Il suo background artistico parla chiaro, Rich Moore è un regista d'animazione dal tocco irriverente e contemporaneo. A rivelarlo sono soprattutto prodotti rivoluzionari entrati ormai nella storia della tv come I Simpson e Futurama. Dunque, preso coscienza di questo e del lavoro svolto alla Fox per la serie televisiva Sit Down and Shut Up, viene spontaneo chiedersi cosa ci fa un creativo così fuori dai canoni in casa Disney. La risposta viene dal successo ottenuto negli Stati Uniti da Ralph Spaccatutto, atteso nelle sale italiane dal 20 dicembre. Considerato ufficialmente il 52° classico Disney, in realtà il film porta chiaramente la firma di Moore che, entrato in corsa nel progetto dopo la defezione di Sam Levine, ha saputo personalizzare il tutto con il suo sguardo ironico. La vicenda si svolge all'interno di una sala giochi o, più precisamente, nell'universo particolare dei videogiochi che lo popolano. In uno di questi, dal look un po'datato ma ancora molto apprezzato, il goffo e massiccio Ralph vive il dramma di essere il cattivo della situazione. Infatti, nonostante un fisico adatto al ruolo, il gigante ha un animo delicato che soffre di fronte all'apprezzamento ottenuto dal piccolo antagonista Felix, dotato di un fastidioso martello aggiustatutto. Dunque, come riuscire a conquistare il rispetto dei colleghi, abbandonare la discarica ed essere anche lui invitato alle incredibili feste organizzate nell'attico del condominio che si affanna tanto a distruggere ogni giorno? Semplice, basta partire per una missione impossibile con i protagonisti di Hero's Duty o districarsi nello zuccheroso mondo di Sugar Rush. Ma non tutto è facile come sembra, almeno non per Ralph e per l'immaginazione di Rich Moore.
Partendo dal presupposto che siete tutti una grande famiglia, il successo di Ralph Spaccatutto non rappresenta un po' una rivincita della Disney sui successi ottenuti dalla Pixar in questi anni? Rich Moore: Ad essere onesti il merito di questo nuovo film si deve a John Lasseter che mi ha chiamato per la regia, ma, soprattutto, mi ha lasciato completamente libero di realizzare il prodotto che desideravo. Non ho dovuto rispettare alcuna censura, né direttive particolari e questo nel nostro ambiente è un regalo veramente unico. Quindi possiamo dire che, proprio grazie alla genialità della Pixar, sogno riuscito a portare a termine un film che significasse molto per noi.
Qual è il segreto vincente di questa storia?Tutto gira intorno alla relazione tra Ralph e la piccola Vanellope. Questa è una caratteristica che ritroviamo in tutti i film Pixar e Disney ed è un particolare su cui anche io mi focalizzo nei miei lavori. Prima mi concentro sul tipo di rapporto che può nascere tra due personaggi e poi rifletto sul modo in cui questo può essere colto dal pubblico.
Vi aspettavate un'accoglienza così entusiasta da parte del pubblico?
Quando ci siamo messi al lavoro sapevamo di voler costruire una commedia che girasse tutta intorno alla personalità dei personaggi. Indubbiamente, il pubblico era consapevole che avrebbero riso e che sarebbero stati catapultati direttamente nel cuore dei videogiochi. Ciò che non potevano prevedere, però, è che si sarebbero follemente innamorati dei protagonisti. Mi sento incredibilmente privilegiato per aver preso parte a questa avventura. Grazie a Ralph Spaccatutto ho potuto costruire una storia che avesse un piede ben piantato nella tradizione favolistica della Disney che, allo stesso tempo, mi permettesse di utilizzare una narrazione moderna ed attuale. Quindi, sono molto orgoglioso di aver dato forma ad un film senza tempo.
Quando ero un ragazzino i videogiochi stavano iniziando a comparire sulla scena, quindi posso dire di essere stato un appassionato fin dai primi momenti. Credo di aver giocato tutta la mia vita. Naturalmente ho iniziato con quelli nelle sale e poi ho trasferito il divertimento in casa, acquistando ogni apparecchio che mi permettesse di alimentare questa passione. Per i miei genitori non facevo altro che sprecare inutilmente del tempo prezioso, però sono riuscito a trasmettere l'interesse anche ai miei figli. Certo, quando uno di loro mi ha battuto per la prima volta a Super Mario è stato un duro colpo da accettare. Il maestro veniva superato del suo allievo e non è affatto divertente. Comunque, nella mia vita ho tre pilastri assoluti, dei must cui non posso o voglio rinunciare: l'animazione, i videogiochi e Star Wars.
Visto il grande successo economico ottenuto dal goffo Ralph, state riflettendo sulla possibilità di un sequel basato su altri personaggi dei videogiochi?
Quando si lavora ad un progetto come questo, solitamente non ci si rende conto di quello che succede all'esterno. Per Ralph Spaccatutto ho passato tre anni della mia vita chiuso in una bolla creativa con il mio team. Solo verso la fine mi sono chiesto se il film fosse veramente buono o se si trattasse di una mia convinzione nata dal troppo coinvolgimento. Poi, quando abbiamo presentato Ralph al pubblico ed abbiamo visto il calore con il quale è stato accolto, abbiamo avuto conferma delle nostre convinzioni. A questo punto, dunque, non so se riusciremo a produrre un sequel ma sarei un bugiardo se non ammettessi che mi piacerebbe girarlo e incentrarlo tutto sulla figura di Super Mario.