E' difficile, se non quasi impossibile, immaginare un altro attore nel ruolo di Sebastian, il protagonista del musical La La Land, eppure il regista Damien Chazelle aveva pensato a Miles Teller per la parte del pianista pieno di ideali e sogni. Ryan Gosling sembra infatti il protagonista perfetto per la storia d'amore a tempo di jazz e tip tap che sta conquistando gli spettatori di tutto il mondo e innumerevoli premi, stabilendo persino più di un record.
Nel corso della sua carriera, l'attore canadese ha più volte dimostrato il suo feeling con la musica, e persino con la danza, in progetti che lo hanno portato a diventare una vera e propria stella di Hollywood e un sex symbol, nonostante Gosling non abbia mai cercato volontariamente di ottenere un titolo per alcuni molto ambito. Dopo essersi fatto conoscere, nel 1993, con la sua partecipazione al The Mickey Mouse Club, l'attore ha infatti compiuto delle scelte quasi sempre difficili e un po' inaspettate, spaziando dal ruolo di un giovane neonazista a quelli di assassini o presunti tali, ritagliandosi però di tanto in tanto lo spazio per ruoli più romantici e commedie divertenti.
Oltre a essere considerato, suo malgrado, un oggetto del desiderio di milioni di donne in tutto il mondo, negli ultimi anni l'attore si è ritrovato al centro di numerosi meme e tra i favoriti del movimento femminista, situazione su cui ha più volte ironizzato spiegando come non sia mai riuscito a spiegarsi l'origine di vari fenomeni virali. In un evento organizzato in occasione del SXSW Film Festival per presentare la sua prima prova come regista, Lost River, Ryan ha infatti spiegato a Guillermo del Toro: "Non ho mai detto Hey Girl! Capisco che possa accadere una cosa simile se si recita in un film e si pronuncia una battuta, diventandone in un certo senso il proprietario, ma non l'ho mai detto!". La questione è stata ripresa nuovamente l'anno successivo con un divertente sketch realizzato per promuovere The Nice Guys in cui Ryan e Russell Crowe andavano in "terapia di coppia" e il "gladiatore" esprimeva il suo disagio nel dover affrontare l'incredibile popolarità del suo collega, venendo tormentato dall'immagine così adorata dalle fan ovunque si trovasse.
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Persino i ruoli più estremi interpretati nell'arco della sua carriera non sono riusciti a scalfire l'immagine da bravo ragazzo con la testa sulle spalle che l'interprete di Sebastian trasmette grazie alla sua capacità di mantenere vita professionale e privata separate, lodando non appena ne ha l'occasione le donne della sua vita (e i suoi ringraziamenti alla compagna, e madre delle sue due figlie, Eva Mendes sul palco dei Golden Globes sono solo l'esempio più recente di questo atteggiamento) e sostenendo le cause in cui crede, facendo poi emergere la sua passione per l'arte compiendo poi delle scelte coraggiose nell'accettare i progetti a cui partecipare.
In occasione dell'arrivo nelle sale del dominatore della stagione dei premi cinematografici, andiamo alla scoperta della carriera del suo protagonista.
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Dal mondo Disney agli assassini a sangue freddo
Nato nel 1980 a London, in Ontario, Ryan Gosling ha iniziato ad appassionarsi alla recitazione guardando Dick Tracy e molti film, anche per sfuggire al bullismo di cui era vittima a scuola. Come ha dichiarato in alcune interviste, fino ai 14 anni, non ha avuto veri amici e la svolta della sua adolescenza è avvenuta quando è stato sospeso per aver portato un coltello da cucina a scuola, influenzato dalla visione di Rambo. La madre, dopo che al figlio venne diagnosticato un deficit dell'attenzione, decise infatti di abbandonare il lavoro ed educarlo a casa, mentre lui e la sorella durante i weekend si divertivano a cantare ai matrimoni o a esibirsi con lo zio in spettacoli omaggio a Elvis Presley, oltre a partecipare a show di danza.
