Quando sei giovane sei pieno di energia, contesti tutto e tutti e vuoi il tuo posto nel mondo, poi, crescendo, ti accorgi che la tua voglia di manifestare diventa sempre meno forte: Stefano (Marco Ripoldi) da ragazzo aveva i dread e ha partecipato al G8, mentre oggi, alla soglia dei quarant'anni, fa i filmini ai matrimoni e ha parzialmente abbandonato il suo sogno di realizzare documentari di denuncia.
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Quando, insieme a Enrico (Walter Leonardi), professore, che sta per avere un bambino con Sara (Valentina Lodovini), e Fabrizio (Massimiliano Loizzi), ottiene un lavoro provvidenziale, un documentario sulla situazione dei bambini in Africa commissionato dalla Onlus Africando, disposta a pagare molti soldi, tutto sembra finalmente decollare: lo scandalo che colpisce la società mette però il trio di fronte a un dilemma morale. Scegliere di accettare soldi sporchi o rimanere fedeli ai propri ideali?
È in sala dal 10 maggio Si muore tutti democristiani, film d'esordio del collettivo Il Terzo Segreto di Satira, formato dagli autori e registi Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi, che si confrontano con vari problemi dell'Italia di oggi.
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Perché manifestare quando esistono la Playstation e il divano?
Abbiamo incontrato a Roma i quattro attori protagonisti, dove abbiamo chiesto loro se, come si vede nel film, alle manifestazioni preferiscono la più tranquilla combinazione formata da Playstation e divano: "I nostri autori hanno la Playstation anche in studio" ha confessato Ripoldi, seguito da Leonardi: "È vero, siamo molto più stesso alla Playstation che non in altre situazioni lavorative". Per nulla d'accordo Lodovini: "No, io scendo in piazza. In realtà detesto chi rimane, in qualche modo, democristiano. Davvero: io sono molto combattiva".
Nel film, sempre a proposito di compromessi, si parla della differenza tra l'amore che ti fa strappare i capelli e quello che invece ti dà sicurezza tutti giorni e, anche in questo caso, l'opinione dell'attrice non è tiepida: "Per me l'unico amore possibile è quello per cui ti strappi i capelli, e basta. Non esiste altro per me se non l'amore passionale. Certo, comprendo perfettamente chi, magari in seguito a molte delusioni, o ai propri bisogni, come la voglia di maternità, sceglie di essere infelice ma tranquilla. Magari poi ti fai l'amante, esiste anche questo. Io, per come sono fatta, non potrei mai".
Per Loizzi: "Il film non impone la verità come dei macigni, non dà delle risposte, pone delle domande: una di queste è che non è esiste solo una verità, non è necessario che tutti si muoia democristiani, ma può accadere. Quindi non c'è un solo tipo di amore possibile, ma mille modi diversi di amare".
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