Ci sono voluti 25 anni, ma DreamWorks ha finalmente la sua prima protagonista femminile con il nome nel titolo: il regista Kirk DeMicco, che ha una figlia di dieci anni, ce lo dice con orgoglio parlando di Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, nelle sale italiane dal 5 luglio.
Ruby Gillman è una kraken di 16 anni, destinata a diventare una potente creatura marina, come sua nonna (doppiata in originale da Jane Fonda, mentre Toni Colette è sua madre Flora), Regina Guerriera dei Sette Mari. Lei però non ci pensa proprio a fare sfoggio dei suoi tentacoli: vuole semplicemente essere una studentessa al liceo Oceanside High.
Tutto si complica quando arriva Chelsea, una sirena, che diventa immediatamente la ragazza più popolare della scuola. Kraken e sirene sono nemici naturali, ma le due ragazze, dopo un'iniziale ostilità diventano amiche. La loro vera natura avrà la meglio? Una cosa è sicura: la bioluminescenza applicata all'animazione è una bella intuizione. Ne abbiamo parlato proprio con il regista Kirk DeMicco.
Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli: intervista a Kirk DeMicco
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Ruby Gillman e la bioluminescenza
La battaglia dei kraken è molto bella: è tutto bioluminescente. Come avete creato questo stile spettacolare?
L'idea della bioluminescenza è venuta al nostro scenografo, Pierre-Olivier Vincent. È stata l'occasione di trasformare un classico mostro, un kraken, in una creatura elegante, bella, a cui aspirare. Volevamo che Ruby, sua madre e sua nonna venissero viste sotto una luce nuova. Cerchiamo sempre di sovvertire gli stereotipi alla Dreamworks e questa era l'occasione di raccontare la storia di un kraken in modo ambizioso: Ruby è spaventata di condividere la sua vera natura con il resto del mondo, ma non è qualcosa di brutto. Non è un mostro: è bellissima. E volevamo che si sentisse in questo modo. Il suo viaggio porta ad accettarsi.
Mostri e sirene: la DreamWorks ribalta gli stereotipi
I mostri possono essere una potente metafora: cosa possiamo imparare da loro?
Ho dei figli piccoli e penso che per questa generazione rappresentino l'idea di superare le aspettative, gli stereotipi. Da adolescenti a un certo punto tutti ci sentiamo mostri: l'importante è non nascondere chi sei. I mostri ci insegnano che non bisogna vivere come se ci si dovesse ambientare nel mondo, ma sentirsi parte del mondo.
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Le sirene qui sono le cattive. Chelsea ricorda molto Ariel: ha i capelli lunghi e rossi, gli occhi blu. È stato intenzionale? È come se Ariel fosse la cattiva.
Di nuovo: l'intenzione era sovvertire gli stereotipi. E lo stereotipo della sirena è una ragazza con capelli bellissimi, che è sempre la protagonista. Quando abbiamo parlato di come renderla una sirena tradizionale, quelle che trascinavano i marinai sul fondo del mare, abbiamo capito che dovevamo renderla attraente. Quando arriva a scuola è la ragazza più popolare. Ha uno stile alla "mean girls in fondo al mare". Abbiamo giocato sul concetto della popolarità: Ruby per tutto il film si sente una outsider, anche se vive lì. Questa ragazza invece arriva e in un giorno la amano tutti.
Quanto sono importanti i capelli nell'animazione?
La cosa più importante! In questo film abbiamo tanti capelli e l'acqua: le due cose più difficili da animare. E abbiamo deciso di farle entrambe! Gli artisti hanno fatto un lavoro fantastico: hanno creato capelli stupendi, specialmente sott'acqua. Gli hanno dato struttura e un look che fa pensare alla grande animazione del passato.
Ruby Gillman: la prima protagonista DreamWorks con il nome nel titolo
Questa è anche una storia che parla di abbracciare la nostra natura e il nostro vero potenziale. Quanto è importante farlo?
Ho una figlia di dieci anni e penso che per una ragazza sia molto importante. Questo è il primo film nella storia della DreamWorks con una protagonista che ha il nome nel titolo. L'idea è che una ragazza non dovrebbe crescere pensando di essere piccola, ma grande, di prendersi il suo spazio. Penso che sia un messaggio cruciale. Avere Jane Fonda e Toni Colette come nonna e mamma di Ruby sia fantastico: emergono e mostrano a tutti che non si vergognano e non hanno paura. Penso sia un grande messaggio.