Jang Eun-ha è un vero e proprio asso al volante e lavora come autista per consegne speciali a Busan, per conto di un'organizzazione che agisce al di fuori della legge e garantisce un servizio di prima qualità ai suoi facoltosi clienti, spesso impegnati in attività losche. L'ultimo incarico prevede che la ragazza si rechi a Seul per offrire un passaggio a un ex giocatore di baseball, Kim Doo-Sik, coinvolto in un traffico di gioco d'azzardo illegale, il quale si trova in fuga insieme al figlioletto Kim Seo-won.
Come vi raccontiamo nella recensione di Special Delivery, l'uomo e il bambino sono inseguiti da Kyeong-pil, un poliziotto corrotto, che è dietro il traffico di gioco d'azzardo cittadino. Il criminale intende recuperare una chiave di sicurezza per un conto bancario, contenente 30 milioni di dollari statunitensi, che è in possesso di Seo-won. Quando il padre viene ucciso brutalmente, Jang Eun-ha si ritrova da sola con il piccolo e dovrà prendere una decisione, rischiando di sacrificare la sua copertura e di mandare all'aria l'attività pur di fare la cosa giusta.
Allacciate le cinture!
Da più parti è stato definito come una sorta di aggiornamento in versione coreana di un grande classico dello scorso decennio come il Drive (2011) di Nicolas Winding Refn e almeno dal punto di vista narrativo Special Delivery ricorda molto la vicenda che vedeva protagonista Ryan Gosling. Anche qui infatti una driver d'eccellenza resta coinvolta suo malgrado in una vicenda criminale e non potrà fidarsi di niente e di nessuno nel tentativo di proteggere quel bambino che il destino le ha messo sulla strada. In realtà a livello di toni e atmosfere ci troviamo di fronte a un film molto diverso, più incentrato su un'avvincente anima action che guarda all'azione a quattro ruote tipica dei primi Fast & Furious, i più realistici, tra derapate e inseguimenti al fulmicotone tra le strade di Seoul, soprattutto nel suggestivo contesto notturno.
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Ancora insieme
Special Delivery segna una particolare reunion, ovvero quella tra la protagonista Park So-dam - capelli blu e viola e look cool / sportivo d'ordinanza - e il piccolo Jung Hyeon-jun, che avevano già diviso il set in ruoli ben diversi in un cult del cinema recente come Parasite (2019). La buona alchimia tra loro e le caratterizzazioni sopra le righe del resto del cast danno vita a personaggi godibili, forse non curati alla perfezione ma ad ogni modo più che idonei ai rispettivi compiti: d'altronde ci troviamo di fronte a una produzione dedita al puro intrattenimento, senza altri ambizioni di sorta. E l'intrattenimento di genere per l'appunto non manca nel corso dei cento e rotti minuti di visione, dove il rombo dei motori va di pari passo con coreografie d'azione a mani nude di una certa cattiveria, con una resa dei conti finale dove anche un semplice cacciavite può trasformarsi in un arma mortale nella più feroce e tipica delle vendette a mani nude.
Brum brum
Il legame che unisce i due personaggi principali riporta alla mente quella di un altro cult della cinematografia nazionale, ovvero quel The Man from Nowhere (2010) ancor oggi giustamente idolatrato dai fan del filone. Qui va detto la carica melodrammatica e i toni potenzialmente più cupi della storia vengono schivati, lasciando anche nelle fasi più violente una sorta di disincantata leggerezza a tema, con il sangue che scorre con una certa copiosità come il moderno cinema coreano ci ha ormai ampiamente insegnato. Pop-corn e coca-cola (o birra a seconda dei palati) sono l'accompagnamento ideale per questo film da godersi rigorosamente spaparanzati sul divano, a cervello spento e senza altre pretese se non di assistere a un'avventura a tutto gas, dove un'eroina dal passato misterioso di turno si rivela provvidenziale angelo salvifico con il piede sempre premuto sul pedale.
Conclusioni
Al volante non ha rivali e usa il suo talento al servizio di una compagnia che illegalmente offre "consegne speciali" ai propri clienti, spesso alle prese con attività criminali o in fuga da criminali stessi. Ma quando si ritrova a doversi prendere cura di un bambino, braccato da poliziotti corrotti e crudeli gangster, la protagonista si ritroverà a dover accelerare ancora una volta e non soltanto per i propri interessi. Special Delivery è un avvincente action-movie su quattro ruote - ma non solo - che guarda a modelli hollywoodiani, sia commerciali che d'autore, tra sussulti da revenge-movie e leggeri spunti melodrammatici, all'insegna di un intrattenimento semplice ma genuino che svolge il suo ludico dovere alla perfezione.
Perché ci piace
- Azione su ottimi livelli, sia a mani nude che nelle fasi a quattro ruote.
- Park So-dam è una solida protagonista in un cast eterogeneo.
- Intrattenimento duro e puro, tra dinamiche di genere e facili emozioni.
Cosa non va
- A tratti fin troppo semplice e prevedibile.