci siamo fatto raccontare proprio dalla showrunner insieme al regista e produttore esecutivo Brad Rau, ma soprattutto l'uomo che dà voce e anima a tutti i membri della squadra speciale di cloni che ne è protagonista, un nome ben noto e leggendario per chi segue questo tipo di produzioni: Dee Bradley Baker, voce nota per i suoi ruoli in titoli che spaziano da Space Jam a Phineas e Ferb, oltre ovviamente a The Clone Wars, per restare in ambito Star Wars.
La voce della Bad Batch
Cuore di Star Wars: The Bad Batch è la squadra speciale che dà il titolo alla serie, un gruppo di trooper con mutazioni genetiche che forniscono loro abilità speciali. Si tratta di Hunter, Wrecker, Tech, Crosshair ed Echo, tutti doppiati in originale da Dee Bradley Baker che ce li descrive così: "Hunter è un po' il capo del branco, è quello in grado di seguire le tracce con i suoi sensi potenziati. Tech è invece quello più esperto di tecnologia, ha sempre un dispositivo tra le mani, è super calmo ed esperto di tutto ciò che è tecnologico. Poi c'è Wrecker che è ovviamente i muscoli del gruppo e ha una forza incredibile, mentre Crosshair, il cecchino della situazione, ne è l'opposto e con lui mette in piedi dinamiche interessanti. Infine Echo è un clone modificato, un androide. E tutti insieme sono una squadra da non sottovalutare!"
Un gruppo eterogeneo al quale Dee Bradley Baker si diverte a dar vita, ma in cui è difficile individuare un preferito, visto che li considera tutti suoi figli. "Mi diverto a interpretare Wrecker" ha però ammesso, "è così onesto, chiaro e divertente. Sono tutti interessanti, ma lui è quello più lontano da me e da tutti gli altri." Una curiosità sul lavoro del doppiatore ce l'ha fornita Jennifer Corbett, che ha raccontato come si aspettasse che venissero doppiati separatamente, mentre si è trovata a vedere Baker passare da uno all'altro dialogando con se stesso.
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Omega, un'aggiunta importante
Accanto ai cloni della squadra, la serie introduce un nuovo personaggio di nome Omega, per il quale ci aspettiamo sviluppi interessanti proseguendo con la stagione. Quello che emerge fin da subito è la dinamica che si viene a creare con Hunter, in cui echeggia quella già vista in The Mandalorian tra il protagonista e Baby Yoda. "La squadra non è abituata ad avere altri elementi al suo interno, anche se hanno accolto Echo una volta che ha dimostrato di meritarlo" ha spiegato Baker "ma è interessante vedere come il gruppo si adatta ad accogliere questa nuova figura al suo interno. Si crea una dinamica del tipo zio/nipote o padre/figlio, ma non del tutto, perché Omega ha la sua dose di sorprese in serbo ed è intrigante vedere come si sviluppano." Non è insomma solo una storia d'azione, ma in fondo "Star Wars non lo è mai!"
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In una galassia lontana lontana...
Ma in che contesto si collocano le storie di questi personaggi in The Bad Batch? Siamo ovviamente all'indomani del famigerato Ordine 66, ma la serie propone un punto di vista diverso di quei giorni. "Se devo essere sincera" ha dichiarato la Corbett, "il momento è una delle cose che mi ha entusiasmato di più della serie. In The Clone Wars abbiamo visto i trooper fare quello che sono nati per fare, ma che succede a qualcuno che non sa essere altro che un soldato quando la guerra finisce?" Un quesito che vale ancor più per i membri della Bad Batch, abituati a fare le cose a modo loro. Come si integrano mentre si passa dalla Repubblica all'Impero?
"Ho trovato interessante mostrare pianeti e luoghi felici della fine della guerra" ha spiegato ancora la Corbett, "senza sapere cosa avrebbe comportato in realtà l'Impero in seguito." Anche Baker ha la sua da dire sull'argomento: "si passa a un struttura di potere più basata sulle regole... e i membri della Bad Batch sono poco inclini a seguirle. È interessante vederli in questo momento di transizione." Dice la sua anche Brad Rau, anch'egli curioso di vedere approfondire il momento storico: "Non abbiamo visto molto dell'esplosione dell'Impero e vi ci troviamo in compagnia del meglio del meglio dei soldati, incapaci di muoversi nel mondo e avere a che fare con una ragazzina come Omega. Come mangeranno? Come ripareranno il loro equipaggiamento? Dove prenderanno il carburante?"
La collaborazione con Dave Filoni
Presenza occulta alle spalle di Jennifer Corbett e Brad Rau è Dave Filoni, sempre più importante quando si tratta di definire una produzione che fa riferimento al mondo di Star Wars, vero e proprio erede di Lucas nel padroneggiarne l'universo. "Lavorare con lui" ha spiegato la Corbett "è come fare una masterclass di scrittura di Star Wars" ma la sua supervisione è ancor più importante considerando la natura di The Bad Batch come sequel di The Clone Wars, perché "Sono personaggi che lui ha creato" ha sottolineato la Corbett. Anche Rau ha parole di stima per Filoni, che considera "una persona fantastica e un buon amico, non posso immaginare un mentore migliore per quanto riguarda Star Wars. Lavorare con lui è un sogno che si avvera."
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