Silo 2, intervista a Steve Zahn: "Mi sono ispirato a Cast Away. E non ho mai visto Lost..."

Le ispirazioni, il set, i libri di Hugh Howey: il nostro incontro con uno dei nuovi protagonisti della serie. In streaming su Apple TV+.

Steve Zahn è Solo nella seconda stagione di Silo.

La stagione 2 di Silo riprende il racconto dove l'avevamo lasciato dopo il clamoroso finale del ciclo inaugurale. Juliette è uscita fuori, e ha scoperto l'esistenza di molti altri silo come il suo. In uno di questi, il numero 18 (il suo è il 17), trova Solo, la new entry più importante delle nuove dieci puntate a cadenza settimanale che trovate in streaming su Apple TV+.

Silo 2 Steve Zahn
La prima inquadratura di Solo nel primo episodio

Abbiamo incontrato su Zoom proprio Steve Zahn, che ci ha introdotti alla seconda stagione. Tanto ce potremmo rinominare questo incipit come "E alla fine arriva Solo", in quanto quello di Zahn è un personaggio speculare a Juliette dovendo gestire il proprio silo e il proprio trauma. Come si affronta un personaggio del genere?

Scherza Steve Zahn: "Molto lentamente . Ciò che deve affrontare è soprattutto il proprio passato e capire come gestirlo. Lo stesso vale per lei. Hanno problemi simili. È molto intricato ed è un aspetto che amo dello show. È paziente e si prende i propri tempi per raccontare la storia. Non si getta a capofitto come fanno molte altre serie. È questo che mi piace di questa stagione".

Il set di Silo secondo Steve Zahn: la nostra video intervista

Silo Rebecca Ferguson
Rebecca Ferguson nel primo episodio della stagione 2

Racconta poi un inedito interessante sulla lavorazione e sulle riprese della serie Apple TV+, atipica ma coerente con l'elemento mystery della narrazione. "L'aspetto davvero figo di girare la serie è che lo abbiamo fatto in ordine cronologico e penso sia stato fondamentale per me e Rebecca in questo tipo di storytelling. Ci ha dato il tempo di pensarci e riflettere sulla costruzione del nostro rapporto come esseri umani. Così come è successo ai nostri personaggi. Per questo è stato davvero unico come ingaggio".

Questa stagione ha molte storyline legate a coppie di personaggi, quasi fosse una buddy series. "Accadono avvenimenti completamente diversi", spiega Zanh. "Si passa dal caos e rumori forti e luci intermittenti a tranquilla acqua zampillante. Un ambiente intenso che è molto buio e loro due insieme risulta molto avvincente. Ciò che succede nel silo 18 è estremamente folle ed intenso ed è ciò che fa scattare l'altro silo. Ciò che fa procedere la storia in modo spedito. Sono sicuramente insieme in quest'avventura: non sono separati, ma inevitabilmente connessi".

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Silo come Lost?

Se già l'inizio di Silo ricordava Lost, stessa cosa accade nelle nuove puntate. C'è stata qualche reference nel portarlo sullo schermo oltre ai romanzi originari? Nega Zahn: "Non ho letto i libri di proposito perché non volevo esserne influenzato. Inoltre sapevo che Graham Yost e Hugh Howey (ideatore dello show e autore dei romanzi, ndr) stavano apportando delle modifiche alla storia. Non ho mai visto Lost quindi chiedo scusa!"

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Una scena nel Silo 18

Poi continua: "Non proprio delle reference. Ho pensato a film come Castaway e simili dove qualcuno veniva isolato con se stesso e a come sarebbe sopravvissuto. Quindi ho iniziato a pensare 'Ecco quest'uomo, il suo disturbo dell'attenzione e la sua incapacità di concentrarsi su qualcosa per lungo tempo sono ciò che lo ha tenuto in vita, insieme alla sua curiosità. È come un bambino in questo, nell'imparare e creare cose. Come se si riavviasse continuamente, quando conosce Juliette. Trova un compagno di giochi e non vede l'ora di condividere informazioni. Non sa nemmeno se sono reali, le ha solo lette in un libro. Ama il circo e continua a parlarne. Proprio come un bambino che non ha mai visto gli elefanti, non sa se sono realmente esistiti ma ne ha sentito parlare. È affascinante".