Era l'ormai lontano 1993 quando Ryan Gosling diventò uno dei membri del The Mickey Mouse Club insieme a Justin Timberlake, Britney Spears e Christina Aguilera, mettendo così in evidenza le doti poi rispolverate in occasione di La La Land. L'esperienza nello show è stata poi seguita da piccole apparizioni in serie per ragazzi molto apprezzate alla fine degli anni '90, Piccoli brividi e Are You Afraid of the Dark?, e dalla conquista nel 1998 del ruolo da protagonista in Young Hercules, interpretando il giovane figlio di Zeus alle prese con il suo addestramento per diventare guerriero. Gli episodi, anche a distanza di anni, continuano a regalare involontariamente più di una risata, e persino Ryan ha un po' ironizzato sulla sua performance sostenendo in un'intervista che il suo lavoro compiuto nella serie meriterebbe maggiore attenzione e rispetto, e che spesso viene sottovalutato nonostante sia di ottimo livello. L'allora diciottenne, mentre era impegnato nelle riprese in Nuova Zelanda, ha dimostrato però di avere già una buona maturità sostenendo che si stava solo impegnando per dare il meglio e permettere ai ragazzi di tornare a casa da scuola e vedere in tv qualcosa di avventuroso e divertente per svagarsi dopo lo studio, aggiungendo che se in futuro non avesse più avuto occasione di lavorare come attore lo avrebbe accettato. Ovviamente l'ipotesi più negativa non si è mai verificata e la transizione dal piccolo e grande schermo è avvenuta gradualmente ma con progetti interessanti e dall'ottimo cast.
Risale al 2000 Il sapore della vittoria in cui un Ryan biondissimo e dal fisico atletico intepretava il liceale Alan Bosley, uno dei giocatori di football la cui vita cambia dopo l'assunzione di Herman Boone, un allenatore afroamericano che deve scontrarsi con il razzismo e la diffidenza di una cittadina della Virginia negli anni '70. Protagonista del film era Denzel Washington che, ben diciassette anni dopo, si ritrova a scontrarsi con l'allora ragazzino che persino nel film della Disney si divertiva a cantare e a ballare negli spogliatoi e prima di entrare in campo.
Sarebbe stato probabilmente più semplice, considerando i precedenti, continuare a puntare a ruoli da bravo ragazzo ma l'anno successivo l'immagine da teenager sportivo e dal cuore d'oro viene archiviata dal ritratto del tormentato neo-nazista Danny Balint in The Believer: testa rasata, corporatura muscolosa e atteggiamenti violenti caratterizzano il personaggio che rinnega le sue origini ebraiche e diventa un antisemita. Il lungometraggio scritto e diretto da Henry Bean sarà solo il primo di una serie di progetti che hanno permesso all'attore di esplorare storie a sfumature dark con protagonisti psicologicamente complessi.
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Il ritorno nella parte di un giocatore di football, Roy Chutney, nel film The Slaughter Rule (in cui appare brevemente anche Amy Adams) non è infatti più all'insegna degli ideali così vicini all'atmosfera disneyana ma piuttosto si concentra sulla sofferenza, sulla solitudine, sul sospetto e sulla ricerca dell'amore che affronta il protagonista dopo la morte del padre, evento circondato dal sospetto che si tratti di un suicidio.
Se persino in versione skinhead e orfano era possibile provare una certa empatia nei confronti dei personaggi scelti da Gosling, è con Formula per un delitto, ispirato a un caso di cronaca nera avvenuto nel 1924, che l'attore dimostra di puntare a progetti che lo mettano alla prova più che all'affetto del pubblico. Il glaciale Richard Haywood, cresciuto negli agi e nella popolarità, allontana ogni possibile coinvolgimento emotivo fin dai primi minuti del racconto del tentativo di due studenti di compiere il delitto perfetto, pensando di essere in grado di non essere scoperti dalla polizia.
