Sam (Ludovico Tersigni) ha sedici anni, una mamma (Jasmine Trinca) giovanissima che lo ha avuto alla sua stessa età e un sogno: quello di trasferirsi in California per poter seguire le orme di Tony Hawk, il più famoso skater del mondo e suo idolo assoluto, quasi una guida spirituale, a cui confida pensieri e timori. I suoi programmi subiscono una battuta d'arresto quando incontra Alice (Barbara Ramella): il classico colpo di fulmine porta a conseguenze molto concrete, l'arrivo di un figlio. Sam decide di non fare come suo padre (Luca Marinelli), praticamente assente da quando era piccolo, e di assumersi le proprie responsabilità: sarà il papà che non ha mai avuto.
Dai sobborghi di Londra a Roma, Slam - Tutto per una ragazza, diretto da Andrea Molaioli, nelle sale italiane, distribuito da Universal Pictures, dal 23 marzo e disponibile su Netflix nel resto del mondo a partire dal 15 aprile, si ispira all'omonimo romanzo di Nick Hornby e racconta la storia di due ragazzi pronti a far ricredere chi dipinge le nuove generazioni come una massa di irresponsabili dissociati dal mondo. Presentato in anteprima al Festival di Torino 2016, il film segna il debutto come protagonisti dei giovani Tersigni e Ramella, due talenti da tenere d'occhio.
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Non è un paese per giovani: essere genitori a sedici anni
Dopo Piuma di Roan Johnson, un altro film italiano tratta il tema della gravidanza in età adolescenziale: per gli attori Ludovico Tersigni e Barbara Ramella avere un figlio è un cambiamento epocale, che stravolge la vita di chiunque, a maggior ragione se arriva quando si è ancora dei ragazzini: "Il tuo modo di vedere la vita cambia completamente: è una rivoluzione totale. Avere un bambino a sedici anni è una scelta molto coraggiosa: i nostri personaggi, Samuele e Alice, sono coraggiosi" ci ha detto il protagonista maschile, con cui concorda l'interprete di Alice: "La tua quotidianità è stravolta, ma un figlio porta anche tutta una serie di cambiamenti positivi".
L'importanza di avere delle passioni
Nonostante lo sconvolgimento per l'arrivo del bambino, Sam riesce a trovare una sua dimensione grazie allo skateboard, mentre Alice non ha delle vere e proprie passioni, fatto che rende ancora più difficile accettare la sua nuova vita da adulta: quanto è importante avere dei sogni, soprattutto quando si è giovanissimi? "Se segui le tue passioni sicuramente sei più stimolato in tutto quello che fai" ci ha detto Ramella, continuando: "Il mio personaggio è molto limitato dal fatto di non avere nulla che le stia a cuore: il padre le ha già imposto una strada, chiedendole di andare a lavorare con lui, e a lei questo progetto va stretto. Quando incontra Sam, che è pieno di entusiasmo e ha una madre con cui riesce ad avere un dialogo, Alice capisce che vuole trovare la sua strada. Avere aspirazioni per me è più difficile, ma aiuta a vivere in modo molto più intenso: anche se si soffre per inseguire i propri sogni ne vale comunque la pena". D'accordo Tersigni: "A me piace molto suonare la chitarra e questa mia passione mi ha aiutato a capire quella del mio personaggio: volevo comprendere come si può letteralmente impazzire per lo skateboard. È una questione di esercizio: passi tanto tempo a cercare di fare quella cosa e migliorarti, proprio come quando suoni uno strumento, che richiede impegno, devi fare le scale, seguire il metronomo, ma alla fine tutto questo lavoro ti rende felice, perché ti stai applicando per riuscire a fare una cosa che ami".
Maestri di vita
Nel film Tony Hawk diventa quasi un totem, un guru, un maestro di vita: i due attori hanno avuto anche loro dei punti di riferimento del genere? "Io ne ho un paio" ha ammesso Tersigni, che ci ha detto: "Uno è Jovanotti: per me negli anni '90 ha rivoluzionato la musica popolare italiana, alcuni pezzi, come Serenata rap, Per te, che ha scritto per la figlia, Un raggio di sole e Bella sono storici. Jovanotti è un'ondata positiva, è pieno di energia: collabora con artisti africani, con autori di musica elettronica, sta sempre sul pezzo e non invecchia mai. Ha appena fatto cinquant'anni e sembra che ne abbia ventitré! È una bestia. L'altro è Alex Britti: potrebbe essere uno dei chitarristi migliori del mondo se non fosse per la sua paura dell'aereo, che gli impedisce di fare tour negli Stati Uniti. Per me è un eroe contemporaneo: come la suona lui la chitarra in Italia nessuno". Per Ramella invece: "Io mi ispiro a mia madre: ha iniziato a lavorare a sedici anni e si sveglia tutti i giorni con la stessa voglia di cambiare e migliorare nel proprio lavoro. Ho sempre pensato di voler fare qualcosa che mi rendesse piena di passione come lo è lei".