È la prima serata di Sanremo 2024 ma a tratti pare Hit Mania Dance. Non che sia una caratteristica negativa, almeno si balla parecchio. La cosa era comunque facilmente prevedibile, per la presenza massiccia di sfornatori di hit estive e per la piega che, grazie ad Amadeus, la kermesse ha preso negli ultimi anni: produrre hit radiofoniche e dischi di platino.
Tutto questo inseguire mode e gusti è un balsamo per l'industria discografica, un veleno leggero per la qualità. Certo, ci sono pure Diodato, Mahmood, Gazzelle, Loredana Bertè... a mantenere alta l'asticella dello stile, ma l'impressione finale è che queste canzoni "simil-tunzettare" si somiglino un po' tutte. Effetto certamente amplificato dall'ascolto di tutti e 30 i brani in un'unica serata, trovata che non ha certo giovato al ritmo dello show (Aamdeus avrà voluto, al suo ultimo anno, infliggere anche a noi le pene del direttore artistico?).
Le nostre pagelle della prima serata
Clara - Diamanti grezzi: 5
Spetta alla vincitrice di Sanremo Giovani il compito difficile di aprire la 74ma edizione della kermesse. Un rischio nell'era dei Sanremo social perchè chi canta per primo sarà anche il primo a finire nel fondo della cronologia delle accese discussioni. A maggior ragione se il pezzo che porta non è memorabile e il testo è da terza media. "Siamo la prima volta / Quella che non si scorda", eddai!
Sangiovanni - Finiscimi: 5
Sangio racconta con questo testo di voler lasciar andare il ricoro della ex che allo stesso tempo lo tiene avvinto, come noi, che non sappiamo che fare con questa canzone: bocciarla o darle un'altra possibilità? Dal look all'interpretazione, tutto vorrebbe essere più maturo di quanto fatto in passato ma c'è ancora molto da lavorare.
Fiorella Mannoia - Mariposa: 6
Si legge da più parti che con questo pezzo Mannoia ha chiaramente preso ispirazione da De Andrè, noi vorremmo dire che Mariposa è semplicemente un'altra canzone nel suo stile ormai riconoscibile. Il pezzo non aggiunge e non toglie nulla al consueto giudizio su di lei, ma non si può non apprezzare la classe che Fiorella porta sul palco.
La Sad - Autodistruttivi: 5
All'annuncio della partecipazione al Festival si è alzato un nugolo di critiche per via del contenuto discutibile dei loro testi. Però tra gli autori della canzone sanremese, Autodistruttivi, c'è pure Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, mica il primo sprovveduto. Infatti i La Sad che arrivano sul palco dell'Ariston sono una versione assai ripulita e di quella originale sono rimaste al massimo le creste. Il testo vuole avere spessore ma la canzone è impalpabile.
Irama - Tu no: 5,5
Parte l'orchestra, poi tutta l'attenzione si concentra sulla sua voce. Non sbaglia una nota e interpreta con emozione, ma il pezzo è la sua solita ballata. Piacerà a chi apprezza già il suo stile.
Ghali - Casa mia: 7
Ultimamente Ghali era sparito un po' dai radar delle radio ma il pezzo sfornato per la prima partecipazione in gara a Sanremo ce lo riporterà prestissimo e con assoluta certezza. È la prima vera hit di questo Festival, che, con amico alieno o no, arriverà lontano, almeno fino all'estate. E poi, ragazzi, che stile!
Negramaro - Ricominciamo tutto: 6
E ricominciamo davvero, magari riascoltandola e basta, senza lasciarci condizionare dalla resa televisiva. Che inevitabilmente toglie qualcosa a una canzone in cui l'assenza di ritornello si fa sentire. Forse ancor di più in un Festival così lanciato verso la musica dance.
Annalisa - Sinceramente: 6,5
Per la sesta partecipazione a Sanremo sceglie un pezzo che non ha nulla a che vedere con i pezzi che ha portato all'Ariston in passato (per fortuna!) e che fieramente difende la svolta da reginetta della dance-pop. Sarà un tormentone, ma al primo ascolto non è al livello di Bellissima e Mon Amour.
Mahmood - Tuta gold: 8
Non c'entra la statistica (ha vinto due Sanremo su due), nè il favore che può tributargli il pubblico. Mahmood compone musica con la palla di cristallo, spiando sempre nel futuro, al di là di mode e richieste di mercato. Qui siamo già in odore di Eurovision.
Diodato - Ti muovi: 7
Torna dopo la vittoria del 2020 con un pezzo ancora rivolto a quell'ipotetico "tu" che raccoglie le sue emozioni e le sue parole. In un Sanremo dance Diodato non cede di un passo e si presenta con una canzone assolutamente da lui. Avrà fatto bene, avrà fatto male? Per ora la classifica parziale gli dà ragione (ma facciano qualcosa per quei capelli!).
Loredana Bertè - Pazza: 8
Il pezzo più rock del Festival. L'esecuzione non è perfetta ma lei è Loredana Bertè e tutto quello che canta è vita e verità. Una canzone cucita su misura per lei e sulle contraddizioni della sua storia. L'Ariston le tributa la standing ovation, la sala stampa le dà il primo posto. Potrebbe essere il suo Sanremo.
Geolier - I p'me tu p'te: 6,5
Amadeus ha cambiato il regolamento per lui e per il suo testo in napoletano, e per fortuna. Il pezzo c'è e ucito dall'Ariston andrà benissimo, lui però deve lavorare un po' di più sulla performance.