Quasi come si trattassero dei due lati di una stessa medaglia, un anno dopo è arrivato nelle sale Il delitto Fitzgerald in cui Ryan interpreta Leland P. Fitzgerald: un ragazzo rinchiuso nel carcere minorile dopo aver ucciso senza alcun apparente motivo il fratello, della sua ex fidanzata, affetto da autismo. Matthew Ryan Hoge, autore e regista del lungometraggio, ha potuto contare su un cast stellare che comprende Don Cheadle, Kevin Spacey, Michelle Williams, Sherilyn Fenn e Jena Malone, ma l'intera storia si appoggia sull'interpretazione di Ryan che riesce a offrire un ritratto interessante e non stereotipato della classica figura del ragazzo in crisi alle prese con un padre assente, la scoperta dell'amore, l'esperienza con la droga e la ricerca di un significato per la propria vita. La parte di Leland è complessa e ricca di sfumature e, nonostante i tanti difetti del film, la performance è stata apprezzata e lodata.
"Chiedimi chi vuoi che io sia e io lo sarò per te" - Il successo con la storia d'amore di Noah e Allie
Il 2004 è l'anno della svolta: è con Le pagine della nostra vita, tratto da un romanzo di Nicholas Sparks, che il grande pubblico si accorge realmente dell'esistenza di Ryan Gosling nel panorama cinematografico. A distanza di 12 anni il film è ancora tra i più amati e citati nelle liste dei film maggiormente romantici e commoventi di sempre grazie alla travagliata e passionale storia di Noah e Allie. Il legame nato al di fuori del set con Rachel McAdams (e per diversi anni innumerevoli fan hanno sperato in un ritorno di fiamma) ha contribuito a catapultare la coppia al centro dell'attenzione mediatica, rendendo immediato l'inserimento dell'attore canadese nella lista degli uomini più sexy al mondo, nonostante nel lungometraggio avesse un look volutamente meno ricercato e affascinante del suo rivale in amore, interpretato da James Marsden. Il ragazzo di provincia un po' folle che sa quello che vuole e non accetta compromessi, determinato a passare la sua vita con la ragazza che considera la sua anima gemella, è uno di quei personaggi destinati, pur con tutti i suoi eccessi, a inserirsi nella scia delle varie iterazioni di Romeo e Giulietta e, in quanto tale, a diventare quasi senza tempo. L'epica sequenza del film in cui, dopo molti anni, Noah dichiara nuovamente il suo amore ad Allie, ricreata poi con ironia e trasporto agli MTV Movie Awards, ha lasciato il segno e nessun ruolo, nemmeno il più estremo, è riuscito a mettere in ombra l'immagine di uomo romantico a cui è stato immediatamente, e irrimediabilmente, associato.
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Evitando di ripetere se stesso e rifiutando di rimanere incastrato nei ruoli da eroe sentimentale, l'impegno successivo nella carriera dell'attore è Stay - Nel labirinto della mente scritto da David Benioff, destinato poi a portare in tv l'acclamata serie Il trono di spade. La parte di Henry Letham, paziente dello psichiatra Sam Foster (Ewan McGregor), riporta immediatamente Gosling nell'ambito dei ritratti psicologici ricchi di sfumature e gettano in un certo senso le basi per l'insegnante tossicodipendente Dan Dunne protagonista di Half Nelson, controcorrente, alla deriva, irrispettoso delle regole ma in grado di stabilire un legame con i suoi studenti, parte che ha portato alla prima meritata nomination agli Oscar e ha dato vita a innumerevoli aneddoti adorabili sulle esperienze vissute dalla madre con scelte stilistiche non proprio azzeccate in vista degli eventi organizzati dall'Academy.
La sicurezza e l'esperienza maturata negli anni hanno quindi permesso di sostenere un confronto diretto con una delle star più acclamate del mondo del cinema: in Il Caso Thomas Crawford il suo giovane avvocato Willy Beachum, apparentemente più interessato alla sicurezza economica e alla carriera che ai casi di cui si occupa, deve affrontare il machiavellico Ted Crawford interpretato con maestria da Anthony Hopkins e la natura teatrale dell'opera permette ai due attori di portare in scena la propria bravura in un crescendo che porta a uno "scontro" finale di grande intensità.
