Slow Horses 4 è quasi arrivata alla fine. Siamo al terzultimo episodio della spy story di Apple TV+ (ogni mercoledì in streaming) e si cominciano ad unire i puntini dell'ennesimo segreto dei servizi segreti britannici, l'MI5, che si rivelerà collegato alla storia familiare di River (Jack Lowden) e David Cartwright (Jonathan Pryce), da cui è partito tutto. Una serie in cui nessuno si sopporta tra i personaggi e in cui tutto ruota intorno a Jackson Lamb, il capo della Slough House, la "casa" per i reietti dell'agenzia interpretato da Gary Oldman, leader del gruppo così come sul set.
Ci ha raccontato qualche aneddoto da dietro le quinte uno dei protagonisti più interessanti e sfaccettati, ovvero Saskia Reeves, che interpreta Catherine Standish. L'assistente personale dell'ex direttore generale del Parco, Charlie Partner, trovato senza vita nella propria vasca e che la aiutò col suo problema di alcolismo, finita a lavorare per Lamb come segretaria, non sapendo che è proprio lui il colpevole della morte dell'ex capo. Almeno fino a poco tempo fa.
Slow Horses, il drama dei contrasti
La serie Apple TV+ sembra proprio quella dei conflitti e Catherine e Lamb ne sono l'emblema, con vari parallelismi dato che sono quelli che si conoscono da più tempo rispetto agli altri più giovani: "Gary è un po' più vecchio di me (ride) e io sono cresciuta con lui come attore, e lo ammiro da sempre. A pensarci ci sono davvero molte similitudini e io le ho usate, data la professione in cui opero, in fondo la potresti sostituire con l'MI5. Le spie sono attori, e viceversa. Le puoi applicare come caratteristiche. Lo stesso Lamb è particolare, è ammirato, è temuto, è un mistero. D'altronde il reparto del casting è stato nominato ad un Emmy per la serie, e non è sicuramente un caso".
Catherine è inoltre l'unica alla Slough House a non temere per davvero Jackson, gli parla in modo diretto e schietto. Cosa si crea quella chimica con Gary Oldman? Risponde convinta l'attrice: "È prima di tutto nella scrittura, prima nei romanzi di Mick Herron e poi nella sceneggiatura di Will Smith (che ha vinto l'Emmy, ndr). Non posso parlare per lui, ma io sicuramente faccio un sacco di ricerca e preparo il background del personaggio, leggendo e ascoltando, e abbiamo avuto la fortuna di poter parlare con alcune persone che hanno lavorato per davvero all'MI5".
Continua poi: "Ho cercato di costruirmi un'immagine mentale per Catherine, cos'è successo quando è caduto il Muro di Berlino, qual era la situazione politica tra Regno Unito, Russia e Germania, com'è stata la Guerra Fredda, un periodo storico affascinante. C'era un sacco di alcol, molte persone che non dicevano la verità e nascondevano chi erano veramente. Un mondo ricco da esplorare, quando sei in una stanza con un altro personaggio è come se ti scontrassi con la Storia".
Catherine Standish, molto più che un assistente
L'aspetto più interessante del personaggio di Saskia Reeves è che all'inizio della serie sembra "solo una segretaria" (una battuta che ricorre proprio in questa quarta stagione), ma ben presto scopriamo che è molto più tenace e risolutiva di quanto pensassimo. In questo questo quarto ciclo scopriamo altri suoi talenti: "È l'aspetto che preferisco di Catherine perché è come se avesse un superpotere nascosto. Ad esempio conosce bene le armi e le sa maneggiare, sa giocare a scacchi molto meglio degli altri, già questo rivela molto del personaggio".
Continua: "Lei dice al giocatore di fronte a lei 'Mio padre criticava sempre il mio modo di giocare e quindi gioco sempre due partite, una sulla scacchiera e una nella mia mente'. Questo significa che nessuno pensa che potrebbe essere fregato da lei, guardandola. Lei fa leva proprio su questo e amo questo suo aspetto. È molto brava a carpire le informazioni dalle persone ma lo fa in modo diverso dagli altri. Riesce a comprendere l'atmosfera un po' meglio degli altri. Non è molto brava a mentire bensì a sfruttare le situazioni. È una a cui dare fiducia. Un tipo diverso di spia in questo senso, avrebbe potuto essere una grande risorsa e non solo un'assistente personale, se avesse creduto di più in se stessa. Mi piace pensare che quando era al Parco, fosse molto più coinvolta nella professione, perché era letteralmente il braccio destro della persona in comando".
Slow Horses 4, Christopher Chung: "Abbiamo scoperto le nomination agli Emmy tutti insieme sul set!"
La serie Apple TV+ come una partita a scacchi
Dato che Reeves ha nominato la passione di Catherine per gli scacchi, ci è venuto naturale chiederle a fine intervista, se Slow Horses fosse una partita, che pezzo sulla scacchiera sarebbe Standish? "Pensavo ad una torre o ad un alfiere ma in realtà credo sia un pedone, perché possono davvero cambiare le carte in tavola senza che tu te ne accorga, determinando il risultato del gioco. Finisci per dire 'Mi sono dimenticato del pedone!' Un pericolo sotto mentite spoglie. (ride)"