Scissione, la recensione: All work and no play…

La recensione di Scissione: la serie Apple TV+ in streaming dal 18 febbraio immagina che un'azienda decida di separare i ricordi di alcuni suoi dipendenti: da una parte la vita privata e dall'altra il lavoro.

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Scissione: Britt Lower in una foto della serie Apple

"All work and no play makes Jack a dull boy". Ricordate questa frase? È quella che Jack Torrance scriveva ossessivamente in Shining sul foglio bianco, quella che in Italiano veniva tradotta con "il mattino ha l'oro in bocca". Ma che cosa c'entra questa frase con la recensione di Scissione, la serie Apple TV+ disponibile in streaming dal 18 febbraio con i primi due episodi (che saranno poi seguiti da un nuovo episodio settimanale)? C'entra molto, perché quella frase, un vecchio proverbio, vuol dire che una persona che è tutto lavoro, senza alcuno svago, diventa sia annoiata che noiosa. È una frase che ci è venuta in mente sin dalle prime scene della serie scritta da Dan Erickson e diretta e prodotta da Ben Stiller. Si immagina infatti che un'azienda decida di separare con un'operazione chirurgica i ricordi di alcuni suoi dipendenti, in modo che, una volta al lavoro, ricordino solo cose inerenti alla loro vita professionale e, una volta a casa, dimentichino il lavoro e pensino solo alla loro vita privata. Scissione è forte di un grande cast: Adam Scott, Patricia Arquette, John Turturro, Britt Lower, Zach Cherry, Dichen Lachman, Jen Tullock, Tramell Tillman, Michael Chernus e Christopher Walken. Scissione (Severance, in originale) è una serie intrigante, elegantissima, sofisticata. Ha un ritmo compassato e ipnotico che non la rende una serie da binge watching, ma da fruire con i giusti tempi. E quel ritmo, attenzione, è coerente con il tema della storia.

Quell'equilibrio tra lavoro e vita privata

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Scissione: Adam Scott in una foto della serie Apple

Mark Scout (Adam Scott) è alla guida un team di lavoro della Lumon Industries. I dipendenti dell'azienda sono stati sottoposti, con il loro consenso, a una procedura di scissione (in originale severance), che divide chirurgicamente i loro ricordi professionali da quelli personali. Helly (Britt Lower), una ragazza appena assunta, si sveglia in una stanza vuota dove le vengono fatte alcune domande per capire se la scissione è andata bene. Non ricorda niente, e non la prende bene. Ma, una volta visto un video girato per spiegare a se stessa cosa è accaduto, sembra accettare la cosa. Una volta fuori dal lavoro, però, Mark incontra un misterioso ex collega che intende svelargli la vera natura del suo lavoro. E questo audace esperimento di "equilibrio tra lavoro e vita privata" rischia di venir messo in discussione.

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Tra Black Mirror, Tales From The Loop e Mad Men

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Scissione: una foto della serie Apple

Al centro di Scissione c'è un'idea tecnologica che incide molto sulle vite dei personaggi. Raccontata così potrebbe essere una puntata di Black Mirror. Ma la confezione è molto diversa, è vintage, retro, o, se preferite, retrofuturistica. Scissione è ambientata in un recente passato dove però le tecnologie non sono quelle del tempo, ma sono molto avanzate. È un po' quello che accadeva in Tales from the Loop, che però di distingueva per la natura bucolica e agreste delle ambientazioni. Qui invece siamo in città, anche se vediamo soprattutto un palazzo, la fredda ed essenziale sede della Lumon. Quegli spazi chiari, quegli uffici vecchia maniera ci fanno allora venire in mente le ambientazioni di Mad Men.

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Scissione: una scena della serie Apple

Quegli spazi vuoti

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Scissione: Adam Scott e Britt Lower in una foto della serie Apple

Ma, non fatevi ingannare, siamo lontani anche da lì. Perché, se gli uffici dei pubblicitari di Mad Men erano affollati, operosi, caotici, creativi, gli spazi della Lumon sono vuoti, deserti, asettici. Gli ambienti sono svuotati come in alcuni film di Sorrentino, e la scelta rende tutto sospeso, simbolico, astratto. A spiccare sono dei bianchi abbaglianti e dei verdi molto intensi. La scelta è chiara: è quella di farci entrare in questi ambienti, e di lasciarci soli con i personaggi. Di opprimerci, in qualche modo, abbandonarci in quel posto di lavoro, soli con il lavoro, come lo sono loro. È un modo per farci provare le loro sensazioni.

