Con l'uscita di Spider-Man: No Way Home entriamo nel vivo della componente cinematografica di uno degli elementi-chiave della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe: il Multiverso, che entra in gioco quando Doctor Strange cerca di aiutare Peter Parker a risolvere i problemi causati da Mysterio. E dove c'è di mezzo il Multiverso non possono mancare rimandi di vario genere a ciò che è venuto prima, nei fumetti e negli altri film. E come da consuetudine, in questa sede vogliamo passare in rassegna i dettagli nascosti più significativi. Ovviamente, l'articolo contiene spoiler!
1. Jones-Watson
Nei film precedenti era stato svelato che MJ era il diminutivo di Michelle Jones, che nel MCU fa le veci di personaggi preesistenti come Gwen Stacy come compagna del protagonista. In Spider-Man: No Way Home, nel corso dell'interrogatorio iniziale, scopriamo che il suo cognome completo è Jones-Watson, un evidente omaggio all'altra più nota MJ che fa solitamente parte della vita di Peter Parker: Mary Jane Watson, menzionata en passant dallo Spider-Man proveniente dall'universo di Sam Raimi, il quale lascia intendere che il rapporto rimanga saldo dopo gli eventi della trilogia che conosciamo. Una versione del personaggio doveva apparire anche in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, ma le sue scene furono rimosse dal montaggio finale.
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2. Oblio universale
Alla fine del film, per eliminare gli effetti dell'incantesimo andato storto, Peter chiede a Doctor Strange di farne un altro, che rimuoverà ogni ricordo dell'esistenza di Parker a livello globale, colpendo anche lo stesso Strange. Questo è ciò che accadde anche nei fumetti, nella storia One Moment in Time, dove Strange, dopo essersi consultato con Reed Richards e Tony Stark (che spinsero Peter a smascherarsi in pubblico durante gli eventi di Civil War), rimuove i ricordi di tutti. O quasi: nel fumetto, Peter include Mary Jane nella bolla protettiva che non viene colpita dall'incantesimo. In storie successive, il Tessiragnatele racconta la verità a determinate persone, cosa che presumibilmente accadrà anche nel MCU.
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3. Cameo giuridico
L'avvocato che aiuta Peter con i suoi problemi giudiziari all'inizio del film è, ovviamente, Matt Murdock alias Daredevil, che ha nuovamente le fattezze di Charlie Cox dopo la cancellazione della sua serie personale su Netflix alcuni anni fa. La sua inclusione allude a un ritorno in scena dei personaggi delle serie che la Marvel produceva per la piattaforma streaming, ma è anche un omaggio all'amicizia che lega Matt e Peter nei fumetti: i due fanno squadra in più occasioni, e hanno anche due nemici in comune, ossia Kingpin e, guarda caso, Mysterio (che nei fumetti si è suicidato dopo aver orchestrato eventi che dovevano far impazzire Murdock).
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4. Il mal di schiena
Per ovvi motivi abbondano i rimandi ironici ai film di Raimi e Marc Webb, con battute riciclate e omaggi visivi. Il più divertente è senz'altro quando Tobey Maguire chiede ad Andrew Garfield di sistemargli la schiena, dicendo che è un problema ricorrente. Nella realtà, un malore simile costrinse quasi Maguire a rinunciare a Spider-Man 2 (lo avrebbe sostituito, nel caso, Jake Gyllenhaal), e quando fu confermata la sua partecipazione Raimi e gli sceneggiatori aggiunsero una scena in cui Peter Parker, temporaneamente privo di poteri, cade a terra e si lamenta del mal di schiena che ne deriva.
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5. I temi musicali
La componente citazionistica è presente anche a livello musicale, in particolare per il tema che Danny Elfman scrisse per la trilogia di Raimi, e che viene riproposto in due scene. Presente anche il tema di Electro, scritto da Hans Zimmer per il film del 2014, insieme a quello principale composto da James Horner per il primo The Amazing Spider-Man. Per la seconda volta consecutiva, dopo Spider-Man: Far From Home, manca all'appello la rielaborazione che Michael Giacchino ha fatto della storica sigla degli anni Sessanta, e che accompagnava il logo dei Marvel Studios in Spider-Man: Homecoming.
