Negli Stati Uniti il lungometraggio animato della Rocket Pictures di Elton John, Gnomeo & Giulietta, nel 2011 ha fatto scalpore nelle sale incassando ben 134 milioni di dollari. Non c'è da stupirsi, quindi, che la casa di produzione abbia deciso di dedicare un sequel alle avventure dei simpatici nani da giardino e nel farlo abbia optato per la vincente idea di continuare a (ri)visitare personaggi cardine della letteratura inglese. Dopo gli innamorati di shakespeariana memoria, infatti, il seguito di Gnomeo e Giulietta è tutto incentrato sulla versione (in miniatura) dell'iconico investigatore nato dalla fantasia dello scrittore britannico sir Arthur Conan Doyle: Sherlock Holmes.
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Meno musical più action
Se in Gnomeo e Giulietta, primo capitolo di quello che ha tutte le carte e gli incassi in regola per poter diventare uno sfizioso franchise cinematografico, abbiamo assistito alla nascita dell'amore tra i due nani da giardino, in Sherlock Gnomes la coppia si trasferisce in quel di Londra dove ben presto i loro simili spariranno misteriosamente nel nulla. Ad aiutare a capire cosa stia succedendo alle bizzarre statuine ci penserà il detective Sherlock con l'aiuto del fedelissimo amico e assistente Watson.
Mentre Gnomeo e Giulietta, oltre che sulla rivisitazione in chiave moderna del dramma di Shakespeare, puntava tutto sulla musica scritta ad hoc per il film da da Elton John, in Sherlock Gnomes i simpatici e irrefrenabili personaggi della Rocket Picture sono protagonisti di un lungometraggio d'animazione squisitamente action dove le canzoni, seppur importanti, non hanno più un ruolo centrale rispetto al dinamismo frenetico dell'avvincente, per quanto lineare, trama.
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A prova di bambini
Sebbene i più piccoli sicuramente si divertiranno a seguire le folli peripezie degli gnomi, grazie anche alla presenza del riuscitissimo villain Moriarty, i più grandi forse freneranno il loro iniziale entusiasmo nell'approcciare al mondo in miniatura di Gnomeo & co. rendendosi presto conto che, a differenza del primo capitolo, questo secondo atto delle avventure sceneggiate da Andy Riley e Kevin Cecil si crogiola sulla caratterizzazione dei personaggi che risultano forse troppo simili, seppur semplificati, agli originali protagonisti delle opere di Doyle.
Nonostante questo, e qualche pecca di doppiaggio in cui la traduzione italiana non rende palesemente giustizia a giochi di parole tipicamente anglofoni, Sherlock Gnomes è un film che catturerà per colori e vivacità i bambini e che sa farsi apprezzare anche dai loro accompagnatori anche se gli adulti, o almeno quelli amanti dell'animazione, rimpiangeranno e avranno voglia di rivedere, per rifarsi gli occhi e la fantasia, quella che ad oggi è la miglior parodia "cartoonesca" della saga di Sherlock Holmes: Basil l'investigatopo.