C'è chi l'ha conosciuta e la ricorderà sempre come Brenda Walsh, la sorella gemella di Brandon Walsh (Jason Priestly) e suo opposto caratteriale, nel capostipite del genere teen drama, cult assoluto degli anni '90, Beverly Hills, 90210 (e nei revival successivi). C'è invece chi non potrà dimenticarla come Prudence 'Prue' Halliwell, la maggiore delle sorelle protagoniste di Streghe (in originale Charmed), la serie fantasy di culto in onda tra la fine degli anni '90 e gli anni 2000. C'è chi la assocerà per sempre al suo carattere difficile sul set che la portò ad allontanarsi da entrambe le serie con non poco chiacchiericcio intorno. Eppure l'amore imperituro per l'attrice e per le sue "eroine" sul piccolo schermo non è mai scemato, tanto da far desiderare ai fan che quei problemi dietro le quinte si risolvessero una volta per tutte. Complice il tumore che l'ha colpita nel 2015, dopo la diagnosi del morbo di Crohn nel 1999, è finita al centro dell'attenzione mediatica perché non ha voluto arrendersi alla malattia ma provare a combatterla da ogni angolo, proprio come i suoi iconici personaggi. In questo speciale proviamo a ricordare la sua vita, in cui privato e professionale spesso si mescolano e si confondono, non delimitando una linea così marcata.
La regola delle prime stagioni
Quattro annate in Beverly Hills, 90210 (1990-1994) e tre in Streghe (1998-2001). Nella prima Brenda si innamora, ricambiata, di Dylan (Luke Perry), il bello e dannato del teen drama, ma in sua assenza lui si avvicina a Kelly (Jennie Garth) creando uno dei triangoli più famosi della storia dei teen drama e delle serie tv e una rottura nell'amicizia tra le due ragazze: una rottura che sembra insormontabile e fa trasferire Brenda a Londra per studiare recitazione e teatro. Nella seconda Prue è la primogenita delle sorelle Halliwell, che scoprono di essere streghe destinate a combattere le forze oscure per proteggere l'umanità da minacce soprannaturali: la più coscienziosa e anche severa a volte rispetto a Piper (Holly Marie Combs), la sorella di mezzo, e Phoebe (Alyssa Milano), lo spirito libero con la quale bisticcia spesso per il carattere così agli antipodi. Possiede i poteri della telecinesi e della proiezione astrale e infatti è il suo chiudere la porta di Casa Halliwell con un solo gesto della mano ad aprire e concludere le stagioni cui ha partecipato.
Alla fine del terzo ciclo di Charmed con un cliffhanger che fece molto parlare di sé all'epoca, Prue verrà uccisa da un demone e "sostituita" da una sorella illegittima, Paige (Rose McGowan) per mantenere saldo il "potere del trio". Senza nulla togliere all'ultima arrivata, il terzetto originario aveva un legame e un carisma, nonostante i problemi dietro le quinte o forse proprio grazie anche a quelli, che lo rendeva vero e vicino agli spettatori. Dopo la sua uscita di scena in entrambe le serie, il suo personaggio non riapparirà mai più pur venendo nominato, nemmeno sottoforma di fotografia, tanto da non tornare nemmeno per i finali di entrambe le serie cult che hanno di fatto formato due generazioni.
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Brenda & Dylan
Beverly Hills, 90210 ha avuto ben due revival e ad entrambi i progetti ha partecipato la stessa Shannen Doherty riprendendo il ruolo di Brenda. 90210, il serial di The CW (la rete giovane nata da una costola della WB, dove andava in onda Streghe) in onda dal 2008 al 2013, fu il primo esperimento in tal senso dando il via in un certo senso al termine revival, a metà strada un remake/reboot e un sequel, presentando una nuova generazione di adolescenti di Beverly Hills che però avevano dei rimandi caratteriali e dei legami di parentela coi vecchi personaggi, che apparivano in vari camei proprio per rappresentare un ideale passaggio di testimone generazionale. Non solo: Brenda in quella serie (e forse anche l'attrice dietro le quinte) faceva pace con Kelly dopo quanto accaduto.
Lo stesso si consolidava nel 2019 in BH90210, il revival di FOX (la rete che mandò in onda l'originale) a metà strada tra reality e comedy meta-cinematografica fortemente voluto da Tori Spelling e Jennie Garth; purtroppo durato solamente una stagione, nella meta-serie l'intero cast tornava per interpretare una versione sopra le righe di se stesso - e nella finzione scenica Shannen voleva un budget più alto rispetto agli altri per ripresentarsi insieme al resto della gang. Nella realtà, a quanto pare, firmò successivamente solo in ricordo di un ex collega. Purtroppo inedita in Italia, la serie conteneva infatti un omaggio a Luke Perry, interprete di Dylan, che era morto all'improvviso per un ictus qualche mese prima.
I destini dei due interpreti e dei loro corrispettivi sullo schermo però continua ad incontrarsi, dato che in seguito a questa dipartita fu scelta proprio Doherty per un cameo che celebrasse il personaggio di Perry, Fred il padre del protagonista Archie, proprietario di un'impresa di costruzioni in Riverdale, il nuovo teen drama di The CW. Fred muore nel primo episodio della quarta stagione e il figlio viene raggiunto da una vecchia amica di quest'ultimo, che lo ricorda con trasporto e sentimento. Ora i due forse troveranno pace da qualche parte in un Aldilà dove Dylan ha scelto Brenda e la coppia si è riappacificata per sempre.
La lotta contro il cancro
Gli ultimi anni, a partire da quel fatidico marzo 2015 in cui le fu diagnosticato il primo cancro, al seno, da cui sembra guarita due anni dopo, per poi ricadere nell'abisso della malattia e ritrovarla nel 2020 al quarto stadio, sono stati caratterizzati dalla lotta. Nel 2023 il tumore arriva al cervello con delle metastasi che vanno operate. L'attrice ha voluto documentare la sua malattia in un podcast in cui ha ospitato alcuni ex colleghi delle due serie e in cui ha provato a fare pace col proprio passato. Fin da subito Doherty, da sempre apparentemente ruvida e isolata ma in realtà determinata e forte proprio come i suoi personaggi sullo schermo, si è dimostrata una guerriera e una lottatrice, che ha combattuto fino all'ultimo con questa terribile malattia che non perdona nessuno e che ha voluto "usare a fin di bene", per sensibilizzare sul tema, sulla paura di morire, sull'eredità da lasciare ai posteri. Vogliamo quindi ricordarla così, coraggiosa e dolce, spesso non capita e non compresa appieno mentre prova a segnare indelebilmente un'epoca d'oro televisiva, in cui la purezza dei sentimenti vinceva su tutto il resto.