Il 2018 della grande fiction apre i battenti stasera, 8 gennaio, con l'arrivo su Rai 1 della nuova fatica seriale di Francesca Archibugi, di recente nei cinema con Gli sdraiati, Romanzo famigliare. La storia diretta dalla cineasta narra le vicende dei Liegi, famiglia di origine ebraica molto in vista in quel di Livorno. Il racconto ha come incipit proprio il ritorno di Emma Liegi (Vittoria Puccini) e sua figlia Micol (Fotinì Peluso) in quel di Livorno, città da cui anni prima Emma era scappata in quanto - ancora adolescente - aveva scoperto di essere incinta. Le due protagoniste si vedono costrette a cambiare totalmente la propria vita a causa di Agostino (Guido Caprino), Capitano di corvetta della Marina Militare nonché marito di Emma e padre di Micol, che ha deciso di accettare il trasferimento all'Accademia Navale di Livorno ottenuto forse grazie allo zampino del capo famiglia Gian Pietro Liegi (Giancarlo Giannini), stanco di vivere lontano dalle sue donne. A complicare la situazione arriva la notizia che, proprio come la madre, la sedicenne Micol è incinta del suo maestro di clarinetto con il quale ha una storia da tempo.
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Generazioni a confronto
Romanzo famigliare rappresenta per la produzione seriale targata Rai una sorta di punto di arrivo, come ha confermato lo stesso direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta durante la presentazione: "È un frutto maturo di tutto il percorso compiuto in questi anni da Rai Fiction sia per quanto riguarda la qualità della scrittura che per il linguaggio visivo e di regia e la qualità del cast. Questa storia", ha continuato la Andreatta, "ha la capacità di raccontare personaggi che rivelano le fragilità che nascondono dietro le loro maschere e tutto questo dando ampio spazio al punto di vista squisitamente femminile delle nuove generazioni". E, a proposito di nuove generazioni, nel cast molta della narrazione è sulle spalle della giovanissima Fontinì Peluso, interprete di Micol, un'adolescente che, ha ammesso l'attrice, "non riesce a mentire alla madre, ha sentimenti limpidi anche se Emma si rifiuta di accettare che la figlia commetta i suoi stessi errori".
Oltre alle nuovissime generazioni, Romanzo famigliare segna anche il ritorno sul piccolo schermo di Giancarlo Giannini nelle vesti di Gian Pietro Liegi, il quale ha rivelato che grazie a questo prodotto televisivo è riuscito finalmente a coronare il suo sogno di lavorare con la Archibugi. "Più volte abbiamo cercato di fare un film insieme io e Francesca, ma non ci eravamo mai riusciti. Stavolta ho detto di sì: lei è una regista di cinema. Per me è stato come lavorare al cinema, anche se io sono nato con gli sceneggiati, abbiamo girato come fosse un film. Mi sono trovato benissimo".
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Un grande romanzo ottocentesco in chiave contemporanea
Pur essendo una regista prettamente cinematografica, Francesca Archibugi è stata ben lieta di dirigere Romanzo famigliare - la cui seconda parte del titolo è un omaggio al romanzo Lessico famigliare di Natalia Ginzburg - e di lavorare in una produzione Rai: "Dalla Rai mi è stata data grande libertà, quasi commovente. Abbiamo lavorato insieme, sin dalla progettazione". La Archibugi fin dalla genesi di questa inedita fiction aveva le idee chiare su cosa volesse portare sul piccolo schermo: "Volevo fare un grande romanzo ottocentesco contemporaneo, mi sono rifatta ai feuilleton di Balzac, Dickens. In passato avevo diretto Renzo e Lucia ma era un film, durava due ore mentre questa fiction dura 600 minuti: il progetto narrativo è diverso". E, a quanto pare, la cineasta è riuscita perfettamente nel suo intento di "romanzare" il presente attraverso personaggi, intrecci e archetipi narrativi che ricordano la grande letteratura del passato ma che al contempo sono in grado di appassionare i più giovani, come Fotinì Peluso che ha definito Romanzo famigliare "una serie che fa uscire tantissimo calore umano, fresca, in grado di usare un linguaggio quotidiano e contemporaneo. Fa venire voglia di vivere!".