Star Wars è un universo sci-fi in continua trasformazione, una caratteristica per certi versi innata nel franchise ideato da George Lucas. Già dopo l'inaspettato successo di Guerre Stellari, uscito nei cinema nel 1977, c'è stata l'esigenza di costruire un contenitore galattico che racchiudesse, a quel punto, non solo la saga principale di riferimento, ma anche la complessa rete di spin-off, prequel, fumetti, libri arrivati nel tempo. Detto questo, dopo la fine dell'epopea degli Skywalker, conclusasi con il tanto discusso Star Wars: L'Ascesa di Skywalker, la Lucasfilm si è trovata impreparata perché semplicemente non aveva previsto così tante critiche non solo dai giornalisti, ma anche dal pubblico. Parallelamente ai prodotti tv di Star Wars che, stanno ottenendo risultati altalenanti, la company sente ad ora il bisogno di ricominciare da capo. Per tale motivo sta pianificando l'arrivo di nuovi film della serie cinematografica di Guerre Stellari, con l'unico progetto di Taika Waititi rimasto in piedi, dopo la cancellazione dei lungometraggi di Kevin Feige e Patty Jenkins. Come mai questo lungometraggio ha tanto valore?
Cosa sappiamo del film
Prima di riflettere a fondo sulla decisione di Lucasfilm di mantenere, almeno per ora, attiva la pellicola di Waititi, è opportuno raccogliere qualche piccola informazione sul lungometraggio. Tutto è cominciato nel dicembre del 2020, quando, durante l'Investor Day della Disney, è stato annunciato un film diretto proprio dall'autore nativo di Wellington. Nel corso degli anni, in realtà, abbiamo scoperto mano a mano qualche caratteristica del progetto, un prodotto con l'ambizione di espandere l'universo di Guerre Stellari, senza però nessun collegamento al passato. In tempi più recenti, nel 2022, il film-maker ha inoltre specificato di non voler pasticciare con la continuity, volendo poi proporre qualcosa di realmente nuovo per il franchise. L'ultimo avanzamento della pellicola risale a giugno 2022, quando lo stesso Waititi ha rivelato di essere ancora nella fase di scrittura, cercando di sviluppare idee coerenti per il mondo di riferimento. Da quel momento in poi, a conti fatti, non sappiamo se il lungometraggio in sé abbia raggiunto altri step.
Star Wars: Taika Waititi aggiorna i fan sullo sviluppo del suo film
Un futuro perso tra mille galassie
Il colpo di scena, però, è arrivato il 7 marzo 2023, quando Variety ha aggiornato i fan della Galassia lontana lontana sul futuro cinematografico di Star Wars. Purtroppo è arrivata oramai la certezza della cancellazione sia della pellicola di Patty Jenkins, Rogue Squadron, che del titolo prodotto da Kevin Feige. Un unico slot disponibile sembra essere quello di dicembre 2025, forse riservato proprio per il progetto di Taika Waititi che sembra essere, al momento, l'unica pellicola confermata oltre un'opera diretta da Sharmeen Obaid-Chino, che per ora è ancora avvolta nell'ombra. Mentre anche il ritorno di Rian Johnson sembra essere ostacolato dal suo impegno con la saga di Knives Out, ecco che quindi, in questa dispersione fallimentare di idee, la sola concretezza è rappresentata dal film sopracitato. Caratteristica da non sottovalutare, inoltre, è la possibilità che lo stesso Taika Waititi possa essere il protagonista del suo film, un elemento apparentemente fuori fuoco, ma che potrebbe dirci molto sul lungometraggio.
Una rinascita dal sapore dissacrante
Se ci pensate bene, l'ultimo lungometraggio del film-maker neozelandese che lo ha visto presente "in carne ed ossa" è stato Jojo Rabbit, visto che nei due cinecomic di Thor il ruolo di Korg è decisamente più marginale e mascherato dalla motion capture. Tornando nuovamente a Jojo Rabbit, avviene un cortocircuito molto particolare con l'ironia che incontra il dramma e proprio l'Hitler immaginario di Waititi è uno degli elementi più dissacranti e surreali dell'intero film. Uno schema che potrebbe riproporsi in questa pellicola di Star Wars in arrivo, magari con un background bellico o drammatico di contorno e il protagonista completamente distaccato rispetto all'ambientazione. Una formula del genere, con un outsider totalmente caotico e comico abbinato ad un contesto serioso, è in effetti un'accoppiata che manca nell'universo di Guerre Stellari e di cui potrebbe avere bisogno, specialmente in mancanza di idee nuove e originali. Bisogna però considerare anche un'altra ipotesi, ugualmente verosimile e interessante.
Un rischio enorme per il franchise
Considerando la vena comica insita nell'animo dell'autore, non è nemmeno da escludere a priori un lungometraggio demenziale dall'inizio alla fine, senza nessun collante con una tematica più riflessiva. Una strada simile, estremamente rischiosa per la Lucasfilm, è anche però quella che consentirebbe una maggiore rottura con il passato, perché il mix di cui vi abbiamo parlato poc'anzi è una via di mezzo che lascerebbe facilmente spazio ad elementi canonici o tradizionali della saga di riferimento. Conoscendo la company, consideriamo poco probabile una direzione interamente improntata sulla comicità, anche perché, a conti fatti, i rischi potrebbero rivelarsi maggiori dei benefici. D'altro canto, scegliere di coinvolgere una figura come Taika Waititi è già di per sé un azzardo calcolato, considerando la sua filmografia e anche l'accoglienza da parte di pubblico e critica dei suoi film, spesso totalmente divisivi tra chi riconosce la sua fervida immaginazione e chi, al contrario, non tollera la sua tendenza eccessiva alla demenzialità.
Taika Waititi: L'uomo giusto per Star Wars?
Un unico spiraglio, nel bene e nel male
Chiudiamo, dicendo, che la strada che sta percorrendo la Lucasfilm sembra essere l'unica possibile. Chiamare a raccolta una figura così tanto estranea rispetto alla profonda e rigorosa filosofia di Guerre Stellari è una direzione che potrebbe ripagare, di fronte agli appassionati che chiamano a gran voce qualcosa di nuovo e diverso dal solito. Certo, il mondo di Star Wars può rinnovarsi e proliferare ancora una volta anche senza l'ausilio di ironia a palate (basta pensare ad Andor, che, muovendosi agilmente tra canone e reinvenzione, ha tirato fuori un piccolo miracolo di scrittura e regia), ma un'impronta esuberante è un qualcosa di mai visto. Teniamo pure conto che, tra i vari autori coinvolti per il rilancio futuro della saga, l'azienda sembrerebbe aver scelto con convinzione il personaggio più controverso, ma anche quello con il potenziale maggiore. Nel bene e nel male, Taika Waititi sembra quindi incarnare quell'elemento jolly che può fare la fortuna del franchise o affossarlo ulteriormente, augurandoci che l'universo sci-fi possa risollevarsi come Boba Fett dal pozzo del Sarlacc.