Quel ritmo lento e ipnotico

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Scissione: John Turturro in una foto della serie Apple

Ed è in questo senso che va letta ogni scelta in fatto di ritmo, dialoghi, tono del racconto. Il ritmo di Scissione è compassato, lento, ipnotico, il tono della recitazione in un certo senso è mesto, tenue, rarefatto. C'è una certa componente di tedio nelle prime puntate della serie. Ma ci sembra perfettamente coerente con quello che vuole raccontare. Perché la vita di queste persone all'interno dell'azienda è totalmente dedita al lavoro. Non un lavoro appassionante, ma quello da travet di cui parlavano certi scrittori dell'Ottocento e dei primi del Novecento. E le persone, all'interno dell'ufficio, sono solo quello, il loro lavoro, la loro routine. Non sono più i loro interessi, le loro passioni, la loro anima. E per questo sono noiosi, e annoiati. Anche se sono sempre molto sereni, sorridenti, pacificati.

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Un'evoluzione estrema e avveniristica del fordismo

Ed è proprio questo che ha in mente l'azienda dove lavorano i protagonisti della serie. Quell'equilibrio tra lavoro e vita privata è l'aspirazione di ogni datore di lavoro, quella di un dipendente che al lavoro lasci fuori tutto, che non abbia distrazioni né passioni. È la separazione che avviene già in chi, ad esempio, ha due cellulari, uno per il privato e uno per il lavoro, e decide, alternativamente, di tenere acceso l'uno o l'altro. O avviene già in quei posti di lavoro dove non è possibile rispondere al proprio telefono personale, o avere accesso a internet e ai social media. La "scissione" chirurgica è l'applicazione estrema, fantascientifica, di questi principi. È una sorta di evoluzione estrema e avveniristica del "fordismo" o del "taylorisimo", una forma di razionalizzazione del lavoro che però incide sulla mente e sulla vita delle persone.

Potresti avere moglie e figli e li dimenticheresti

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Scissione: Patricia Arquette in una foto della serie Apple

Scissione diventa allora una riflessione intelligente sul nostro pubblico e il nostro privato, sul rapporto tra la nostra vita personale e il nostro lavoro, sullo spazio che deve avere uno e deve avere l'altro, sull'idea che debbano essere due mondi separati o meno. Siamo sicuri che lasciare tanto di noi, di quello che siamo, possa giovare al nostro lavoro? Non è un caso che, come premio, come tecnica di rilassamento, simile allo yoga, ci sia una persona che racconta ai dipendenti qualcosa dell'"outie", cioè dell'altro lui che sta al di fuori. Raccontando solo cose molto generiche, che potrebbero valere per tutti (al tuo "outie" piace la musica, piacciono i film, è gentile), e premurandosi che chi ascolta non si fissi su uno solo degli aspetti che gli viene raccontato. Scissione si pone continuamente domande. "Potresti avere una moglie e dei figli e dimenticheresti che esistono per otto ore al giorno". "Potresti avere la ragazza all'interno dell'ufficio e non saperlo quando sei fuori". Nel prosieguo delle puntate Scissione continuerà a porci domande, a farci riflettere, accompagnati dall'interpretazione di attori come John Turturro, Christopher Walken e una Patricia Arquette inedita, invecchiata e con dei lunghi capelli grigi, che è entrata evidentemente in una nuova fase della sua carriera. Scissione è una serie diversa dalle tante che vediamo su tutte le piattaforme. È una serie che non divorerete, che ha bisogno di prendersi il suo tempo per sedimentarsi. Ma che vi farà pensare molto.

Conclusioni

Nella recensione di Scissione vi abbiamo parlato di una serie intrigante, elegantissima, sofisticata, che ha un ritmo compassato e ipnotico che non la rende una serie da binge watching, ma da fruire con i giusti tempi. Quel ritmo è coerente con il tema della storia, una riflessione sul rapporto tra la nostra vita e il nostro lavoro.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • L'idea di partenza, quella che con un'operazione si possano separare i ricordi di lavoro e vita privata.
  • La confezione retro, asettica, e sospesa.
  • Le tante riflessioni su vita e lavoro che nascono dal paradosso di partenza.

Cosa non va

  • Un ritmo lento e compassato, coerente con la storia, rende la serie meno coinvolgente del previsto.
  • Lo stile particolare, sospeso, rarefatto, rendono Scissione una serie che potrebbe non piacere a tutti.