Mai titolo fu più appropriato di questo. Da oltre un anno Geppi Cucciari incanta i telespettatori di Rai3 con quello che è senza ombra di dubbio il miglior programma della tv nazionale. Splendida Cornice, magnifico calderone con cui cucinare intrattenimento culturale, evasione, divulgazione, satira, contaminando alto con basso, umorismo con conoscenza, cultura con in-cultura. 50 anni compiuti nel 2023, Cucciari è una seminatrice ad ampio raggio di arguzia che qui presenta, intervista, canta, balla, spiazza, sfotte, incalza, mantenendo un ritmo che non ha eguali in nessun altro programma nazionale. Solo Fiorello, con Viva Rai2, può riuscire a tenere il passo di una Geppi che ogni settimana prova a raccontare il quotidiano di questo folle Paese con leggerezza e ironia, attraverso tutto ciò che si può considerare arte.
Riuscire a rendere tutto godibile
Libri, film, televisione, teatro, musica, social, da snocciolare attraverso parole mai banali, aneddoti surreali, curiosità, oggetti, esilaranti parodie, lampi di genio assoluto, mentre in studio un pubblico selezionato attraverso le categorie demografiche Gfk, caselle di marketing che qui diventano finalmente carne e ossa, fanno domande e si interfacciano con i cosiddetti "competenti". Ovvero cattedratici alle prese con quesiti spesso improbabili, tra i quali spicca il femminismo dell'irresistibile Amalia Ercoli-Finzi, la prima ingegnera aero-spaziale italiana, il funambolismo parolaio del linguista Giuseppe Antonelli, l'avvocata civilista e scrittrice Ester Viola, Alberto Grandi docente di storia dell'alimentazione, la filosofa e autrice Ilaria Gaspari e la psicologa ed esperta di affettività tra adolescenti Loredana Cirillo.
A loro si affiancano Andrea Maggi, professore di italiano, latino ed educazione civica de Il Collegio, Roberto Mercadini, drammaturgo, scrittore e youtuber che dispensa vere pillole di conoscenza e Piero Dorfles con la sua rubrica letteraria. Nomi ai più sconosciuti e soprattutto professioni che a prima vista farebbero tremare qualsiasi prima serata su piazza e qualsivoglia conduttore chiamato a doverli gestire, ma non in questo caso, non a Splendida Cornice, dove si trovano tutti al cospetto di una Numero Uno.
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Nessuno mai come Geppi Cucciari
Perché tutto, dall'inizio alla fine, gira attorno ad una Geppi Cucciari che straborda, illumina, travolge, brilla, erutta vocaboli, battute senza soluzione di continuità. Non sai mai cosa possa dire e/o fare, perché dinanzi a qualunque ospite Geppi è in grado di porre le domande più irriverenti e inattese su piazza, ottenendo in cambio autentiche gemme spesso mai raccontate prima, perché banalmente mai cercate. Cucciari ti sfotte con il sorriso sulle labbra, sfotte sia il suo pubblico che il proprio ospite, prende posizione senza timore alcuno di ipotetiche conseguenze, rendendo non solo vendibile ma persino esilarante ciò che è Cultura, invitando personaggi che spaziano dalla A alla Z, abbracciando i generi più disparati, senza mai far apparire "noioso" nessuno.
Che si tratti di Alberto Angela o Emanuela Fanelli, Maxim Pozdorovikin o il Mago Silvan, Alessandro Borghi o i Santi Francesi, l'archeologo Gabriel Zuchtriegel o Marisa Laurito, Angelo Branduardi o Candace Bushnell, Helen Mirren o Alba Rohrwacher, Marco Bellocchio o Carlo Signoris, Gabriele Salvatores o Daniel Roher. In due ore e mezza di trasmissione Geppi non concede momenti morti al proprio pubblico, facendo suo quel sottogenere televisivo ideato da Maurizio Costanzo chiamato "minestrone", qui divinamente cucinato da autori in perenne stato di grazia e magnificamente servito da un'oste che apparecchia e sparecchia chiunque si presenti al proprio cospetto.
Moltiplichiamo questi ascolti
Eppure il pubblico generalista non parrebbe ancora essersene accorto, per quanto Splendida Cornice viva in una sua "bolla social" in cui Cucciari, i suoi ospiti e i suoi autori vengono costantemente e meritatamente applauditi. Iniziata lo scorso 18 gennaio, la 3a stagione del programma è ripartita con 829.000 telespettatori e il 4.4% di share, con picco del 4.8% il 1 febbraio. Ma non si è ancora mai andati oltre, sfondando il muro del 5%. Numeri che meriterebbero di andare incontro ad un sano moltiplicatore, catapultando Geppi nell'Olimpo televisivo che in casa Rai, e in questo strambo Paese, si chiama Festival di Sanremo. Affidiamole l'Ariston chiavi in mano, mettiamoci comodi e godiamone tutti.