I trent'anni di Scarlett Johansson arrivano a chiudere un capitolo straordinario, per quanto riguarda la carriera dell'attrice - ma se ne apre un altro, con l'arrivo della sua prima figlia, avuta dal giornalista Romain Dauriac, e con il prosieguo di un percorso artistico che siamo certi ci riserverà altre interpretazioni inaspettate.
Si può dire che siamo cresciuti assieme, noi e Scarlett, almeno per quanto riguarda l'ultimo decennio: nel 2003, quando lei si impose all'attenzione della critica internazionale con Lost in Translation, dando ufficialmente il via alla sua avventura sullo schermo, noi iniziavamo la nostra, davanti agli schermi, con uno sguardo più attento e critico al cinema e ai suoi protagonisti.
Nel giro di pochi mesi Scarlett riuscì a conquistare l'attenzione del pubblico maschile, con una sensualità insolita, non aggressiva eppure intensa, una fisicità morbida e del tutto fuori dagli schermi, per quel periodo. Ma soprattutto riuscì a catturare la nostra attenzione con il suo talento, che sarebbe stato confermato dalle interpretazioni successive.
Nell'arco di poco più di dieci anni - dopo un rodaggio nelle commedie per famiglie e senza alcuna urgenza di conquistare un posto di rilievo nell'industria dello spettacolo - Scarlett ha dimostrato di sentirsi a proprio agio nei ruoli più disparati, dalla ragazza malinconica di Lost in Translation alla femme fatale di Black Dahlia, con la veletta calata sullo sguardo ardente e le labbra rosse, fino alla superdonna dei Marvel movies. Attrice di film indipendenti, star di richiamo ai festival e sui cartelloni dei blockbuster più attesi, ma soprattutto simbolo di un fascino femminile nuovo, non stereotipato ma capace di dar corpo ad un sogno erotico così come una fantasia da red carpet. La ragazza con l'abito rosso aderente che calcò il tappeto rosso dei Golden Globe, qualche anno fa, è diventata uno dei simboli di fascino ed eleganza degli ultimi tempi, un sex symbol capace di mettersi in gioco anche in altri contesti - tra cui la musica e il teatro - ma soprattutto capace di puntare anche solo sulla voce per una delle sue performance più convincenti.
Nell'album che segue, ripercorriamo il tragitto di una delle stelle più luminose degli ultimi anni.
Scarlett Johansson, i trent'anni della ragazza dei sogni (13 foto)
Una tranquilla vita da baby star
Qualche commedia per famiglie, un solo B-Movie - Arac Attack, nel quale si ritrovava anche avvolta in metri e metri di tela di ragno - e qualche provino per spot pubblicitari, anche se le agenzie preferivano suo fratello e lei ci restava malissimo. Poi arrivano ruoli più impegnativi in ''L'uomo che sussurrava ai cavalli'' di Robert Redford e poi ancora, ''Ghost World'' e ''L'uomo che non c'era''
Lost in Translation
Il 2003 è il suo anno fortunato. Il ruolo della dolce Charlotte in ''Lost in Translation'' di Sofia Coppola - ambientato in una Tokyo quasi alienante - accanto a Bill Murray le permette di ottenere una nomination ai Golden Globe come miglior attrice in una commedia. Ma non finisce qui...
La ragazza con l'orecchino di perla
Lo stesso anno recita nei panni di Griet, la giovane che ispirò Vermeer per il suo dipinto ''La ragazza con il turbante'' e ottiene un'altra candidatura ai Golden Globe, stavolta nella categoria delle interpretazioni drammatiche. Il film di Webber e quello della Coppola svelano sin da adesso la versatilità della giovane attrice.
Una canzone per Bobby Long
Nel 2004 con Una canzone Bobby Long - nel quale recita accanto a John Travolta - Scarlett si afferma come una delle attrici più affascinanti e interessanti del momento. Si aspettano nuove conferme, ma nel frattempo la ragazza ottiene la terza candidatura ai Golden Globes.
Match Point
Il film di Woody Allen - nel quale interpreta l'amante di Jonathan Rhys Meyers - mette in luce la sensualità di Scarlett, oltre al suo talento interpretativo. Golden Globes anche stavolta? Sì, quarta candidatura.
Tra le donne di Woody
''L'idea che io possa essere la sua musa ci fa sorridere'' - dice Scarlett, parlando del suo rapporto con Allen - ''non è che se entro in una stanza lui ritrova l'ispirazione nella scrittura'' e chiarisce che tra loro c'è solo una bella amicizia e il piacere di lavorare insieme. Lui la dirigerà altre due volte: in ''Scoop'' e ''Vicky Cristina Barcelona''.
Fascino d'altri tempi
Sin dagli inizi della sua carriera Scarlett ha dimostrato di sapersi calare nei panni di donne di epoche differenti. Veste gli abiti di Mary Boleyn ne ''L'altra donna del re'', recita per Nolan in ''The Prestige'', si trasforma in una femme fatale per De Palma e persino nella diva Janet Leigh nel biopic su Hitchcock.
A qualcuno piace Scarlett
Una sensualità ''morbida'' e curve da capogiro d'altri tempi, per le quali Scarlett è stata spesso accostata a Marilyn Monroe. Le differenze tra le due dive però si fermano qui, anche perché Scarlett non sarà un'icona leggendaria come Marilyn, ma è sicuramente un'attrice più versatile e più affidabile.
Eclettica
Intepreta alcune commedie, tra cui ''La verità è che non gli piaci abbastanza'', ''Don Jon'', ''Chef'' e il dramedy come ''La mia vita è uno zoo'', da tempo pensa alla regia, realizza il sogno di incidere un disco (una cover di brani di Tom Waits) e a proposito di voce, è l'interprete vocale di ''Lei'' accanto a Joaquin Phoenix. Ma non è tutto...
The Spirit
Con il ruolo in The Spirit di Frank Miller interpreta ancora una volta una femme fatale, ma soprattutto dimostra di essere a suo agio anche in film tratti da fumetti e ne avremo la conferma qualche anno dopo.
Black Widow
Nei panni di Black Widow entra ufficialmente nell'universo cinematografico Marvel ed interpreta il ruolo sia in Iron Man e Captain America - The Winter Soldier che in The Avengers e nell'attesissimo sequel del film di Joss Whedon, Age of Ultron. Letale e sexy anche con la tuta da supereroe, Scarlett si dimostra credibile anche in questo contesto.
Action girl
Chi avrebbe mai immaginato che La ragazza con l'orecchino di perla potesse essere una valida interprete di action movies? Lo dimostra con Besson in Lucy, mentre in Under the Skin si mette letteralmente a nudo interpretando un'aliena.
Diva
Oltre che a mettersi alla prova continuamente con registri e ruoli differenti, non rinuncia ad incarnare nuovi modelli femminili - per fortuna più umani di quelli che si vedono in passerella - per la moda e la pubblicità. Icona glamour per Dolce e Gabbana e altre griffe, ammiccante testimonial per Dom Perignon. nel giro di dieci anni, la compagna di solitudine di Bill Murray si è trasformata in una delle dive più amate e talentuose.