Dungeon, mostri, magia e sangue. Non vi stiamo parlando di un videogioco ma bensì di una serie anime. Solo Leveling arriva su Crunchyroll in un lancio globale che coinvolgerà ben 200 paesi. La piattaforma streaming specializzata in animazione orientale ha infatti reso disponibile dal 6 gennaio 2024 i primi episodi di questo adattamento dell'omonimo manhwa (fumetto di origine sud-coreana), opera che ha riscosso, non solo in patria, parecchi consensi e che è distribuita in formato cartaceo - in origine nasce come webtoon - qui in Italia grazie a Star Comics. In questa recensione, infatti, cercheremo non solo di giudicare i primi episodi della serie sulle basi dell'adattamento, ma anche di valutare quanto si sia riuscito a rendere l'anima fortemente videoludica che permea l'intera storia. Il manhwa, infatti, sembra appositamente pensato per tutti quei lettori che hanno forte dimestichezza con gli MMORPG (giochi di ruolo online) e che sono quindi in grado di comprendere pienamente tutte le logiche che concernono potenziamenti, abilità e struttura di gioco.
Un mondo nuovo e pericoloso nella trama
Le vicende si svolgono in un mondo che, ad un certo punto, ha sperimentato la comparsa dei gate: aperture dimensionali che collegano la nostra realtà a ad una popolata di mostri. Allo stesso tempo sulla Terra alcuni individui hanno acquisito capacità eccezionali, doti che gli consentono di fronteggiare le spaventose creature che sembrano raccogliersi in una serie di dungeon; queste persone vengono quindi denominate hunter e classificate in base alle loro doti e forza. Sung Jinwoo è uno di loro, ma vanta purtroppo un primato negativo: quello di rimanere sempre ferito dopo ogni raid.
È, infatti un hunter di livello bassissimo che però si impegna ad accettare missioni pericolose in modo da poter guadagnare i soldi necessari a garantire a suo madre le cure mediche di cui ha bisogno. Un giorno si ritrova con i suoi compagni in quello che solo all'apparenza sembra un dungeon di basso livello, ma che invece racchiude un'area altamente pericolosa dove il gruppo rimane intrappolato. Per uscire da una situazione che sembra impossibile da affrontare l'hunter più debole dell'umanità, così chiamano Sung Jinwoo, dovrà fare ricorso a tutte le sue capacità fisiche ma sopratutto intellettive.
Dal manhwa allo schermo, cosa cambia?
Ovviamente per noi è impossibile darvi un giudizio completo ed esaustivo sulla serie avendo visto solo i primi episodi, ma nonostante questo, possiamo fornirvi un parere su quelli che ci sono sembrati gli elementi più interessanti di una storia che è stata, per forza di cose, adattata in modo da consentirne una diversa fruizione. Il passaggio dalla carta allo schermo, infatti, può rivelarsi spesso problematico ed in questo caso le insidie erano molte: prima di tutto stiamo parlando di un webtoon come fonte primaria, ovvero un fumetto nato per essere letto online e quindi con tempi e modalità totalmente differenti dalla carta, luogo di approdo secondario dove l'opera ha cambiato ulteriormente forma. Che tipo di produzione ci troviamo allora davanti? Di sicuro un adattamento che punta a dare maggiore consistenza alle vicende di Sung Jinwoo, introducendo personaggi e situazioni in maniera differente ma sicuramente più efficace. Fin dai primi minuti ci rendiamo conto del consistente lavoro di revisione che è stato apportato alla storia e che immerge fin da subito lo spettatore nelle principali regole che governano la realtà che viene raccontata.
Quello che ancora non ci è chiaro è se e come verrà riproposto l'elemento videoludico che caratterizza Solo Leveling. La storia narrata nel fumetto, infatti, procede attraverso una serie di scontri e level up: il protagonista, proprio come accade in un videogioco, combatte, acquisisce nuove skills, si potenzia, tutto al fine di far procedere la storia in modo da affrontare boss sempre più potenti. Questo meccanismo è al centro dell'opera, ne costituisce il cuore e la principale peculiarità quindi siamo anche ben curiosi di vedere quale strada verrà intrapresa in tal senso.
Uno studio di animazione molto noto
Per quanto riguarda la componente tecnica l'anime ha un background piuttosto importante: lo studio che si è occupato della realizzazione, infatti, è A-1 Pictures, già noto agli appassionati per serie come Sword Art Online, Fairy Tail, Erased, Bugie d'aprile e tantissimi altri titoli molto apprezzati. Anche se non sempre impeccabili, le animazioni sono di buon livello, fluide e coinvolgenti, in grado di rendere momenti di grande tensione in maniera efficace.
Merito è anche della regia di Shunsuke Nakashige che, attraverso i movimenti di macchina, sceglie visuali di forte impatto e perfettamente al servizio della storia. Queste prime battute della serie fanno quindi, in sostanza, il loro dovere: invogliare lo spettatore a proseguire la visione, poco importa che conosciate il fumetto oppure no. Di sicuro quello che abbiamo visto è un incipit interessante sotto diversi punti di vista e proprio per questo ci riserviamo di offrire un parere più completo in seguito, quando avremo visto qualcosa di più.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione dei primi episodi di Solo Leveling possiamo dire che questa trasposizione in anime del fumetto coreano ci sembra nel complesso e per ora, un’operazione riuscita. L’azzeccata scelta di dare maggior corpo al racconto, introducendo elementi e personaggi in modo differente rispetto al manhwa e un comparto tecnico di tutto rispetto, fanno si che questo incipit risulti interessante, centrando l’obiettivo di invogliare lo spettatore ad aspettare di settimana in settimana i nuovi episodi della serie.
Perché ci piace
- La scelta di apportare alcune modifiche nella presentazione di alcuni personaggi.
- L’efficace introduzione delle meccaniche che regolano il mondo raccontato.
- Un comparto tecnico all’altezza…
Cosa non va
- … che però non riesce sempre a mantenere costante il livello qualitativo delle animazioni.