L'originale e agrodolce storia di Lars e una ragazza tutta sua, arrivati nei cinema nel 2007, entra di diritto in uno dei film più interessanti della filmografia del canadese. La storia del timido Lars Lindstrom che, incapace di stabilire dei veri rapporti umani, decide di ordinare via internet una sex doll senza interessi carnali, ma per vivere una storia d'amore perfetta, ha fatto sorridere e riflettere. Gosling riesce a creare un personaggio adorabile nella sua pazzia, rendendo facilmente comprensibile il motivo per cui un'intera città potrebbe essere disposta a relazionarsi con Bianca, la sua donna ideale, fingendo sia una vera persona pur di aiutarlo.
I tre anni successivi sono invece segnati da un'inaspettata trasformazione fisica. Pur di recitare nel film Amabili resti diretto da Peter Jackson, Ryan decide di ingrassare per dare vita sul grande schermo al personaggio di Jack Salmon. La sua visione del personaggio sembra non fosse però quella del regista e della produzione e, una volta arrivato sul set, ha scoperto di essere ritenuto completamente inadatto per il ruolo, venendo quindi licenziato e sostituito con Mark Wahlberg.
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"Dimmi come dovrei essere. Dimmelo e basta. Lo diventerò" - Dal romanticismo di Sparks alla malinconia di Blue Valentine
Dopo la cocente delusione per l'occasione persa, il ritorno sul set avviene con l'amaro Blue Valentine, in cui il dolce romanticismo dell'inizio di una storia d'amore si contrappone con la realistica fine del legame di una coppia di sposi. Le sequenze ambientate nel passato riportano Ryan nell'atmosfera in stile Le pagine della nostra vita: un amore a prima vista, il corteggiamento a suon di canzoni e qualche passo di danza, il sostegno totale nei confronti della giovane Cindy, la determinazione nel conquistare la ragazza dei suoi sogni... La mancanza di un lieto fine, allontanandosi dall'atmosfera zuccherosa in stile Sparks, hanno reso l'opera di Derek Cianfrance ancora più commovente ed efficace, e riportato l'attore nel cuore degli spettatori.
La fine di un amore è al centro anche di Love&Secrets, film ispirato alla scomparsa di Kathleen McCormack Durst. Il caso di cronaca, tornato attuale dopo la realizzazione di The Jinx: The Life and Deaths of Robert Durst, nella versione cinematografica inserisce nella filmografia dell'attore la figura di un altro omicida (o presunto tale) dal passato doloroso e dal presente al limite della pazzia. La performance, apprezzabile ma non memorabile, è però passata quasi inosservata, sovrastata dal fin da subito iconico Drive, firmato Nicolas Winding Refn. Il feeling tra il guidatore senza nome e Irene, personaggio affidato a Carey Mulligan, dà sicuramente vita a delle scene molto dolci e affascinanti, ma è la svolta violenta e primordiale a colpire maggiormente l'animo e lo sguardo degli spettatori che non possono fare a meno di rimanere a osservare la scia di sangue che si lascia alle spalle il solitario e contraddittorio guidatore, sospeso tra vulnerabilità e incredibile sicurezza in se stesso, creato da Ryan con la sua performance.