Alessandra Amoroso - Fino a qui: 5,5
La interpreta bene (avevamo dubbi?) ma, per tutto il rispetto che si può avere per un testo nato quasi per esorcizzare tutto l'odio gratuito ricevuto, è la classica "canzone sanremese" del prima-Amadeus. E senza quel guizzo in più che, pur nel solco della tradizione, potrebbe renderla più contemporanea o memorabile.
The Kolors - Un ragazzo una ragazza: 6
Un pezzo ruffiano, che ricorda sempre qualcosa di già sentito e di già visto, ma che conserva sempre quel minimo di originalità per non gridare al plagio (della loro Italodisco?) o all'eccessivamente scontato. Un pezzo costruito a tavolino non per vincere Sanremo ma per spopolare in radio.
Angelina Mango - La noia: 8
Solo Fiorella Mannoia e Loredana Bertè hanno una presenza scenica come la sua in questo Festival. E la cumbia della noia composta con Madame e Dardust fa il resto. Uno dei pochissimi pezzi davvero originali di Sanremo 2024, eseguito con energia e senza sbavature. Dritta dritta all'Eurovision con Mahmood?
Il Volo - Capolavoro: 4
Provano a togliere dalle giacche la patina "anziana" che da sempre li caratterizza ma provarci è una cosa, per riuscirci forse meglio bussare a un prossimo Sanremo.
BigMama - La rabbia non ti basta: 6-
In tutta onestà ci saremmo aspettati di più ma lei fa un po' di fatica a gestire quel palco per l'emozione, e d'altronde il pezzo, pur senza essere qualcosa di nuovo, è uno di quelli non da primo ascolto.
Ricchi e Poveri - Ma non tutta la vita: 5
Cavalcano il proprio status di simboli e il palco dell'Ariston senza remore, ma anche senza troppo rispetto. Dal fioccone rosso all'accenno di balletto per i social: ma è davvero così cool trasformarsi in un generatore automatico di meme?
Emma - Apnea: 6
La svolta in chiave dance sembra aver contagiato un po' anche lei. E per fortuna, per noi e per Emma. Ultimamente pare ispirarsi anche ad alcune colleghe (Annalisa? Elodie?) ma le riconosciamo il desiderio di sperimentare, che è sempre buona cosa.
Renga e Nek - Pazzo di te: 4
Due delle voci maschili più belle della musica italiana, e infatti non sbagliano niente. Ma è il pezzo in sè (e l'ora tarda) a farci invocare a gran voce il prossimo in gara.
Mr Rain - Due altalene: 5
Il testo e le sue solite trovate sceniche (ricordate il coro di bambini dell'anno scorso? Insostenibile) non ci convincono per niente, ancora una volta. Ora bisogna solo sperare che non succeda quanto accaduto nella finale del 2023.
Bnkr44 - Governo punk: 5,5
Ma davvero essere punk è tornato di moda tra i giovanissimi? Tutto bello, e colorato, e caotico. Il pezzo e le loro mise non saranno poi così punk (anche se più dei La Sad) ma la voglia di divertirsi da "sfascioni" anche sul palco dell'Ariston, quella sì, e sempre lo sarà. Una ventata di energia nel cuore della notte.
Gazzelle - Tutto qui: 6
Una ballata che non snatura il suo stile e la sua sensibilità, per fortuna. Ma questo giovane cantautore romano sa fare e ha fatto di meglio.
Dargen D'Amico - Onda alta: 5,5
Saremo onesti: non l'abbiamo capita. Sembra più un miscuglio di ciò che Dargen sa fare e ciò che gli interessa in questo momento dire. Senza però essere riuscito a trovare una sintesi. Necessario però l'appello per il cessate il fuoco. Possibile che su 30 artisti sia stato lui il solo a pensare di sfruttare così quel palco in mondovisione?
Rose Villain - Click Boom: 6,5
Comincia come un brano sanremese piuttosto classico e appena si è lì a brontolare che non era certo questo che ci si aspettava ecco che Rose Villain prende in mano la frusta e colpisce con un ritornello irresistibile. Da riascoltare.
Santi Francesi - L'amore in bocca: 6
Sanno stare sul palco, e non potrebbe essere altrimenti con quel curriculum (Amici, X Factor, Sanremo Giovani). Il pezzo parte lentamente, poi esplode nella seconda parte ma resta comunque poco incisivo.
Fred De Palma - Il cielo non ci vuole: 4,5
Sarà l'ora improponibile, sarà perchè abbiamo bisogno di un attimo di tempo per abituarci all'elettronica quando ci aspettavamo il reggaeton, ma è una canzone che si dimentica già mentre la si ascolta.
Maninni - Spettacolare: 4,5
Nomen omen? No, questo brano di spettacolare non ha assolutamente niente e forse tra 5 anni nessuno ricorderà che in questo Sanremo 2024 c'era anche Maninni. Nonostante sia un bravo interprete.
Alfa - Vai!: 4,5
Dopo lo spauracchio dell'eliminazione, Alfa porta sul palco una canzoncina pop-folk che potrà piacere ai giovanissimi (ma giovanissimi davvero) e, perchè no, alle radio. A noi no.
Il Tre - Fragili: 4
Dove vorrebbe arrivare Il Tre con questo pezzo che non è rap, non è pop, e più semplicemente non è? Un plauso però per la performance che, nonostante le 2:00 di notte, è stata precisa e pulita.