Il fortunato matrimonio tra Prime Video e Lillo Petrolo continua: è in streaming dal 19 settembre Sono Lillo 2, seconda stagione della serie che racconta una versione romanzata della vita dell'attore e comico. Schiacciato dal peso di Posaman, personaggio che ha portato nello show LOL - Chi ride è fuori, Lillo ha deciso di fare un film serio, "con gli Americani", come gli piace dire. Peccato che il suo agente, Sergio Locatelli - un Pietro Sermonti che ci sguazza nei ruoli cialtroni - non abbia letto bene le clausole di un contratto: senza saperlo, Lillo ha ceduto i suoi diritti d'immagine a delle persone losche.
I produttori in questioni sono di quelli che hanno necessità di riciclare denaro e amano particolarmente Posaman, tanto da voler creare tutto un mutliverso criminale attorno al personaggio. A questa notizia terribile si aggiunge la crisi con la moglie, Marzia (Sara Lazzaro), che ora sta con un'altra persona, Aldo, imprenditore visionario interpretato da Corrado Guzzanti.
Si ride e si scherza, ma alla fine nella seconda stagione di Sono Lillo il multiverso esiste davvero: Luuna (Katia Follesa) ne ha le chiavi e il custode è nientedimeno che il Mago Silvan. Diretta ancora una volta dal regista Eros Puglielli, la serie può contare anche sulla partecipazione di Paolo Calabresi, Maccio Capatonda, Nino Frassica, Max Angioni, Brenda Lodigiani e Herbert Ballerina.
Sono Lillo 2: intervista a Lillo, Pietro Sermonti ed Eros Puglielli
Il vero Lillo Petrolo ama i fumetti e il fantasy: ormai è noto che dipinge miniature. Com'è stato quindi poter portare parte di questa sua passione anche nella serie? L'attore: "Mi piace fare la parodia delle cose che amo. Io faccio la parodia dei supereroi perché li amo. Perché sono un nerd che legge ancora i fumetti nonostante l'età. Ho sempre detto che per me i supereroi sono l'epica moderna: Achille ed Ettore erano supereroi. Quello che studiavamo a scuola erano storie di supereroi fondamentalmente. Quindi non è una cosa da sottocultura. Conosco quel mondo perché l'ho frequentato, continuo a frequentarlo e quindi perché non parodiarlo?".
Il multiverso di Sono Lillo 2 però è particolare, più vicino a Gomorra, ecco. Come ci sono arrivati? Sempre Lillo: "Quello che ci divertiva era un film pensato da dei malviventi, per cui i buoni sono loro e i cattivi sono i buoni. È tutto rigirato. Tanto che i poliziotti sono presentati come orchi verdi! Quello che loro chiamano l'Omm' 'e merd è una persona che lavora con la polizia, quindi in teoria è un buono, ma per loro no".
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Sono Lillo 2: intervista a Corrado Guzzanti, Katia Follesa e Sara Lazzaro
In tutto questo calderone di personaggi c'è anche l'Aldo di Corrado Guzzanti, la cui voce ci ha ricordato moltissimo quella del cantante Franco Califano. Ed è proprio così, come ci ha confermato lui in persona nella nostra intervista: "Sì! Un po' Califfo, un po' Funari. Questo personaggio è una specie di Elon Musk de casa. Un vorrei ma non posso. E mi è venuta questa voce un po' così, da persona molto profonda. Che ha letto tante cose. E c'è anche un due per cento di Gabriele La Porta, che ripeteva le stesse cose tre, quattro volte. Anche a lui ho dato questi finali con i rimbalzi. Come dei sassi sul lago. Sono contento che abbiate colto il Califfo".
Tra i colpi di scena più importanti della seconda stagione diSono Lillo Sono Lillo c'è il cameo del Mago Silvan. Ma è davvero il custode del multiverso? Per Katia Follesa: "Credo che lui sia il re in assoluto di tutto. Girare con lui è stato appagante. Meraviglioso. Divertentissimo".
Per riconquistare Marzia, Lillo chiede l'aiuto di Luuna, che fa credere di averlo conosciuto in una serata per scambisti. E definisce Lillo un "dragone del sesso". Il personaggio di Guzzanti allora dice che il sesso è solo un'amicizia genitale, che trascura tante parti del corpo sottovalutate. Come i gomiti. Ha ragione? Per l'attore: "È vero, ci sono tante parti del corpo ingiustamente ignorate. Non solo i gomiti. Anche i calcagni". D'accordo anche Sermonti: "Io penso che i gomiti abbiano sofferto del Covid. Si è un po' spento l'erotismo, perché siamo stati obbligati a salutarci con i gomiti. Il gomito si è un po' infeltrito come oggetto sensuale. Ma vogliamo parlare della solitudine della clavicola?! Della malinconia delle rotule?!".