Nell'articolo di un servizio fotografico di qualche settimana fa su W Magazine realizzato da Sofia Coppola con alcune delle sue attrici feticcio, si legge una splendida frase di Elle Fanning che descrive in poche parole le qualità intrinseche della regista:"Sofia riesce a spogliare tutti nei suoi film. Rende così completamente magiche le cose più piccole e banali della vita".
Una frase che testimonia la dedizione e il totale affidamento delle sue star. Ogni regista ha una sua peculiarità maggiormente rilevante ed è innegabile che uno dei più grandi talenti di Sofia Coppola sia la direzione degli attori. Soprattutto delle attrici, visto che il suo cinema è quasi esclusivamente al femminile. Pensare ad un film di Sofia Coppola significa soprattutto pensare ad un personaggio femminile che prende in mano la situazione, e intorno ad essa la regista costruisce un mondo nel quale è proprio la femminilità ad essere predominante, a trovare uno sfogo poche volte così trascinante sul grande schermo.
Il percorso di Coppola è stato molto più tortuoso di quello che si potrebbe pensare per la figlia di uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi. In realtà i pessimi esordi come attrice - in qualche modo sanciti dal Razzie Award per il ruolo di Mary Corleone ne Il padrino - e la crescita come costumista e produttrice hanno contribuito a farle acquisire quella consapevolezza che l'ha portata negli anni a diventare una delle registe più affermate e apprezzate di Hollywood. Grazie al suo talento e alla sua dedizione, Sofia Coppola ormai da tempo è riuscita a slegare il proprio nome da una dinastia ingombrante come quella dei Coppola e costruirsi una propria e definita identità artistica, con tematiche ricorrenti e uno stile perfettamente riconoscibile.
Il mondo femminile è certamente un fulcro primario del cinema di questa regista e per festeggiare i suoi 50 anni abbiamo scelto i cinque migliori personaggi femminili dei film di Sofia Coppola. Sincere, ambigue, enigmatiche, contraddittorie, possessive, piene di sfumature, le donne di Sofia Coppola non scendono mai a compromessi e mostrano la complessità da cui è formata la vita di ogni essere umano.
1. Charlotte, Lost in Translation (2003)
Il film che ha consacrato la carriera di Sofia Coppola dopo il buon esordio con Il giardino delle vergini suicide, Lost in Translation - Un amore tradotto propone il personaggio di Charlotte, interpretata da Scarlett Johansson, un upgrade significativo in seguito ai prodromi dell'opera prima, dove il tocco delicato e minimale dell'autrice era ancora in una fase embrionale. Charlotte è una giovane ragazza che si ritrova a vivere un incontro inaspettato in un hotel di Tokyo con un attore disilluso e infelice, Bob (Bill Murray). Film manifesto del modus operandi di Sofia Coppola nel tratteggiare le insicurezze e le fragilità dell'animo umano, che in questo film trovano una semplicità istintiva, ironica e naturale. Scarlett Johansson dimostra una buona padronanza del ruolo e sfoggia una buona alchimia con Bill Murray.
2. Maria Antonietta, Marie Antoinette (2006)
Il primo volto facilmente associabile al cinema di Sofia Coppola è quello di Kirsten Dunst, sin dall'esordio con Il giardino delle vergini suicide. Lo sguardo austero e al contempo intenso dell'attrice piacciono molto a Coppola che ne ha attinto in maniera ricorrente nel corso della sua carriera. E di fatto è il volto di Kirsten Dunst quello simbolo del punto più alto nella filmografia della regista newyorchese. Il pop che si mescola alla storia, tanto nella musica - da Vivaldi a The Cure - quanto nella messinscena e nel racconto di questa donna catapultata in un mondo di pressioni, oneri e doveri asfissianti. Kirsten Dunst è perfetta nel dare anima e corpo ad un personaggio malinconico e sensibile, inglobato in un contesto più grande di lei, dal quale traspaiono sensazioni ed emozioni.
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3. Cleo, Somewhere (2010)
Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, tra le polemiche, Somewhere è il quarto film di Sofia Coppola, come sempre perfettamente coerente con la poetica che contraddistingue tutta la sua filmografia. Anche in questo film abbiamo un attore apatico come in Lost in Translation, Johnny Marco (Stephen Dorff), la cui esistenza è in questo caso stravolta dall'arrivo della figlia undicenne Cleo (Elle Fanning). Anche in questo caso è il personaggio femminile a condurre il gioco. Come spesso accade nel cinema di Sofia Coppola gli uomini sono inermi e in balìa del mondo femminile. L'incontro con la figlia costringerà una star di Hollywood incapace di relazionarsi con il mondo a fare un bilancio della propria esistenza proprio grazie alla presenza di Cleo e alla necessità di dover condividere le giornate con un altro essere umano. Splendida interpretazione di Elle Fanning, all'epoca dodicenne e già con una buona dose di esperienza alle spalle.
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4. Il gruppo di teenager, Bling Ring (2013)
Ci sono film in cui il mondo femminile è racchiuso in un unico personaggio e ci sono trame in cui Sofia Coppola introduce un numero variegato di protagoniste che si relazionano fra loro e in contrapposizione con il mondo esterno. Ciò accade ne Il giardino delle vergini suicide così come in Bling Ring, basato su fatti realmente accaduti a Los Angeles, dove un gruppo di teenager ossessionato dal culto dell'immagine, della fama e della ricchezza, s'introduce nelle ville di star del cinema e dello show business per rubare oggetti preziosi. In questo caso sono tutti i giovani protagonisti - anche in questo caso quasi tutti femminili - a rappresentare un unico grande personaggio che Coppola manovra per raccontare una gioventù americana schiava dell'apparire e dell'effimero.
5. Martha Farnsworth, L'inganno (2017)
Adattando il romanzo di Thomas P. Cullinan, L'inganno - The Beguiled, Sofia Coppola compone un altro interessante affresco sul mondo femminile, mai così dominante nel cinema della regista. Punto di riferimento nella trama, da qualsiasi punto di vista si guardi la storia di L'inganno, è la leader del collegio femminile, location di questa trama dal sapore gotico, con la direttrice Martha Farnsworth, interpretata da una meravigliosa Nicole Kidman, che traina il resto del cast (Elle Fanning, Kirsten Dunst, Angourie Rice) mettendo completamente all'angolo il genere maschile, impersonato da Colin Farrell, semplice burattino soggiogato dal potere femminile.
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