A volte sembra che la sorte avversa si accanisca su chi meno lo merita: è il caso di Sir Gawain e il Cavaliere Verde (in originale The Green Knight), film di David Lowery ispirato all'omonimo poema cavalleresco del XIV secolo. È la storia di Sir Gawain (Galvano, interpretato da Dev Patel), uno dei cavalieri della Tavola Rotonda. Sfidato dal Cavaliere Verde (Ralph Ineson), Sir Gawain accetta di dargli un colpo mortale, in cambio di essere lui a riceverlo a esattamente un anno di distanza.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde doveva partecipare al South by Southwest Film Festival il 16 marzo 2020: sappiamo tutti cosa è successo e la manifestazione è stata annullata. A24, che produce, ha rimandato l'uscita in sala più volte. In Italia il film esce il 16 novembre direttamente in streaming, su Amazon Prime Video. Da una parte è una notizia positiva, perché finalmente anche il pubblico italiano può godersi uno dei titoli più belli usciti negli ultimi anni, dall'altra è davvero un peccato: David Lowery ha realizzato un film dalla bellezza abbagliante, quasi un dipinto in movimento. Girato in Irlanda, con un budget di 15 milioni di dollari, il film sembra costato almeno il doppio.
Oltre ai bellissimi paesaggi naturali, Sir Gawain e il Cavaliere Verde può contare un cast eccellente: oltre al protagonista Dev Patel, ci sono anche l'attrice premio Oscar Alicia Vikander, Joel Edgerton, Barry Keoghan e Sarita Choudhury. Abbiamo potuto parlare con Ralph Ineson, il Cavaliere Verde in persona: l'attore, con la sua voce incredibile, ci ha parlato del film via Zoom.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde: una storia sempre attuale
Il Cavaliere Verde è un mostro. I mostri sono una metafora potente: cosa possiamo imparare dai mostri secondo te?
Non lo vedo come un mostro. Ho dovuto interpretarlo, quindi ho dovuto cercare l'umanità dietro al mostro. È un mostro nel senso che è più che un uomo: è più potente, più forte e quasi immortale. È in giro da centinaia di anni facendo sempre la stessa cosa: lanciare sfide. Vive al di sopra della vita umana grazie alla sua immortalità. Non lo chiamerei mostro, ma uno che sfida e mette alla prova l'umanità.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde ha centinaia di anni, ma è ancora attuale. Secondo te cosa rappresenta l'ascia del Cavaliere Verde?
Penso che la storia del giovane nobile, che spende i suoi soldi e il suo tempo in vestiti, donne e alcol, con sua madre che cerca di spingerlo a dare un senso alla sua vita, sia una storia universale e senza tempo. Ogni madre vuole che i suoi figli sfruttino il loro potenziale. È il cuore del film: è per questo che chiama il Cavaliere Verde, per lanciargli la sfida e mettere in moto questo processo. Poi lui passa il resto del film a prendere decisioni pessime. Porta a termine la sua missione cercando di trovare se stesso, il suo onore e il suo coraggio. Credo sia una storia moderna nel senso che racconta la scoperta di sé.
Ralph Ineson è il Cavaliere Verde
Come è stato trasformarsi nel Cavaliere Verde?
Sul set avevo addosso moltissimo trucco prostetico: l'aspetto del Cavaliere Verde era fondamentale per il film. Ho dovuto affidarmi ai truccatori: ho abbandonato la mia immagine e mi sono fatto trasformare. Il trucco e il costume non mi hanno dato molta libertà di interpretazione. Ho lavorato con gli occhi, le sfumature della mia interpretazione sono lì.
Com'è stato quindi fare le scene d'azione con tutto quel trucco addosso?
Era difficile sentire e vedere: le protesi mi coprivano le orecchie, era come stare sott'acqua, il suono era ovattato e non vedevo nemmeno bene. È stata un'esperienza davvero strana avere tutta quella roba addosso per un periodo così lungo. Fisicamente è stato sfiancante. Non potevo muovermi in modo veloce, ma è diventata una caratteristica del personaggio. Mentre mi muovevo in quel modo pensavo di non sembrare abbastanza forte, invece poi ho pensato che, grazie al sound design, sarei sembrato ancora più potente, solenne. Quindi ho smesso di cercare di muovermi in modo rapido, rallentando i movimenti. Il personaggio è diventato immediatamente più potente.
Nel film i personaggi si chiedono perché proprio il colore verde. Per te cosa rappresenta?
Mi piace molto camminare, faccio passeggiate con i miei cani, quindi il verde per me è sempre la natura. È primavera, è un ritorno alla natura. Quindi per me rappresenta un nuovo inizio, una nuova vita. Ma si può anche interpretare in modo diverso: nel film è il colore della morte, della decomposizione. Per me è vita, ma per alcuni è morte.
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Hai imparato qualcosa che non sapevi di te stesso grazie al Cavaliere Verde?
Si lega sempre al fatto di non avere a disposizione tutti i sensi. Quando sono arrivato sul set della Cappella Verde, alla fine del film, che è una vera cappella, hanno dovuto ritoccarla poco, non vedevo bene, ma, visto che eravamo in un bosco, potevo sentire l'odore dell'aglio selvatico. È un odore davvero forte. I miei sensi erano sopraffatti da tutto questo. In quella scena ho provato l'emozione forte di far parte della natura: ero diventato questa creatura della terra. Per la prima volta nella mia vita mi sono immedesimato in un personaggio grazie al senso dell'olfatto.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è un'esperienza cinematografica
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è talmente bello che è un vero peccato non poterlo vedere su un grande schermo. Lo streaming è fantastico e comodissimo, ma sei d'accordo che vedere un film come questo al cinema è tutta un'altra cosa?
Sì. Non credo che nessun cinema casalingo sia in grado di replicare l'esperienza della sala. Non soltanto per la grandezza dello schermo, ma anche per la condivisione con il pubblico. È sempre bello vedere un film con gli altri spettatori. È un'esperienza molto potente. Nel caso specifico di Sir Gawain e il Cavaliere Verde un dettaglio che in sala è totalmente differente è il sound design. Il suono degli zoccoli del mio cavallo quando arrivo a Camelot è talmente forte che fa tremare la sala. Il sound design ha reso il personaggio enorme e potente. Per quanto il tuo impianto sia buono, a casa non puoi avere quell'esperienza. È un momento prettamente cinematografico.