Sneaky Pete 2: nuovi intrighi e problemi per Marius e la "sua" famiglia

Lo show targato Amazon con protagonista Giovanni Ribisi riprende la narrazione da dove si era interrotta e, dopo un avvio un po' al rallentatore, conquista l'attenzione degli spettatori con un intricato gioco di bugie e doppi giochi.

Sneaky Pete, grazie ad Amazon, ha avuto l'opportunità di arrivare sugli schermi dopo la bocciatura da parte del network CBS che non ne aveva ordinato una prima stagione dopo la visione del pilot, rivelandosi uno show piacevole e coinvolgente grazie alla bravura del cast e a un susseguirsi di svolte narrative ben ideate.
La seconda stagione, disponibile su Amazon Prime dal 9 marzo (i primi 30 giorni di utilizzo sono gratis!) riprende ora il racconto da dove si era interrotto e, dovendo fare i conti con l'assenza di Bryan Cranston, introduce nuovi personaggi, crimini e problemi per tutti i protagonisti.
Alla guida del progetto c'è ancora una volta Graham Yost, il creatore di Justified, che ha sfruttato nel migliore dei modi la bravura del proprio cast per sostenere una trama davvero intricata e complessa.

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Una bugia dalle conseguenze inaspettate

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Lo show ha come protagonista il criminale Marius (Giovanni Ribisi) che esce di prigione e assume l'identità del suo ex compagno di cella Pete (Ethan Embry) per sfuggire al temibile gangster, Vince Lonigan (Bryan Cranston), che aveva derubato. La sua nuova famiglia, che non vede Pete da molti anni, non sospetta nulla grazie alla capacità del truffatore di ingannare le persone che lo circondano sfruttando tutte le notizie e le informazioni che il suo amico ha condiviso mentre si trovavano dietro le sbarre insieme.
I nuovi episodi mostrano Marius, finalmente liberato dal peso del proprio passato, che è costretto a trasformarsi nuovamente in Peter Murphy quando la famiglia Bernhardt rischia la vita se non verrà svelato il luogo in cui si nascondono la madre di Pete e i milioni di dollari che la donna ha rubato anni prima. Il protagonista deve quindi trovare un modo per superare l'inaspettato ostacolo e al tempo stesso entrare in possesso del denaro senza far saltare la sua copertura.
Il villain della stagione è Luka Delchev (John Ales) che manda due dei suoi scagnozzi (Desmond Harrington e Joseph Lyle Taylor) a occuparsi di Marius, ma tra gli arrivi nell'intricata rete di bugie e crimini c'è anche quello di Maggie (Jane Adams), la madre di Pete che sostiene di avere dei poteri paranormali e aver già visto cosa accadrà in futuro.
La seconda stagione dà inoltre spazio a tutti gli altri membri della famiglia che, con l'eccezione di Carly (Libe Barer), si trovano a mentire e a compiere crimini più o meno grandi: Julia (Marin Ireland) è alle prese con il riciclaggio di denaro sporco, Audrey (Margo Martindale) e Taylor (Shane McRae) provano a coprire la morte accidentale di un poliziotto corrotto su cui indaga la detective Joyce Roby (Jennifer Ferrin), mentre il giovane deve inoltre gestire una relazione con una donna sposata, e anche Otto (Peter Gerety) e il suo amico Sam (Jay O. Sanders) devono trovare e far sparire la macchina di un killer su commissione.

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Un intreccio complesso, ma intrigante

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I dieci episodi sono talmente ricchi di eventi e di personaggi che, nonostante la durata di circa cinquanta minuti ciascuno, si adattano bene a una modalità di visione senza lunghe pause temporali, in modo da non perdere il filo del racconto o confondersi a causa dei tanti tasselli che compongono la trama. A differenza della prima stagione, maggiormente focalizzata sugli inganni di Pete, l'alternarsi dei tanti problemi che affronta la famiglia Bernhardt contribuisce sicuramente a non annoiare gli spettatori, pur dovendo fare i conti con uno script che in certi momenti compie quasi dei passaggi a vuoto, rendendo alcune parti della storia poco curate e fin troppo surreali, come accade ad esempio nel caso dei problemi di Otto. La scelta narrativa, tuttavia, valorizza il talento di alcuni membri del cast che nelle puntate precedenti erano rimasti un po' in ombra, come la sempre eccellente Margo Martindale, la brillante Alison Wright o la convincente Marin Ireland; altri interpreti, tra cui Shane McRae, faticano invece a restare all'altezza dei propri colleghi. In mezzo ai tanti adulti complicati e pieni di segreti, la presenza di Carly, con la sua voglia di conoscere una madre che ha perso troppo presto, contribuisce poi ad aggiungere alla storia un pizzico di realismo e vulnerabilità che forse avrebbe meritato più spazio.

