Rotting in the Sun, la recensione: uno strano film noir che si prende gioco di noi

La recensione di Rotting in the Sun: Sebastián Silva dirige, scrive e interpreta una black comedy dall'umore sconnesso, che prende senso solo quando il tono si fa più serio. Presentato al Sundance Film Festival, il film è in streaming su MUBI.

Rotting in the Sun, la recensione: uno strano film noir che si prende gioco di noi

Il motivo è concettuale, più che pratico: vedendo Rotting in the Sun di Sebastián Silva c'è venuto in mente Nodo alla gola di Alfred Hitchcock. Strano? Forse, e per questo ve lo spieghiamo nella nostra recensione. Un discorso di concetto, appunto, in quanto il film mischia il noir alla commedia. Una commedia nera, dai guizzi inaspettati, che cambia repentinamente l'umore. E meno male, perché la prima metà è fin troppo gracile. Un film quasi inafferrabile, meta-cinematografico, ruspante e disfunzionale. Più film in uno, come lo stesso regista, che è anche protagonista. Silva, che ha presentato l'opera al Sundance Film Festival (lo trovate in streaming su MUBI), è autore e attore protagonista, incrociando la sua storia con quella del personaggio.

Rotting In The Sun 2
Rotting in the Sun: una foto del film

Film strambo, naif, sconclusionato. A volte fastidioso, a volte irresistibile. Un film che gioca con lo spirito, e si aggancia alle atmosfere gialle di Hitchcock: una declinazione che non potevamo aspettarci, e che invece irrompe a metà del film, alterando l'intera struttura. E sì, migliorandolo di molto: quando Rotting in the Sun la smette di giocherellare, autocompiacendosi, girando a vuoto, diventa un inesorabile divertissement, esplodendo in un colpo di scena che piomba dritto, catturando l'attenzione e, di conseguenza, dando un senso compiuto alla sceneggiatura scritta da Sebastián Silva e Pedro Peirano.

Rotting in the Sun, la trama: dove è finito Sebastián?

Rotting In The Sun 1
Rotting in the Sun: un frame del film

Di che parla Rotting in the Sun? Al centro del film ecco proprio Sebastián Silva, che veste i panni di un regista indie depresso, lunatico e volubile, in cerca di ispirazioni, di storie, di conoscenze. Per caso, in una spiaggia nudista gay (il film contiene sequenze sessuali esplicite, veloci ma non simulate), incontra Jordan Firstman, interpretato da se stesso. Jordan, molto famoso in America, è una star dei social, un produttore, un autore, un attore (lo abbiamo visto anche in Ms. Marvel!), convince Sebastián - riluttante - a dirigere il prossimo progetto del narcisista influencer. Peccato però che il regista, tornato a Città del Messico, sparisce misteriosamente, quasi inghiottito dal suo disordinato e caotico appartamento, tenuto in ordine dagli sforzi della donna delle pulizie, Vero (Catalina Saavedra). Cosa è successo? Dove è finito? Perché non risponde al telefono? Jordan, allora, si mette sulle sue tracce, provando a capire che fine abbia fatto lo sventurato Sebastián.

Un film scapigliato

Rotting In The Sun 5
Rotting in the Sun: una scena del film

Leggendo la trama di Rotting in the Sun magari avete capito l'accostamento con Alfred Hitchcock, con cui abbiamo aperto la nostra recensione: anche qui c'è un mistero, anche qui c'è un umorismo di fondo, e anche qui la soluzione al suddetto mistero è sotto gli occhi dei protagonisti. C'è da dire che il tratto meta-thriller salva il film, dandogli un senso compiuto, e strutturato nella sua allure egoriferita, che si sgonfia quando l'umore si fa più oscuro, serio, quasi drammatico, teso fino agli ultimi minuti. Noi sappiamo la verità, quasi esortiamo Jordan nell'andare avanti, intanto che puntuale la soundtrack inserisce la sempre efficace Bonnie Tayler con Total Eclipse of the Heart (ovvero, come non sbagliare musica).

Rotting In The Sun 1
Rotting in the Sun: un'immagine del film

Dunque, dopo la strabordante leggerezza, sexy, sudata e sinuosa, che ri-esamina l'ossessione moderna sull'apparire, sull'esserci, sul creare contenuti, la scapigliatura generale acquisisce un tono di gran lunga più interessante, dissipando l'estenuante frivolezza per inserirsi in una promiscuità davvero dissacrante, nonché costantemente stimolante nella svolta centrale, proseguendo il discorso dal punto di vista del co-protagonista Jordan (macchina a mano tremolante, prospettiva in soggettiva). Tanto che la narrazione naif di Sebastián Silva, che mescola l'umore come se fosse il suo altalenante alter-ego cinematografico, sembra quasi prendersi gioco dello spettatore, in un sinuoso show dalle venature thriller, autoironico e tagliente. Sì, come il cinema di Alfred Hitchcock. Un'esagerazione? Certo. Ma con le iperbole si fa prima...

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Rotting in the Sun, il film di Sebastián Silva esplode in una seconda parte notevole, sia per umore che per struttura, diventando cinema sensato e non mera satira egoriferita. Il tono scapigliato e naif, sexy e divertito, cambia colore, rifacendosi ad un meta-noir che non sbaglia un colpo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • La scintilla che accende il film.
  • Una messa in scena indie ed efficace.
  • Bonnie Tayler!

Cosa non va

  • La prima parte, eccessivamente egoriferita nella sua dissacrante satira.