A Washington viene ritrovato un cadavere senza testa. Mentre la squadra del Jeffersonian Institute indaga su questo mistero che sembra avere qualche secolo di "vita", la dottoressa Temperance Brennan e l'agente Seeley Booth vengono contattati da Ichabod Crane e Abigail Mills, convinti che il corpo decapitato abbia un legame con degli omicidi irrisolti a Sleepy Hollow. Una volta chiarito tutto, il cadavere viene spedito a Sleepy Hollow, salvo poi essere intercettato e rianimato dalla misteriosa Pandora, che intende seminare il panico. Ichabod e Abbie si ritrovano quindi in una corsa contro il tempo che richiederà le competenze specifiche di Brennan...
Qualcosa di strano nell'aria
È davvero notevole che, arrivati alla terza stagione, si possa dire che la cosa più strana mai capitata nell'universo di Sleepy Hollow - un mondo in cui, ricordiamolo, il protagonista si è svegliato nell'America di oggi dopo essere rimasto vittima di un sortilegio duecento e passa anni prima, e i cattivi principali, fino a poco tempo fa, erano un demone e un cavaliere senza testa - sia l'evento organizzato dalla Fox per la settimana di Halloween 2015, facendo incontrare i protagonisti di questa serie e quelli di Bones, altro programma di punta del canale, giunto ormai all'undicesima stagione.
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Non è certo la prima volta che due serie con pochi elementi in comune, a livello di contenuti o atmosfere, incrociano le strade l'una dell'altra (ricordate quando Magnum P.I. incontrò La signora in giallo?), ma mai come in questo caso l'operazione sembra motivata da ragioni puramente commerciali. Chi conosce Bones - o i romanzi di Kathy Reichs - sa infatti che quel mondo, tutto basato sul rigore scientifico, è narrativamente incompatibile con quello di Sleepy Hollow, dove il paranormale è di casa.
Due strane coppie
Difatti l'effetto straniante si fa un po' sentire nella seconda parte del crossover, Dead Men Tell No Tales, dove Temperance Brennan (Emily Deschanel) e Seeley Booth (David Boreanaz) sono ospiti nell'universo tratto liberamente dalla prosa di Washington Irving, anche se nel complesso il risultato è alquanto affascinante e spassoso, grazie alla decisione azzeccata di puntare sulla chemistry fra i quattro protagonisti, facendo interagire in modo naturale e divertente Booth e Mills (entrambi ligi al dovere e pronti all'azione) e Brennan e Crane (entrambi eccentrici e socialmente goffi). Questo soprattutto nella prima parte, The Resurrection in the Remains , interamente ambientato nel mondo rigoroso e scientificamente corretto della dottoressa Brennan. Questa è la sede dell'episodio più puramente godibile dei due, poiché Bones ha da anni una struttura procedurale consolidata che lo rende facilmente fruibile anche per lo spettatore occasionale (come gli eventuali fan di Sleepy Hollow che avranno visto l'episodio per curiosità), mentre il mondo di Ichabod Crane è attraversato da diverse trame orizzontali che, per quanto accantonate per una volta (le allusioni a Pandora e ai suoi misteriosi piani sono ridotte al minimo), rendono comunque certi aspetti di Dead Men Tell No Tales poco accessibili ai fan di Bones che hanno seguito il crossover per intero. In particolare, il ruolo riservato a Jennifer Mills e Joe Corbin (quest'ultimo integrato solo di recente nel cast fisso) non dirà molto a chi non segue religiosamente le vicende della cittadina di Sleepy Hollow.
Bis?
Nel complesso, un'operazione innocua e teoricamente illogica, ma divertente. Non aggiunge né toglie nulla ai due mondi coinvolti, salvo forse attirare più spettatori in una direzione o nell'altra. Un evento che di per sé dovrebbe restare un unicum, ma ammettiamo di avere un debole per le frecciatine di Ichabod nei confronti dello scetticismo di Brennan ("Riuscirebbe a definire Moloch un uomo molto alto con un problema cutaneo!"), quindi un eventuale ritorno non sarebbe del tutto sgradito. Soprattutto se le storyline di Sleepy Hollow continuano a perdere il loro mordente...
Movieplayer.it
3.5/5