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Due ritorni inaspettati

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Dopo un avvio di stagione un po' sottotono, Sneaky Pete ritrova il giusto mix di ironia e di ritmo quando il vero Pete viene coinvolto in prima persona ed entra in scena sua madre, un'aggiunta davvero brillante che modifica le dinamiche esistenti in famiglia. Uno dei momenti più riusciti della stagione è infatti una cena in cui tutti i Bernhardt, Marius compreso, si ritrovano intorno a un tavolo, rischiando di far crollare intricate coperture e bugie. Jane Adams, fin dal momento in cui Marius-Pete prova a infiltrarsi in una comunità "paranormale", contribuisce in maniera significativa a dare nuova linfa alla serie, con un'interpretazione brillante e in cui non mancano i momenti emozionanti.
A mantenere invece l'umorismo necessario a non appesantire troppo l'atmosfera è Ethan Embry che diverte interpretando il goffo e insicuro Pete, apparentemente incapace di reggere il confronto con la band di truffatori guidati da Marius.
Gli appassionati di spettacolari colpi e furti apparentemente impossibili, apprezzeranno poi gli ultimi episodi, in cui un imponente animale impagliato diventa l'oggetto del desiderio da parte di quasi tutti i criminali al centro della storia.

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Un'ottima performance da parte di Ribisi

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La buona riuscita dello show è però prevalentemente fondata sulla performance di Giovanni Ribisi che, seppur non possa più mettersi alla prova dialogando con il carismatico gangster interpretato da Cranston, continua a sostenere il progetto dando vita a un personaggio costruito con attenzione e seguendo l'evolversi della storia con tutte le sfumature necessarie a rendere Marius-Pete un truffatore credibile e al tempo stesso amabile. L'espressività dell'attore permette quasi di intuire e percepire i pensieri del personaggio mentre deve trovare in pochi secondi una soluzione rapida per evitare arresti, omicidi e la fine della propria copertura. Sneaky Pete appare così uno dei progetti più adatti alle capacità attoriali di Ribisi e gli sceneggiatori sembra abbiano costruito sulle sue caratteristiche uniche alcune sequenze chiave dello show, come il confronto finale con Luka.
A livello tecnico uno dei dettagli più affascinanti è la fotografia delle puntate che rende le tante scene girate in ambienti chiusi affascinanti grazie a giochi di luci e ombre, valorizzando in particolare il decimo episodio, che si svolge prevalentemente in un'unica notte, davvero adrenalinico e concitato.
La regia e il montaggio, inoltre, cercano di attribuire il giusto spazio ai tanti personaggi coinvolti nella storia e, per la maggior parte della stagione, riescono a raggiungere il proprio scopo.

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Conclusione

Sneaky Pete ha un avvio di stagione un po' complicato a causa dell'intricata rete creata per gettare le basi necessarie alla costruzione del secondo gruppo di episodi in cui ogni parte della storia si fonde finalmente insieme, rendendo la narrazione più scorrevole, soddisfacente e anche divertente.
Le new entry nel cast provano a colmare l'assenza di Bryan Cranston e, nonostante i villain siano di livello inferiore, riescono a non far pesare troppo la sua uscita di scena, potendo comunque contare sul talentuoso Ribisi e su comprimari di alto livello come Martindale, Ireland ed Embry. Chi ha amato la prima stagione potrebbe, almeno inizialmente, non essere soddisfatto dalla scelta di dividere l'attenzione e le truffe tra i tanti crimini, tuttavia lo show continua in modo brillante a indagare su ciò che siamo disposti a fare pur di salvare la nostra famiglia e, soprattutto, noi stessi di fronte a pericoli di vario tipo. In Sneaky Pete tutti sembrano pronti a mentire o ingannare eppure non è difficile provare simpatia o, persino, immedesimarsi nei protagonisti e nella loro voglia di riscatto e redenzione grazie alla determinazione che dimostrano di avere nel provare ad afferrare un'occasione in grado di dare il via a un nuovo capitolo della propria vita. Gli ultimi minuti della stagione sembrano infine ideati in modo perfetto per anticipare un cambiamento in grado di modificare ancora una volta tutte le carte in tavola.