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"Sei ritoccato con Photoshop!" - Dopo tante ombre la leggerezza di Crazy, Stupid, Love
Dopo aver dimostrato la sua innegabile capacità di immergersi nelle ombre, il 2011 ha regalato alla star la possibilità di divertire, e divertirsi, con la commedia Crazy, Stupid, Love. Il donnaiolo Jacob, con la sua formula collaudata per conquistare ogni ragazza e un approccio alla vita incredibilmente sicuro - basta pensare a battute come "La guerra tra i sessi è finita. Abbiamo vinto non appena le donne hanno iniziato a prendere lezioni di pole dance per rimanere in forma" - è quasi irritante e sicuramente non rappresenta l'immagine del partner ideale. Ineccepibile dal punto di vista fisico, come dice Emma Stone in una delle sequenze più nemorabili del film, talmente perfetto da sembrare ritoccato al computer, il personaggio rappresenta quasi l'incubo peggiore per chi è alla ricerca di amore e non una semplice avventura ma, come in ogni commedia romantica che si rispecchi, l'incontro con la donna giusta cambia le carte in tavola e fa breccia nei cuori. La sua performance, completa di una presa in stile Dirty Dancing e di un'esilarante rissa collettiva, non ha però portato alla conquista del titolo annuale assegnato da People all'uomo considerato il più sexy al mondo, dando vita a una leggenda metropolitana che, seppur smentita più volte, resiste nel tempo.
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Una notizia apparsa online su The Wrap sostenne infatti che sia stato proprio l'attore, tramite il suo team, a rifiutare più volte di apparire sulla copertina della rivista perché non in linea con il suo approccio al lavoro, più serio e artistico. I portavoce di People hanno successivamente smentito... tuttavia il mistero rimane considerando che l'annata 2011 è contraddistinta anche dal successo del film Le idi di marzo, in cui Gosling, con un look elegante e impeccabile, interpreta la progressiva corruzione morale dell'idealista Stephen Meyers, uno dei responsabili della campagna elettorale di un senatore che punta alla candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, lungometraggio contraddistinto dal confronto con gli esperti George Clooney e l'indimenticabile Philip Seymour Hoffman.
Il 2011, per gli amanti degli aspetti più leggeri e curiosi è anche l'anno in cui per celebrare il trentesimo compleanno Ryan si è trasferito a New York con il suo amato cane George, che l'ha accompagnato persino in tv, ed è stato ospite da Ellen DeGeneres... in pigiama, ammettendo che sarebbe stato felice di presentarsi ai Golden Globes con quel look molto "casual", e di come la madre apprezzasse fin troppo le gift room.
Se tutto ciò non fosse bastato a rendere l'ex star del Mickey Mouse Club il fidanzato ideale, nel 2012 la nuova collaborazione con Cianfrance in occasione di Come un tuono, questa volta in veste di un motociclista che rapina banche con lo scopo di dare un sostegno economico alla donna che ama e a suo figlio, gli permette di conoscere Eva Mendes, con cui inizia una storia d'amore lontano dai riflettori e una collaborazione artistica, recitando nuovamente insieme in occasione del cortometraggio Drunk History Christmas e collaborando poi nel 2014 alla realizzazione di Lost River, la prima prova da regista di Gosling.
L'alone di mistero e il carattere un po' schivo hanno continuato ad alimentare un'immagine quasi irrealistica della star, arrivando a trasformare un semplice avvertimento di guardare dalla parte giusta della strada prima di attraversare in un "salvataggio a New York di una giornalista britannica da morte certa". Un'immagine, quasi superoica, che ha continuato a non rispecchiarsi nella finzione cinematografica: in Gangster Squad (secondo film in cui recita accanto a Emma Stone) è un affascinante ed elegante agente che non esita a uccidere, certo con ottime motivazioni e persino per amore, i cattivi per sconfiggere i piani del malvagio Mickey Cohen, e in Solo Dio perdona è coinvolto nella criminalità di Bangkok e non esita a intraprendere scontri sanguinosi e violenti, tra thai boxe e spade affilate.
