Secret Invasion, la recensione dei primi episodi: Non fidatevi di nessuno!

La recensione dei primi episodi di Secret Invasion, la nuova serie del Marvel Cinematic Universe disponibile su Disney+ dal 21 giugno.

Secret Invasion, la recensione dei primi episodi: Non fidatevi di nessuno!

Una cosa ci è stata chiara al termine della visione di Endgame e del percorso glorioso di oltre dieci anni e oltre venti film: che il difficile sarebbe venuto da quel momento in avanti per il Marvel Cinematic Universe. E così è stato, complice anche la pandemia e quello che ne è conseguito in termini di ritardi, spostamenti e variazione all'ordine dei progetti in cantiere. Chi scrive non è tra quelli che pensano che la Fase 4 sia stata un disastro, ma è chiaro a tutti che dei problemi ci sono stati e ci sono ancora, a giudicare dall'avvio della successiva affidata ad Ant Man and the Wasp: Quantumania, uno degli episodi più deboli dell'Universo Marvel.

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Secret Invasion: Samuel L. Jackcon con Ben Mendelsohn in una scena della serie Marvel

Per questo scriviamo la recensione dei primi episodi di Secret Invasion animati da ottimismo e speranza, perché l'avvio della nuova serie Marvel che sarà su Disney+ dal 21 giugno con cadenza settimanale, la prima produzione seriale della Fase 5, ci permette di dar spazio a queste sensazioni positive, mossa com'è da un pathos e un approccio serio e maturo al tema, rimettendo al centro un personaggio come Nick Fury che aveva fatto la fortuna della saga sin dalle prime battute e riprendendo le fila di alcune suggestioni narrative già introdotte qua e là in progetti precedenti, a cominciare da Captain Marvel.

Cos'è Secret Invasion?

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Secret Invasion: una scena della serie Marvel

Prima di entrare nel vivo della serie, spendiamo però qualche parola sulle origini e le ispirazioni di questo nuovo progetto, che risiede nell'omonima run a fumetti datata 2008 e sviluppata da Brian Michael Bendis su più testate e volumi, incentrata su una invasione sui generis pianificata dagli Skrull per conquistare il nostro pianeta. In quanto alieni mutaforma, come noto anche agli appassionati dell'Universo Cinematografico Marvel per averli incontrati in più di un film, gli Skrull hanno pian piano sostituito figure significanti del nostro pianeta con loro esponenti che ne hanno preso posto e forma, ponendo le basi per una invasione segreta, come dice il titolo, subdola e sottile.

Cosa sta succedendo in casa Marvel Studios?

Un mondo senza certezze nella trama di Secret Invasion

"Immagina un mondo in cui le informazioni non sono affidabili"

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Secret Invasion: un'immagine di Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury

Da questi presupposti narrativi prende le mosse anche la serie che adatta quel ciclo di storie per lo schermo, sviluppando i semi piantati in titoli precedenti dell'universo Marvel, che preparavano il campo per questo capitolo importante del franchise. Ritroviamo quindi Nick Fury alla prese con la scoperta di questo piano segreto e clandestino, da affrontare insieme ad alleati fidati come Maria Hill, Everett Ross e lo Skrull Talos, che si è creato una propria vita sul pianeta Terra. La loro è una lotta contro il tempo che permette agli autori di dar spazio e sviluppare una tematica sensibile dei nostri giorni: quella dell'attendibilità delle informazioni, del proliferare di fake news, dell'incertezza che aleggia attorno a ciò che ci circonda e le persone con le quali interagiamo.

La convivenza impossibile

"Siamo in guerra tra noi da quando camminiamo eretti"

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Secret Invasion: Emilia Clarke con Ben Mendelsohn in una scena della serie Marvel

Se da una parte il tema dell'affidabilità delle informazioni è centrale, è altrettanto solida la riflessione sull'integrazione di popolazioni diverse, ugualmente importante e sensibile nella nostra quotidianità, non tirandosi indietro quando si tratta di fare autocritica sulle derive dell'umanità e ragionare sull'impossibilità della nostra specie, in guerra costante sin dall'antichità, di accettare qualcuno che viene dall'esterno, un alien, uno straniero, che sia da un altro paese o da un altro pianeta come gli Skrull. Il presupposto dello scontro e della conseguente invasione è una convivenza impossibile, che gli Skrull vorrebbero perseguire, ma considerano inattuabile.

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Affrettare l'inevitabile

Il tutto viene raccontato con un impianto da spy thriller solido, ben scritto da Kyle Bradstreet, che volge lo sguardo a momenti dell'MCU più vicini per tono e approccio a Winter Soldier, o sviluppati con modalità diversi nella serialità di Agents of S.H.I.E.L.D., qui senza i vincoli di una produzione da network. Secret Invasion si rivela così una serie che punta a costruire la tensione, a mettere in piedi uno sviluppo narrativo che non lascia molto spazio alla leggerezza di altri titoli Marvel, se non per la capacità di Samuel L. Jackson di rendere brillante e ricca di sfumatura ogni sua riga di dialogo.

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Secret Invasion: Cobie Smulders e Samuel L. Jackson in una scena della serie Marvel

In questo countdown verso l'invasione e l'inevitabile fine dell'umanità come la conosciamo, è la recitazione dell'interprete di Nick Fury a dettare i tempi di una serie che parte con il piede giusto, sfrutta la suddivisione in episodi rilasciati settimanalmente per tenere l'attenzione (abbiamo potuto visionare in anteprima i primi due, quindi le prime due settimane di programmazione) e promette di regalarci una storia appassionante e tesa. Una prova accompagnata e valorizzata dagli altri membri del cast, dai volti già affermati dell'MCU a una sempre bravissima Olivia Colman. Aspettiamo i prossimi episodi, con fiducia e senza nascondere l'ottimismo, per capire se questa promessa sarà mantenuta.

Conclusioni

È un buon avvio quello di cui vi abbiamo parlato nella recensione dei primi episodi di Secret Invasion, un incipit che getta le basi per uno sviluppo solido e carico di pathos, ma che dovrà ovviamente superare la prova degli episodi successivi. Il ritorno di volti noti dell'MCU e di personaggi che rappresentano le solide basi della saga, a cominciare dal Nick Fury di Samuel L. Jackson, è un valore aggiunto importante, un elemento di cui in alcuni progetti degli ultimi anni si è sentita molto la mancanza.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Il tono: serio, carico di pathos e tensione, adatto a gettate le baso per la storia che viene raccontata.
  • Nick Fury, un ritorno importante nell’economia dell'Universo Marvel.
  • Il cast di comprimari, a cominciare da una Olivia Colman incredibile come sempre.
  • Il mettere in scena una run storica dei fumetti riuscendo a strizzare l’occhio alla nostra contemporaneità.

Cosa non va

  • Almeno un momento molto significativo non riesce ad avere la giusta carica emotiva.