Sherlock 4, episodio 2: menzogne, colpi di scena da shock e amicizie che non possono finire

Col secondo episodio, The Lying Detective, la quarta stagione entra nel vivo e facciamo la conoscenza non di uno, bensì di due villain da urlo.

Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere dettagli inediti sulla 4 stagione di Sherlock di non proseguire nella lettura di questa news

Sherlock: un primo piano di Benedict Cumberbatch
Sherlock: un primo piano di Benedict Cumberbatch

Dopo un avvio interlocutorio, la quarta stagione di Sherlock entra nel vivo con un episodio cervellotico e ricco di colpi di scena in puro Steven Moffat style. I toni cupi che hanno accompagnato la morte di Mary Watson lasciano spazio a un'accelerazione improvvisa che vede Sherlock Holmes di nuovo pronto a prendere in mano le redini dello show. È il suo ingegno fulmineo al centro del secondo episodio, The Lying Detective, e le menzogne a cui si fa riferimento nel titolo, naturalmente, sono a fin di bene. Lo scopo superiore, stavolta, è ricucire l'amicizia con John Watson onorando l'ultima accorata richiesta di Mary contenuta in un dvd, "Save John Watson". Per farlo l'inimitabile Sherlock sarà pronto a tutto, perfino ad arrivare alla soglia dell'inferno.

Come aveva anticipato nel precedente episodio l'infallibile detective interpretato da Benedict Cumberbatch, il territorio di Sherlock Holmes è Londra. Stavolta, perciò, Steven Moffat, autore dello script dell'episodio, e il collega Mark Gatiss limitano le escursioni spaziali ai dintorni di Baker Street, a Piccadilly, al lungo Tamigi e a poche altre aree residenziali della capitale inglese. In un episodio Sherlock-centrico come questo è inevitabile prestare tanta attenzione al Palazzo Mentale di Holmes quanta alle location reali in cui il personaggio si reca per risolvere il nuovo caso che gli capita tra le mani e che diviene l'occasione giusta per provare a ricucire il rapporto con John Watson. Sherlock Holmes torna in tutto il suo splendore, dunque? Non esattamente. Dopo la rottura con l'amico, troviamo un detective (apparentemente) fragile e confuso, tallonato da uno spacciatore che gli procura droghe pesanti prese in quantità tale da offuscare la sua eccezionale lucidità mentale. La stessa Molly, chiamata a visitarlo, rimane scioccata nello scoprire la quantità di droga (eroina?) assunta in pochi giorni e questa dipendenza, ostentata, rischia di condurlo alla morte. Come ben sappiamo, però, Sherlock Holmes non fa mai niente senza uno scopo.

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Chi ha paura del cereal killer?

Sherlock 4: un'immagine di Toby Jones
Sherlock 4: un'immagine di Toby Jones

L'arrivo del nuovo villain Culverton Smith è stato anticipato da un notevole battage pubblicitario. Ecco l'ennesima manovra dei geniali creatori di Sherlock volta a depistare il pubblico. Come scopriremo nel corso di The Lying Detective, il peso del personaggio nell'economia di Sherlock è decisamente secondario. Niente a che vedere con la geniale cattiveria di Moriarty. Culverton Smith, interpretato da un Toby Jones ambiguo e sgradevole come non mai, nel momento clou diverrà una pedina nelle mani di Sherlock. Decisamente non è un villain all'altezza infatti, come scopriremo alla fine dell'episodio, il nuovo nemico da cui guardarsi le spalle è di tutt'altra pasta. Ma come entra Culverton Smith nel mirino di Sherlock? Grazie a sua figlia. Dopo aver assistito a una confessione del padre che, dietro la patina di imprenditore e volto noto del picco schermo nasconde un'identità da serial killer conclamato, la donna si rivolge a Sherlock Holmes e la loro sortita notturna a caccia di patatine fritte dona una ventata di freschezza allo show costretto, in precedenza, nei drammi della povera Mary.

Sherlock: un primo piano di Martin Freeman nella stagione 4
Sherlock: un primo piano di Martin Freeman nella stagione 4

La presenza di Mary è comunque costante in tutta la puntata in una duplice veste. Sotto forma di angelo custode di Watson, la donna segue e consiglia il marito fino al pre-finale. La sua scomparsa dopo la commovente riconciliazione tra John e Sherlock fa pensare che non rivedremo più Amanda Abbington ora che il compito del suo personaggio si è concluso. Ma il filo conduttore di The Lying Detective è, ancora una volta, il video-testamento di Mary indirizzato a Holmes. Nel primo episodio della stagione avevamo potuto ascoltare solo una parte del messaggio. Adesso noi e Watson possiamo apprezzarlo nella sua interezza. Siccome John Watson non permetterà a nessuno di salvarlo, l'unico modo per avvicinarsi a lui è fargli credere di avere bisogno di aiuto. Ed è ciò che Sherlock Holmes farà nel modo più credibile possibile: imbottendosi di droga e consegnandosi nelle mani di un serial killer che controlla un ospedale in cui lo stesso detective si farà ricoverare dopo essere stato riempito di pugni in uno scontro catartico con Watson. Ed ecco che l'angelo custode Mary ha colpito nel segno ancora una volta. Elementare, no? Dobbiamo proprio ammetterlo, anche se la povera Mary ci mancherà, in sua (quasi) assenza la coppia Holmes-Watson torna a funzionare bene come ai vecchi tempi.

