È il 12 marzo del 2009 quando la Sony Pictures pubblica un tweet invecchiato malissimo. Nel post in questione viene annunciato Spider-Man 4 di Sam Raimi, previsto per il 6 maggio del 2011. Sono passati dieci anni esatti da quel cinguettio fallimentare, e ovviamente del quarto capitolo della saga dedicata all'Uomo Ragno di Tobey Maguire non c'è stata traccia. L'improvviso naufragio del quarto Spider-Man dirottò la Sony verso il reboot di The Amazing Spider-Man, ma è innegabile che il film mai nato di Sam Raimi abbia lasciato tanto amaro in bocca. Di quella promessa mai mantenuta ci è rimasto solo un teaser poster e tante indiscrezioni su quello che avremmo visto sul grande schermo. A distanza di anni tante dichiarazioni di Raimi e diverse confessioni raccolte on line hanno fatto finalmente luce sul cinecomic che avremmo visto. E allora, togliamo le ragnatele da questo vecchio film mai visto per scoprire cosa ci avremmo trovato dentro.
1. Le ragioni della rottura
Prima di soffermarci su quello che avremmo visto nel mai nato Spider-Man 4 firmato Sam Raimi, approfondiamo i motivi dietro il suo fallimento. È il 2007. Spider-Man 3 esce in sala e nonostante un incasso da record (il migliore della trilogia), il film sembra aver perso il tocco magico dei primi due capitoli. Troppi personaggi condensati in un film che non tocca mai davvero il cuore dei protagonisti e qualche scena scult di troppo hanno reso Spider-Man 3 un film controverso: c'è chi lo difende a spada tratta (forse anche per un legame affettivo con lo splendido Peter Parker di Maguire) e chi invece lo considera un clamoroso passo falso. Abbiamo iniziato la nostra ricostruzione da Spider-Man 3 perché è da qui che inizia a crearsi la frattura tra Raimi e la Sony. I malumori tra il regista e lo studio iniziano a nascere proprio durante la lavorazione del terzo film, con una sceneggiatura che è stata messa a punto e definita a riprese ormai in corso. Un metodo di lavoro che Raimi non ha mai digerito. Da grande amante del personaggio, il regista sente di averne in parte tradito lo spirito. Senza dimenticare la presenza forzata di Venom, personaggio imposto dalla produzione che non interessava lo sguardo dell'autore. Dopo gli ottimi incassi del terzo film, la Sony mise in cantiere Spider-man 4, 5 e 6, il che significava non tenere conto delle esigenze e dell'ispirazione di un autore come Raimi. Insomma, Spider-Man 4 non nasceva sotto una buona stella, nonostante la grande voglia di riscatto di Raimi. Il regista puntava tutto sul quarto capitolo per farsi perdonare il mezzo passo falso precedente. Però dover preparare il terreno per i film successivi e far convivere vari personaggi con la probabile assenza di Kirsten Dunst nei panni di Mary Jane (l'attrice non trovò un accordo contrattuale per il rinnovo) si rivelò poco per volta un'impresa insormontabile.
Col passare dei mesi trovare la giusta quadratura del cerchio alla sceneggiatura di Spider-Man 4 sembrava sempre più difficile e Raimi chiese più tempo. Tempo che la Sony non poteva concedergli. Il film sarebbe dovuto uscire tassativamente il 6 maggio del 2011. E così in una sconcertante Epifania del 2010, Spider-Man 4 venne ufficialmente messo in stand-by, per poi non uscire mai più. Per Raimi fu comunque una cocente delusione, la lunga gestazione di un figlio mai nato. Dopo tanti anni in cui ha sempre confessato di pensare spesso al film naufragato, il buon Sam ha confessato: "Ero molto infelice riguardo Spider-Man 3, e volevo che Spider-Man 4 si andasse a concludere in bellezza, rimanendo impresso come il miglior Spider-Man di sempre. Però non sono riuscito a creare la sceneggiatura in tempo, anche per via delle mie insicurezze, ed ho detto a Sony che non avrei mai fatto un film che non fosse nientedimeno che grandioso, quindi non l'ho fatto. Dissi loro di andare pure avanti con il reboot, che tanto stavano già pianificando".
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2. Cosa avremmo visto
Tra le idee iniziali per Spider-Man 4 c'era quella delle riprese back to back, ovvero consequenziali, con Spider-Man 4 e 5 girati contemporaneamente. Questo ci fa capire quanto il progetto a lungo termine fosse stracolmo di materiale da gestire. L'interesse primario della Sony era quello di mettere finalmente insieme i Sinistri 6 nel sesto Spider-Man. Lo storico gruppo di nemici dell'Uomo Ragno doveva quini muovere i primi pezzi sulla scacchiera già nel quarto film. E così ecco spuntare Avvoltoio come antagonista principale, con una storyline molto simile a quella che abbiamo visto in Spider-Man: Homecoming. Con Mary Jane fuori dai giochi, il nuovo interesse amoroso di Peter Parker (anche questo imposto dalla Sony che teneva molto a una love story) si scopre essere proprio la figlia dell'avvoltoio, e il nostro sarebbe stato come sempre logorato dal dilemma che vede la vita di Parker inconciliabile con quella di Spider-Man. Dopo alcuni sondaggi su Ben Kingsley, la parte dell'Avvoltoio fu affidata a John Malkovich, che sarebbe stato il vero e proprio deus ex machina dei Sinistri Sei. Purtroppo l'annuncio del casting scatenò una marea di polemiche e malumori in rete, e anni più tardi uno storyboard artist ammise che lo scarso appeal di Malkovich agli occhi del pubblico fu uno dei motivi che portò alla chiusura del progetto. Tra i villain che sarebbero apparsi nel film troviamo anche Rhino, Shocker e soprattutto Mysterio (soltanto in cameo finale), che stando ad alcuni bozzetti trapelati on line avrebbe avuto il volto di Bruce Campbell, grande amico e storico collaboratore di Raimi, con il quale ha contribuito al successo della saga cult de La casa. Ma non è tutto.
Nel film avrebbe avuto molto spazio anche Felicia Hardy, ovvero Gatta Nera. Voci raccontano di una relazione extra-coniugale tra Parker e Felicia, ma una cosa è certa: qualche anno prima di diventare felina nel Batman di Nolan, Anne Hathaway fu seriamente presa in considerazione per la parte di Gatta Nera, tanto da tenere persino un'audizione. Le varie notizie trapelate on line sullo sciagurato Spider-Man 4 finiscono qui, e anche a distanza di dieci anni il rammarico (lo ammettiamo) non va via. Perché Raimi avrebbe meritato più tempo, più libertà e più fiducia. E siamo certi che un autore con la sua sensibilità e la sua sconfinata passione per Spider-Man lo avrebbe fatto ancora volteggiare in alto tra le vette del cinecomic. Così non è stato. Per cui non ci resta che consolarci con il bellissimo Spider-Man e con l'ancora più splendido Spider-Man 2: secondo noi a oggi ancora inarrivabile.