Fin dal primo ruolo che le ha donato grande popolarità, Carmen Catalano nella soap Un posto al sole, Serena Rossi ha dimostrato di possedere due grandi qualità: una splendida voce e un sorriso contagioso. Il suo entusiasmo, la simpatia e la bravura l'hanno portata a passare con disinvoltura dalla televisione al cinema, passando per il teatro.
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Conduttrice dello show di Rai 1 Celebration, protagonista del musical Ammore e malavita dei Manetti Bros., presentato in concorso all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ora in sala con la commedia dei fratelli Vanzina Caccia al tesoro e presto di nuovo voce della principessa Anna nel corto Disney Frozen - Le avventure di Olaf, che accompagnerà il lungometraggio Coco , nelle sale italiane dal 28 dicembre, Serena Rossi ha vissuto un anno d'oro, premiato con il Biglietto d'oro alla 40esima edizione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento.
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Proprio nella città campana abbiamo incontrato l'attrice, che ci ha detto di essere felicissima dei successi raggiunti: "È stato un vortice di mille cose, tutte diverse fra loro, ognuna delle quali mi ha portato strizza, paura, adrenalina e poi soddisfazione. Grande felicità accompagnata da un po' di stanchezza da mamma: un bimbo piccolo, le mamme lo sanno, ti dà tantissima energia, però te ne prosciuga anche un po'. Ma è anche grazie a Diego, il mio piccolino, se quest'anno è stato così magico: si dice che i bimbi portino fortuna e secondo me è vero".
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Nel futuro un ruolo drammatico e fiducia nel pubblico
Tanta commedia e musica nel curriculum di Serena Rossi: per il futuro c'è il desiderio di un ruolo drammatico, magari anche negativo? "Mi piacerebbe fare una cosa drammatica, per poter tirar fuori la parte oscura che c'è in me, perché c'è, come in tutti. Magari chi mi conosce superficialmente pensa che io sia sempre felice perché sorrido spesso, e invece no, ognuno di noi ha una parte buia e mi piacerebbe tirarla fuori. Sarebbe una cosa difficile e molto faticosa, ma anche molto stimolante". Non ha paura che il pubblico, abituata a vederla in ruoli sempre positivi, possa rimanere disorientato da un ruolo più inquietante? "L'attore interpreta qualcosa che è al di fuori di sé, lontano da sé: fare sempre le stesse cose, o solamente personaggi positivi, sarebbe noiosissimo e poco stimolante. Il pubblico secondo me è pronto, a volte anche sottovalutato: il pubblico acchiappa tutto e vede tutto e secondo me capirebbe. Se poi fai un personaggio negativo e il pubblico ti odia vuol dire che hai fatto bene il tuo lavoro".
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