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Chi dice donna dice...

Sherlock: Toby Jones e Benedict Cumberbatch in una scena corale di the Lying Detective
Sherlock: Toby Jones e Benedict Cumberbatch in una scena corale di the Lying Detective

In The Lying Detective c'è di che far impazzire il fandom. Tra le battute al fulmicotone di Sherlock, la sua capacità di prevedere le mosse dei suoi conoscenti con settimane di anticipo (il tutto con risultati esilaranti), una rapida strizzata d'occhio alla vita sessuale di Mycroft - vita sessuale che fino ad oggi credevamo inesistente - e il ritorno di Irene Adler, seppur in forma di sms, Steven Moffat torna a fare ciò che gli riesce meglio: cospargere una trama complessa e cervellotica di easter egg, omaggi e strizzate d'occhio. Ma stavolta i momenti migliori sono riservati al personaggio della Signora Hudson che fa la sua entrata in scena a bordo di un bolide rombante. Come spiegherà a un incredulo John Watson "sono la vedova di uno spacciatore di droga, posseggo una casa nel centro di Londra e no, non sono la tua domestica". Ma c'è di più. Vediamo la prode Signora Hudson contenere una crisi di Sherlock (per altro apprendiamo che quando Holmes va su di giri passa il tempo a sparare alle pareti declamando l'Enrico V di Shakespeare) usando pistola e manette del detective. La donna, in grandissima forma, ammetterà di averle già prese in prestito in passato di fronte a uno Sherlock strafatto, ma ugualmente perplesso dall'allusione sessuale della sua padrona di casa.

Sherlock: Martin Freeman e Louise Brealey a colloquio con Benedict Cumberbatch
Sherlock: Martin Freeman e Louise Brealey a colloquio con Benedict Cumberbatch

Come se non bastassero Mary e la Signora Hudson, a turbare i sonni di Sherlock Holmes e John Watson è una nuova presenza femminile. Non del tutto nuova in realtà. Avevamo scommesso che avremmo rivisto a breve gli occhi blu da cerbiatta della dolce passeggera del doubledecker bus che intreccia una relazione platonica con John in The Six Thatchers. A interpretarla era la trasformista Sian Brooke, che ha affiancato Benedict Cumberbatch a teatro nell'Amleto del National Theatre nei panni di Ofelia. Ebbene, stavolta gli stessi occhi li ritroviamo, ma coperti da lenti a contatto scure e da uno spesso paio di occhiali. "Curioso come gli uomini, tutti presi dai loro problemi, non guardino attentamente in viso una donna" commenterà E. Così si era firmata la nuova amica di Sherlock che qui ritroviamo camuffata nei panni della nuova psicanalista di John Watson e della finta figlia di Culverton Smith. L'iniziale "E" sta per Euros, vento orientale e, aggiungiamo noi, la nostra moneta di cui gli inglesi non vogliono neppure sentir parlare. Come spiega la donna, "i miei genitori hanno sempre avuto una passione per i nomi strani, Euros, Mycroft e Sherlock".

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Il destino nel nome

Sherlock: Sian Brooke in una scena della serie
Sherlock: Sian Brooke in una scena della serie

Chiunque si aspettasse di veder comparire un terzo fratello Holmes resterà deluso perché Euros Holmes in realtà è la sorella di Sherlock e Mycroft. Steven Moffat e Mark Gatiss plasmano ancora una volta il canone dei romanzi a loro piacimento con un rovesciamento di prospettiva che è un omaggio al femminismo, ma anche una svolta che potrebbe imprimere una nuova direzione alla serie tv. Il vento che spira da oriente rischia di generare una vera e propria burrasca che si abbatterà sulle teste di Sherlock Holmes e John Watson nel terzo e ultimo episodio, The Final Problem. Il personaggio di Euros sembra tutt'altro che raccomandabile e nel finale dell'episodio, oltre a dichiarare la propria natura malvagia, esplicita il suo legame con Moriarty.

Sherlock: Toby Jones in una scena con Martin Freeman e Benedict Cumberbatch
Sherlock: Toby Jones in una scena con Martin Freeman e Benedict Cumberbatch

Ancora una volta torna il fatidico Miss Me?, messaggio in codice lasciato da Moriarty che ne preannuncia il ritorno dall'inferno. O no? Suggestiva l'ipotesi di alcuni critici inglesi che dietro la frase avrebbero letto un acronimo che porterebbe a "Mycroft, Irene (Adler), Sherlock, Sherrinford, Moriarty, Euros". Ma c'è un altro enigma che gli autori di Sherlock hanno deciso di prolungare e che riguarda proprio Sherrinford Holmes. Nel canone Sherrinford è il fratello maggiore di Mycroft e Sherlock. Qui ritroviamo Mycroft intento a telefonargli puntualmente per tenerlo aggiornato. Rispetto a cosa? Sherrinford ed Euros sono la stessa persona? Oppure alla fine scopriremo che i fratelli Holmes non sono tre bensì quattro? Cosa si cela dietro le misteriose telefonate di Mycroft e i suoi tanti segreti? Con un episodio del livello di The Lying Detective, la carne al fuoco è tanta. Tra una settimana scopriremo quale sarà il destino di Sherlock Holmes, di John Watson (che abbiamo lasciato in una situazione alquanto "scomoda con" Euros) e della serie in toto. Che Moffat sia con noi!

Movieplayer.it

4.0/5