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6. Addio, Zia May
Laddove gli altri Peter hanno perso Zio Ben (la cui morte nel MCU, a questo punto, è presumibilmente stata per cause naturali), quello attuale deve fare i conti con la tragica scomparsa di Zia May, ferita a morte da uno degli ordigni esplosivi di Norman Osborn (il quale poi dice che la colpa di tutto è comunque di Peter, come il villain ha fatto anche nei fumetti parlando di Gwen Stacy). Oltre a far parte dell'arco narrativo del protagonista, è anche una riscrittura di quanto accaduto nell'universo cartaceo: nei fumetti, dopo Civil War, May fu gravemente ferita ed era praticamente insalvabile, il che spinse Peter a fare un accordo con Mephisto per alterare la realtà, creando la nuova linea temporale dove Doctor Strange salva May e poi cancella i ricordi di tutti.
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7. Il destino di Ned
Dopo aver scoperto che gli altri due Spider-Man hanno perso il loro migliore amico, divenuto supercattivo (Harry Osborn), Ned Leeds promette a Peter che lui non cercherà mai di ucciderlo. Chi conosce i fumetti avrà colto il rimando al triste destino di Ned nel mondo cartaceo: tramite lavaggio del cervello fu spinto a indossare il costume di Hobgoblin e incastrato per i crimini di quest'ultimo, per poi essere ucciso quando non fu più giudicato utile da coloro che lo avevano manipolato. Prima dell'uscita del film, alcuni fan avevano ipotizzato che Ned potesse diventare Hobgoblin in questo capitolo.
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8. Scooby-Doo
In originale, quando chiede a Peter, Ned e MJ di aiutarlo a catturare i cattivi dagli altri universi, Doctor Strange usa la frase "Scooby-Doo this shit!". Una battuta in apparenza priva di senso, ma in realtà legata a una delle serie animate di Scooby-Doo andata in onda negli anni Ottanta, dove il celebre cane, aiutato da Shaggy e Daphne, doveva intrappolare tredici fantasmi fuggiti da una prigione mistica. A chiedere l'aiuto dei protagonisti era un tale Vincent Van Ghoul, la cui voce in inglese apparteneva a Vincent Price, una delle ispirazioni per l'aspetto fisico di Doctor Strange nei fumetti.
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9. Gli altri universi
Per come funziona l'incantesimo andato storto, era lecito aspettarsi altri camei nel film, e il finale sembra quasi annunciarne alcuni, prima che Peter trovi il modo per rimandare tutti a casa. A conti fatti mancano i personaggi visti in Spider-Man: Un Nuovo Universo (forse anche per la questione del non poter per forza usare in live-action i doppiatori originali), ma un omaggio al film è presente quando Electro, ironizzando sul colore della pelle di Peter (dava per scontato che fosse afroamericano siccome è povero e vive nel Queens), dice "Con tutti questi universi, deve per forza esserci uno Spider-Man nero da qualche parte." Ovvia allusione a Miles Morales, la cui esistenza nel MCU è stata oggetto di speculazione tramite l'apparizione, qualche anno fa, di suo zio Aaron Davis.
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10. I Sinistri Sei
Molti hanno speculato sul fatto che questo film potesse introdurre il concetto dei Sinistri Sei, squadra che nei fumetti è composta, a rotazione, da vari nemici di Spider-Man. Così è effettivamente stato, anche se non in modo diretto, poiché i villain nel film vero e proprio sono solo cinque: Norman Osborn, Otto Octavius, Flint Marko, Curt Connors e Max Dillon (quest'ultimo, come Osborn, aggiornato con un look più simile a quello che ha nei fumetti). Il sesto cattivo, anch'esso membro del team in varie storie dell'universo cartaceo, è presente solo nel mid-credits, e non interagisce mai con gli altri: è Eddie Brock, che viene rispedito nel proprio universo prima di rendersi veramente conto di cosa sia successo.