Il 3 maggio 2002 è uscito nelle sale americane Spider-Man, il film che, insieme a Batman Begins di Christopher Nolan, è considerato da molti - compreso Joss Whedon, il regista di The Avengers - il capostipite del cinecomic moderno, capace di combinare spettacolo e spessore psicologico, andando oltre le convenzioni del giocattolone e restituendo al genere la dignità che aveva perso grazie a film come Batman & Robin. Ad avere un ruolo fondamentale nel successo artistico e commerciale del film - il primo a superare la soglia dei 100 milioni di dollari al box office USA nel primo weekend di programmazione - è stato il regista Sam Raimi, fan sfegatato dell'universo di Spider-Man e abile artefice di mondi dal sapore pulp e al contempo riempiti di pathos. Non tutto è andato per il verso giusto, tra le critiche a Spider-Man 3 e la cancellazione definitiva del quarto episodio in seguito a divergenze tra Raimi e la Sony, ma nel complesso la trilogia con protagonista Tobey Maguire ha segnato in modo positivo l'evoluzione del blockbuster contemporaneo, e noi abbiamo scelto di ricordarla tramite alcuni dettagli curiosi sulla sua realizzazione.
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1. Rinuncia titanica
Prima che i diritti cinematografici del personaggio finissero in mano alla Sony c'erano già stati diversi tentativi di portare Spider-Man al cinema, tra cui una sceneggiatura scritta da James Cameron, il quale preferì concentrarsi su altri progetti. Tra i registi considerati per l'incarico ci furono Chris Columbus, M. Night Shyamalan e David Fincher, che fu scartato perché avrebbe preferito saltare le origini dell'eroe e portare sullo schermo la celebre storia della morte di Gwen Stacy. Da notare che sulla lista dei papabili, Raimi - he aveva già avuto dei contatti con la Marvel in passato per un adattamento di Thor - non era proprio presente: lo stesso cineasta ha svelato, in un'intervista concessa a Empire nel 2009, che la Sony accettò di incontrarlo solo dopo che tutti i candidati "seri" rifiutarono l'offerta.
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2. Casting alternativi
Riuscite a immaginare uno Spider-Man con James Franco nei panni del protagonista, Alicia Witt in quelli di Mary Jane Watson e Nicolas Cage nel ruolo di Norman Osborn? No, non è uno scenario fantascientifico, questi furono veri candidati per le parti principali nel film di Raimi (nel caso di Osborn furono considerati anche John Malkovich e John Travolta), prima che venissero scelti Maguire, Kirsten Dunst (la quale accettò proprio a causa della partecipazione del giovane collega, noto per le sue scelte più indipendenti) e Willem Dafoe. A Franco fu successivamente assegnato il ruolo di Harry Osborn.
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3. Questioni di diritti
Inizialmente era previsto che nel primo film ci fosse un cameo di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, e l'attore australiano si presentò sul set a New York per girare la scena in questione, che però dovette essere cancellata perché la Sony non riuscì a stringere un accordo con la 20th Century Fox, che deteneva i diritti cinematografici degli X-Men. Nel secondo episodio c'è invece un simpatico inside joke quando Hoffman propone che l'antagonista di turno venga chiamato Doctor Strange e J. Jonah Jameson risponde che quel nome è già stato assegnato. Dal 1997 al 2000 fu proprio la Sony ad avere l'opportunità di portare al cinema lo Stregone Supremo, prima di restituire i diritti alla Marvel.
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4. Licenza poetica
Pur essendo generalmente fedele allo spirito e alle storie presenti nei fumetti, lo Spider-Man di Raimi ha provocato l'ira dei fan duri e puri con una piccola modifica relativa ai poteri del personaggio: nel film Peter Parker è in grado di produrre ragnatele organiche con il proprio corpo, e non ha quindi bisogno di inventare una sostanza adesiva e gli appositi lanciaragnatele. Il regista giustificò questa deviazione dicendo che per lui era poco realistico che un adolescente riuscisse a creare qualcosa del genere.
