"O ci vai con i tuoi amici, o non si fa amicizia in vacanza. È questo il messaggio del film!" ci dice sorridendo James McAvoy, che in Speak No Evil, remake americano dell'omonimo film danese del 2022, ha il ruolo più difficile. È Paddy, praticamente l'emblema della mascolinità tossica: violento, prevaricatore e manipolatore. In vacanza in Italia con la compagna, Ciara (Aisling Franciosi), incontra una famiglia americana, i Dalton. Fanno amicizia e scatta l'invito nella sua casa di campagna in Inghilterra. Loro accettano. Ma non sarà una convivenza facile.
In sala dall'11 settembre, Speak No Evil, diretto da James Watkins, anche autore della sceneggiatura, differisce in diversi punti dal film di Christian Tafdrup. Una cosa che accomuna entrambi i titoli è che possono essere riassunti dal detto: "Chi si fa i fatti suoi campa cento anni". I Dalton, molto per bene, sembrano infatti incapaci di dire di no a Paddy. Anche quando manda segnali inequivocabili. Lo abbiamo detto proprio all'attore James McAvoy nella nostra intervista.
"Sì, è un detto che può riassumere il film, anche se probabilmente è una semplificazione eccessiva. Ma credo ci sia della saggezza, adatta ad alcuni momenti della vita. Non penso però che si possa vivere tutta la vita così". Non si è smentito: con noi ha parlato di mascolinità tossica e beta, della necessità di confrontarsi anche con persone con cui non andiamo d'accordo e soprattutto dell'importanza dell'incontro dal vivo, per McAvoy sempre più sano di quello sui social.
Speak No Evil: intervista a James McAvoy
Paddy ha un'opinione - quasi sempre non richiesta - su tutto. Una di queste è il fatto che le cose complicate siano positive e soprattutto che oggi siamo tutti troppo gentili ed educati, spesso impauriti di confrontarci con chi sappiamo non la pensa come noi. James McAvoy è d'accordo?
"Sì assolutamente. È questo l'aspetto positivo di Paddy e il motivo per cui è interessante osservarlo. È orribile, è un maschio tossico, ma molte delle cose che dice sono vere. E anche se non credi al cento per cento a quello che dice, o non sei d'accordo, i suoi discorsi hanno logica e sono ben argomentati. Credo che troppo spesso si abbia paura di impegnarsi in conversazioni con chi la pensa in modo diverso: siamo troppo gentili e cerchiamo di andare sempre d'accordo. Si dice che non si dovrebbe parlare di religione e politica a tavola, ma allora dove ne dovremmo parlare? È facile controllare la società quando non ci è permesso parlare di nulla".
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Mascolinità tossica e uomini remissivi: ci può essere un equilibrio?
Allo spettro opposto di Paddy c'è Ben Dalton (Scoot McNairy): remissivo, ha paura di affrontare il padrone di casa. La moglie Louise (Mackenzie Davis), invece, è quella che si fa sentire di più. Esistono ancora gli uomini equilibrati? Né tossici, né eccessivamente accomodanti? Per l'attore: "Penso non ci sia niente di male nell'essere mascolini. È la mascolinità tossica a essere sbagliata e anche, a volte, questa specie di mascolinità beta. Credo ci debba essere un equilibrio sano. Molti uomini oggi pensano che sia ritenuto sempre sbagliato essere virili e così reagiscono, reagiscono in modo troppo violento, tanto da diventare tossici. Al punto che sembra ci si stia allontanando dalla civiltà e dalla sicurezza. C'è tutta questa gente che diffonde online delle cose davvero orribili, che hanno un pubblico. Questa cosa è terrificante".
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Essere genitori
Un altro grande tema di Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti è l'essere genitori. Entrambe le coppie hanno un figlio, ma il modo di educarli è molto diverso. Lo stesso Paddy dice come sia inevitabile che mamma e papà ti incasinino il cervello. Anche stavolta ha ragione?
"Non lo so. Sono padre di due ragazzi. Ma non so cosa renda bravi genitori. Tempo, cura, buone intenzioni, anche se li incasinerai comunque. Incasinerai sempre i tuoi figli, a prescindere da ciò che fai. Non conosco nessuno che non sia stato rovinato dai suoi genitori. E non perché l'abbiano fatto apposta, o siano stati negligenti, o cattivi. Praticamente è il nostro compito tramandare ai nostri figli cose che non avremmo voluto dare loro. Non so cosa renda buoni genitori, ma non essere egoisti, l'impegno e, a volte, non stare troppo addosso aiuta. Non so. È una risposta lunghissima a una domanda molto breve".
Social vs mondo reale
A proposito di confronto: l'esperienza dei Dalton non incoraggia molto a incontrare dal vivo persone che non si conoscono bene. È meglio limitare certi scambi ai social? Secondo McAvoy: "Penso sia meglio e più sano vedersi di persona. Ti prendi le tue responsabilità. Se ti comporti da stronzo sui social non ti succede niente. Se lo fai di persona qualcuno ti darà un pugno. O finisci in prigione. Nel mondo reale c'è un rapporto di causa effetto che non esiste sui social. Quindi penso sia più sano. Tutto ciò che si può fare faccia a faccia credo sia più sano". Anche confrontarsi con qualcuno come Paddy?! L'attore: "Sì perché, se ci pensi, non voglio rovinare il finale, ma non la fa franca, come invece sarebbe successo sui social. Quindi sì: meglio vedere dal vivo perfino uno come Paddy!".