Perché è un bravo ragazzo (non sullo schermo, però)
Come evitare di essere associato a situazioni non proprio cristalline anche al di fuori dal set? Ryan sembra non aver bisogno di porsi questa domanda: viene ripreso a New York mentre cerca di placare una rissa, si fa accompagnare alla première di Gangster Squad dalla madre rivelando che la fidanzata le ha prestato gli abiti, compra centinaia di scatole di biscotti degli scout e poi li regala ai passanti perché da piccolo aiutava il padre a vendere cellophane e sperava sempre che qualcuno arrivasse e acquistasse in un colpo solo la merce, scrive editoriali per convincere a migliorare le situazioni di animali da allevamento e realizza un tributo nei confronti del creatore del video virale in cui veniva mostrato mentre si rifiutava di mangiare i suoi cereali, si dedica alla musica incidendo un album e organizza spettacoli-concerti coinvolgendo artisti di tutte le età. Anche il più cinico degli osservatori troverebbe difficile riuscire a credere che si tratti solo di un astuto piano ideato da esperti in immagine o di comunicazione, e le piccole finestre sulla sua vita privata sono proseguite con gli avvistamenti mentre si preoccupa di mettere in salvo cani dalle macchine in corsa, trascorre con la figlia Esmeralda pomeriggi al parco come tutti i papà, o reagisce in modo ironico ai commenti sul suo essere un sex symbol, ricorrendo al sarcasmo quando si ritrova alle prese con situazioni non troppo di suo gradimento.
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"I guess I'll see you in the movies" - Il successo di La La Land
Dopo la pausa per mettersi alla prova come regista, con un risultato molto discusso, il 2016 è stato l'anno del grande ritorno da assoluto protagonista con tre opere molto diverse tra loro ma tutte di grande successo. La grande scommessa e la sua analisi della crisi finanziaria del 2005 ha riportato la star nei favori dell'Academy, mentre l'esilarante commedia The Nice Guys con la parte di un improbabile detective privato che deve fare i conti con una figlia particolarmente sveglia e un caso intricato lo ha visto recitare accanto all'istrionico Russell Crowe con cui ha formato una coppia ben assortita e irresistibile tra sparatorie, risse e situazioni al limite del surreale.
L'incredibile accoglienza riservata a La La Land, in cui è stata inserita anche la sua vera esperienza dell'essere ignorato durante un'audizione intrapresa con particolare trasporto emotivo (nel film situazione vissuta da Mia nei primi minuti del film), ha regalato alla star il primo Golden Globe, dopo quattro nomination, e una prestigiosa candidatura agli Oscar che potrebbe portarlo a concludere in bellezza una stagione ricca di soddisfazioni. I mesi trascorsi a imparare alla perfezione le coreografie di Mandy Moore e a migliorare il suo talento come pianista, già dimostrato durante i live dei Dead Man's Bones, hanno trascinato la sua interpretazione verso l'approvazione dei critici e dei giurati dei premi più importanti, riuscendo forse a farlo salire anche sul palco più ambito nella serata del 26 febbraio.
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Dopo i record del musical di Chazelle, tuttavia, il futuro appare particolarmente roseo per la star: in autunno arriverà nelle sale Blade Runner 2049, l'attesissimo sequel del cult che lo vedrà recitare accanto a Harrison Ford, oltre al "nuovo" film di Terrence Malick, Song to Song, in cui il mondo della musica ha un ruolo importante, intrecciandosi a due storie d'amore. L'autore di La La Land, inoltre, l'ha scelto per il suo prossimo progetto First Man, già indicato tra i titoli da tenere maggiormente sotto attenzione, e Ryan si metterà nuovamente alla prova con il ruolo dell'astronauta Neil Armstrong, di cui si racconterà la vita dell'astronauta e la missione che lo ha portato a fare i primi passi sul suolo lunare.
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Difficile che fenomeni come Hey, girl o The Feminist Ryan Gosling, ormai entrati nella cultura popolare, vengano definitivamente messi in un cassetto per dare spazio ad altri meme e fenomeni virali, tuttavia la popolarità dell'attore sembra destinata ad aumentare ancora di più, forse riuscendo, tra replicanti e viaggi nello spazio, anche a conquistare la parte di pubblico più diffidente e critica nei suoi confronti, ribadendo la sua versatilità e la voglia di sperimentare che lo rendono uno degli attori dalla carriera più interessante e meno prevedibile della sua generazione.