L'abbiamo visto tante volte: Anthony Perkins che cerca di liberarsi di Norman Bates, il protagonista psicopatico di Psycho di Hitchocock, Daniel Radcliffe talmente ansioso di lasciarsi alle spalle il mago Harry Potter da baciare un cavallo su un palcoscenico completamente nudo (nello spettacolo teatrale Equus): in questo caso è Lillo Petrolo che vuole liberarsi di Posaman, personaggio che ha spopolato nella prima edizione di LOL - Chi ride è fuori. La serie Prime Video Sono Lillo racconta proprio questo desiderio: abbandonare un tormentone per fare altro.
Dal 5 gennaio su Prime Video, Sono Lillo vede protagonista Lillo: abbandonato dalla moglie Marzia (Sara Lazzaro) perché troppo immaturo, il comico decide di cambiare. Basta Posaman e le sue pose: si deve passare a qualcosa di più serio. Il suo agente, Sergio (Pietro Sermonti), non è per niente d'accordo: se qualcosa funziona perché cambiare?
Ma Lillo, ostinato, vuole davvero passare ad altro. Sul suo cammino figure improbabili, come Agenore (Paolo Calabresi), che dà consigli sbagliatissimi a tanti aspiranti comici, e criminali. In Sono Lillo ci sono anche tanti nuovi talenti della comicità italiana, come Valerio Lundini, Emanuela Fanelli e Stefano Rapone. Diretta da Eros Puglielli, la serie composta da otto episodi, presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022. È proprio lì che abbiamo incontrato Lillo e il regista.
Sono Lillo: intervista a Lillo ed Eros Puglielli
Sono Lillo, la recensione: la prima serie di Lillo è anche la prima di Posaman
Sono Lillo: Posaman come Birdman
Sono Lillo ha un precedente illustre: il rapporto conflittuale di Lillo con Posaman ricorda quello tra il personaggio interpretato da Michael Keaton e il supereroe Birdman dell'omonimo film diretto da Alejandro González Iñárritu. L'attore ha chiesto consiglio a loro per prepararsi alla serie? "Sì, abbiamo chiesto. Ma non ci hanno risposto: abbiamo mandato diverse mail ma non ci hanno risposto nemmeno a una. A quel punto abbiamo dovuto girare comunque!" ci ha detto ridendo Lillo.
Nella serie il personaggio di Calabresi dà consigli completamente fuori luogo a vari comici. A quanto pare è capitato anche all'attore di riceverne: "Capita! Trovo meraviglioso di quel personaggio la sua inconsapevolezza: non ha il minimo talento come comico! Però nonostante tutto si sente autorevole in materia. Noi siamo pieni di persone che dispensano consigli che non dovrebbero dare. È un personaggio molto frequente. Ne ho incontrati tanti come lui". Per Eros Puglielli: "Più o meno inconsapevolmente questi personaggi vogliono distruggerti. Vogliono che tu muoia!"
In Sono Lillo invece c'à tutta una squadra di nuovi talenti comici, a cui Lillo non ha avuto paura a dare spazio: "Io amo la nuova generazione di comici. Credo, da comico maturo, che sia importante esaltare i giovani che ti piacciono. Perché il futuro della comicità è nelle loro mani. Ultimamente ci sono molti giovani talenti che mi piacciono: sicuramente quelli che stanno nella serie! Ma ce ne sono anche tanti altri. Per me che faccio questo lavoro da ormai 30 anni è piacevole vedere nuovi talenti che fanno cose che mi divertono molto".