Cosa comporta la scrittura della recensione di Spenser Confidential, thriller dalle tinte comiche disponibile su Netflix? È l'incontro tra due mondi, in sostanza: da un lato, quello di Spenser (nome di battesimo sconosciuto), investigatore privato nato nel 1973 dalla fantasia dello scrittore Robert B. Parker e, dopo la morte di quest'ultimo, ancora protagonista di svariati romanzi grazie al lavoro del successore Ace Atkins (dal 2012 a oggi ha dato alle stampe otto libri che mantengono vivo l'universo ideato da Parker); dall'altro, quello di Peter Berg e Mark Wahlberg, che dal 2013 a oggi hanno lavorato insieme in cinque occasioni, incluso questo nuovo lungometraggio che è il primo a puntare direttamente sullo streaming, presumibilmente per raggiungere quel pubblico che non si reca più nelle sale (delle collaborazioni precedenti del duo, solo Lone Survivor è andato bene al box office).
Due mondi in netta contrapposizione, almeno in questa sede, poiché Spenser Confidential ufficialmente è un adattamento del romanzo Wonderland, dato alle stampe nel 2013, ma al di là dei nomi dei singoli personaggi il film non ha nulla in comune con la prosa di Atkins o quella di Parker, optando per un tono più scanzonato rispetto alle atmosfere più ruvide e classiche dei libri. Ma è logico supporre che il film di Peter Berg non abbia come pubblico di riferimento chi conosce i romanzi, soprattutto fuori dal territorio nordamericano, e che punti invece su chi vuole vedere Mark Wahlberg in azione nella sua natia Boston, come già accaduto in The Departed - Il bene e il male, che valse all'attore la sua prima (e per ora unica) nomination all'Oscar, e più recentemente in Boston - Caccia all'Uomo, per la regia di Berg. E in tale ottica il lungometraggio, girato in loco (e in parte nella via dove Wahlberg è cresciuto), ha tutte le carte in regola per sedurre gli abbonati della piattaforma di streaming che sono in cerca di un po' di action che non si prenda troppo sul serio.
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Vivere e morire a Boston
Chi è Spenser (Wahlberg)? È un poliziotto che all'inizio del film si ritrova a dover scontare una pena carceraria, con annesso licenziamento, per aver aggredito e picchiato un suo superiore, Boylan (Michael Gaston). Passano alcuni anni, e Spenser torna in libertà, accolto a braccia aperte dall'amico di sempre Henry Cimoli (Alan Arkin) e costretto a fare i conti con un nuovo coinquilino, Hawk (Winston Duke), e con le aggressioni verbali dell'ex-compagna Cissy (Iliza Shlesinger). Ma soprattutto finisce sotto indagine da parte di un ex-collega (Bokeem Woodbine), a causa di una sfortunatissima coincidenza: poche ore dopo il suo rilascio, Boylan muore in circostanze molto violente, e il presunto assassino si toglie la vita a causa di un giro di corruzione all'interno del corpo di polizia di Boston. Potendo contare solo sull'aiuto di Hawk e Henry, Spenser decide di indagare per conto proprio, avendo un conto in sospeso con Boylan che va oltre l'episodio dell'aggressione.
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La strana coppia investigativa
Se i lettori dei libri, molto probabilmente, sentiranno il bisogno di urlare al sacrilegio per le numerose licenze poetiche (e andranno a rivedersi le produzioni televisive con Joe Mantegna), gli altri quasi certamente apprezzeranno un'operazione che ha il pregio di puntare sulla formula del buddy movie e sull'alchimia tra Mark Wahlberg e Winston Duke, accantonando i sottotesti nazionalisti delle precedenti collaborazioni tra il protagonista e Berg in nome di un mistero più classico, per quanto prevedibile (infatti l'unico difetto sostanzioso è legato all'indagine stessa, il cui esito è facilmente intuibile dopo pochi minuti). Si ride di gusto in compagnia dei due personaggi principali, a cui si aggiungono un sempre spassoso Alan Arkin e una strepitosa Iliza Shlesinger, texana di nascita ma qui perfettamente calata nella parte di una bostoniana a dir poco rozza e sboccata (per chi volesse approfondire la conoscenza di lei, attiva principalmente come stand-up comedian, i suoi speciali più recenti sono tutti disponibili su Netflix). Un quartetto di lusso, affiatato e divertente, capace di dare al film la giusta energia da prodotto di genere senza troppe pretese, con la miscela necessaria per avviare un eventuale franchise action-comico perfettamente calibrato per lo streaming. Un franchise che, al netto di qualche debolezza di scrittura in questo primo episodio, ha tutte le premesse per funzionare.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Spenser Confidential con il sorriso sulle labbra, perché nonostante qualche banalità a livello di scrittura il nuovo film di Peter Berg, realizzato appositamente per Netflix, è un buon connubio di action e risate, sorretto discretamente dall'alchimia tra Mark Wahlberg e Winston Duke.
Perché ci piace
- Il miscuglio di azione e risate funziona.
- L'uso di Boston dà alla storia una certa tangibilità.
- Mark Wahlberg e Winston Duke sono un ottimo duo.
- Iliza Shlesinger è strepitosa.
Cosa non va
- La parte puramente mystery fa un po' acqua in certi punti.
- I lettori dei libri potrebbero avere da ridire sulle libertà prese dal film.