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5. Impegno massimo
Dopo aver avuto la parte di Norman Osborn, Willem Dafoe chiese di poter indossare lui stesso la tutt'altro che comoda armatura di Green Goblin, poiché riteneva che sarebbe stato più convincente girare le scene d'azione con un attore vero anziché con gli stuntmen. Raimi acconsentì e i due andarono talmente d'accordo sul set che durante la pre-produzione di Spider-Man 2 fu lo stesso Dafoe a suggerire che l'ormai defunto Norman tornasse sotto forma di fantasma/allucinazione per tormentare Harry. Inoltre, per fare uno scherzo ad Alfred Molina, fu girato un finto ciak di una scena con Dafoe nei panni di Otto Octavius (questo outtake è visibile nei contenuti speciali del DVD).
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6. Problemi dorsali
A un certo punto ci fu il rischio che Maguire non potesse partecipare al secondo film, a causa di problemi alla schiena in seguito alle riprese di Seabiscuit - Un mito senza tempo. La situazione fu risolta, ma come alternativa fu presa in considerazione l'idea di sostituire l'attore con Jake Gyllenhaal, che all'epoca era anche il compagno di Kirsten Dunst. La sequenza in cui Peter si fa male a causa di un malfunzionamento dei suoi poteri e si lamenta del mal di schiena fu aggiunta alla sceneggiatura come inside joke, e la possibile sostituzione divenne oggetto di scherno nella serie televisiva Entourage, dove Vincent Chase viene rimpiazzato da Gyllenhaal nel sequel di Aquaman.
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7. Disegni d'autore
Oltre all'obbligatorio cameo di Stan Lee, fu richiesta la partecipazione di due disegnatori Marvel per due sequenze specifiche nei primi due film: nel primo episodio, le mani usate per la scena dove Peter disegna il proprio costume appartengono a Phil Jimenez, mentre nel sequel i titoli di testa - un riassunto pittorico del capostipite - furono affidati ad Alex Ross, noto per il suo stile iperrealista.
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8. Rinunciare alla parte? Giammai!
J.K. Simmons, scritturato nel ruolo di J. Jonah Jameson, è talmente affezionato al personaggio da aver continuato ad interpretarlo vocalmente nella serie animata Ultimate Spider-Man ed essersi proposto per tornare nei panni del burbero editore anche nei successivi reboot (dove finora Jameson è stato assente). La sintonia tra attore e personaggio è talmente perfetta che, a detta dello stesso Simmons, lui viene riconosciuto spesso dai fan pur non avendo nulla in comune con Jonah a livello fisico (l'attore è calvo e senza baffi).
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9. Le buone idee non si buttano via
Prima che Raimi abbandonasse il progetto, si vociferava che Spider-Man 4 avrebbe mostrato i debutti cinematografici di Lizard (la cui venuta era già stata suggerita nel terzo film) e dell'Avvoltoio, per il quale si parlò ancora una volta di John Malkovich. I due antagonisti sono stati successivamente riesumati per un reboot ciascuno: Lizard è stato il villain principale in The Amazing Spider-Man, mentre l'Avvoltoio apparirà, con le fattezze di Michael Keaton, in Spider-Man: Homecoming.
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10. Non c'è posto per due
Se siete tra coloro che pensano che Spider-Man 3 abbia troppa carne al fuoco, con tre cattivi usati in maniera piuttosto squilibrata (vedi alla voce Venom), sappiate che anche Alvin Sargent, che ha contribuito alle sceneggiature di tutti e tre i film, la pensa così. In seguito all'aggiunta di Venom, inserito su insistenza del produttore Avi Arad nonostante Raimi non fosse particolarmente affezionato al personaggio, Sargent prese in considerazione l'idea di spezzare il copione in due e usare parte della storia per il quarto film. Tale proposta fu accantonata quando non fu possibile trovare il modo giusto per chiudere in modo soddisfacente il terzo capitolo per introdurre il quarto (inoltre sarebbe stato necessario convincere gli attori a firmare per un film in più).