In occasione del suo 55° anniversario, Rosemary's Baby approda nel mondo del 4K UHD. Grazie a un restauro firmato Paramount e a un'edizione distribuita da Plaion Pictures, l'inquietante film diretto da Roman Polanski nel lontano 1968, e basato sul romanzo di Ira Levin, non solo è proposto nel miglior formato video disponibile, ma vanta per la prima volta l'aspect ratio originale 1.85:1 rispetto al precedente 1.78:1 dell'edizione Blu-ray, presente comunque anch'essa nell'edizione a due dischi oggetto di questa recensione.
![Rosemary's Baby: un primo piano di Mia Farrow](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/06/11/rosemarysbaby-1024x550_png_375x0_crop_q85.jpg)
È l'occasione giusta per scoprire questo horror psicologico, o rivederlo come mai si era visto prima, che racconta di Rosemary Woodhouse (Mia Farrow), giovane che si trasferisce con il marito a New York presso un antico edificio e rimane incinta. La famiglia ha delle difficoltà economiche causa il lavoro precario di lui, ma ben presto tutto si sistema e il marito ha un improvviso successo professionale. Nel contempo però la ragazza è circondata da vicini sempre più invadenti e impiccioni, e soprattutto la sua gravidanza presenta problemi sempre maggiori che la rendono via via più paranoica.
Con il video 4K atmosfere ancora più suggestive
![Rosemarys Baby 4K](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2023/11/28/rosemarys_baby_4k_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Plaion presenta la nuova edizione con un'elegante slipcover con all'interno l'amaray con i due dischi. Una cosa è certa: anche se nel video 4K UHD la differenza rispetto al blu-ray non è abissale come in altri prodotti, Rosemary's baby - Nastro rosso a New York non si era mai visto così bene. Gli aspetti più significativi sono sicuramente un contrasto migliorato e un upgrade nel bilanciamento della luminosità, con bianchi più puliti e neri più profondi, ma c'è anche una buona visibilità dei dettagli nelle ombre e negli angoli più bui. Il tutto con una grana perfettamente conservata, molto presente ma sempre naturale.
![Rosemary's Baby: un momento del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/06/11/rosemarys-baby-blu-ray-screenshot-0066288-i-1920_jpg_960x0_crop_q85.jpg)
Se i miglioramenti rispetto al blu-ray non sono eclatanti, questo è in gran parte dovuto alla fotografia originale dell'epoca e all'utilizzo di filtri di diffusione e obiettivi grandangolari, per un stile che puntava a creare un'atmosfera dai toni onirici, morbosi e decisamente inquietanti. Pertanto quel costante effetto soft se lo porta dietro anche il 4K, che in ogni caso riesce a migliorare il dettaglio.
Basta vedere i mobili dell'appartamento, gli abiti dei protagonisti, gli oggetti e gli stessi primi piani: tutto è molto curato anche se altri 4K mostrano un dettaglio sicuramente più incisivo, ma è indubbio che resta una sensazione di morbidezza e di immagini sfocate che però, come detto, è puramente dovuto al girato originale e alle intenzioni degli stessi realizzatori. Più preciso anche il croma con maggior intensità dei colori primati, con rossi più profondi, blu energici e verdi molto vivaci.
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Audio italiano così così, ottimo l'inglese. Ma non ci sono extra
![Rosemary's Baby: Mia Farrow e John Cassavetes in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/06/11/rosemarysbabylsparamount_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Meno convincente invece il reparto audio, quantomeno per quanto riguarda l'italiano, che è rimasto in un Dolby Digital 1.0 che offre giocoforza un ascolto piuttosto limitato e poco avvincente, molto chiuso e compresso, con dialoghi piatti e spazialità nulla. Tra l'altro in alcuni momenti si registra qualche leggero fruscio in sottofondo, anche se per gran parte del film la traccia è pulita e l'ascolto nel complesso resta sufficente.
![Rosemary's Baby: Ruth Gordon in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/06/11/large_gordon-rosemary_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Molto meglio la traccia inglese in Dolby TrueHD 2.0, che oltre a dialoghi dal timbro più deciso e più estesi in frequenza, trasmette in modo decisamente più efficace il sound design piuttosto particolare del film, che fonde i suoni ambientali normali della quotidianità con effetti che rendono l'atmosfera ricca di tensione. Anche la colonna sonora di Krzysztof Komeda è più corposa e avvolgente, ed esalta la sua vena inquietante grazie anche a un certo peso dei bassi. Purtroppo c'è la brutta sorpresa di non trovare nessun extra, nemmeno sul disco blu-ray. Un vero peccato.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione di Rosemary’s Baby - Nastro Rosso a New York in 4K UHD, la nuova edizione permette di apprezzare come mai prima il film di Polanski grazie a un upgrade video evidente, che deve fare i conti con i limiti del girato dell’epoca, ma che regala immagini ancora più inquietanti. Solo sufficiente l’audio italiano, buono l’originale. Peccato per la totale mancanza di extra.
Perché ci piace
- Il video 4K è un evidente upgrade per quanto riguardo dettaglio, contrasto e luminosità.
- Le immagini sono ancora più suggestive anche se bisogna fare i conti con una fotografia molto particolare.
- L’audio inglese è di buonissima fattura.
Cosa non va
- L’audio italiano, pur sufficiente, ha dei precisi limiti.
- L’assenza di extra è una brutta sorpresa.