Un fascio di nervi e muscoli in grado di sfidare la forza di gravità, la bellezza del gesto che si fa luce, la carne che diventa musica, il corpo che sublima in spirito: veder ballare Roberto Bolle è un'esperienza unica, che unisce il mondo fisico a quello insondabile dell'emozione, provocando immancabilmente, in chi ha fortuna di assistere dal vivo a un suo spettacolo, un sentimento di meraviglia. Étoile del Teatro alla Scala dal 2002, Bolle in trent'anni di carriera ha ballato nei più grandi teatri del mondo, dalla Scala, al Royal Ballet fino all'American Ballet Theatre, facendo coppia con le più grandi ballerine della nostra epoca, come Alessandra Ferri, Darcey Bussell e Svetlana Zakharova, ma non solo, è riuscito a infrangere la barriera del mondo elitario dei teatri divenendo una vera e propria star, conosciuto dal grande pubblico, anche da chi non ha mai visto un balletto.
Leggi la recensione: L'arte della danza: un viaggio dietro le quinte dello spettacolo Roberto Bolle & Friends
Sulla scia di Rudolf Nureyev, altra star della danza che scoprì il ballerino italiano a 15 anni, proprio a Milano, Bolle organizza da anni il Roberto Bolle & Friends, spettacolo con cui porta in luoghi di particolare interesse storico alcuni dei suoi passi di danza preferiti, dalla Carmen di Roland Petit, all'Apollon Musagete di George Balanchine. Insieme a colleghi illustri, provenienti dalla più grandi compagnie di ballo del mondo, Bolle ha ballato al Colosseo, alle Terme di Caracalla, all'Arena di Verona, perfino negli scavi di Pompei. Portando la grande danza in luoghi magici della storia italiana, l'Étoile mantiene allo stesso tempo viva e vitale un'arte considerata di nicchia e valorizza il patrimonio artistico della penisola, avvicinando alla danza un numero sempre maggiore di persone.
Dopo aver ballato all'apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006, per Papa Giovanni Paolo II a San Pietro, essere stato il protagonista degli scatti di fotografi come Fabrizio Ferri e Bruce Weber, aver partecipato a trasmissioni televisive, tra cui il Festival di San Remo, e aver avuto il suo speciale in prima serata su RaiUno, Roberto Bolle - La mia danza libera, lo scorso 8 ottobre, per il ballerino è arrivato il momento di conquistare anche il cinema, grazie al documentario, diretto da Francesca Pedroni, Roberto Bolle - L'arte della danza, in cui la regista ci porta dietro le quinte dell'ultimo Roberto Bolle & Friends.
Alternando momenti in cui Bolle spiega il particolare significato che ha per lui ogni balletto inserito in scaletta, esibizioni sul palco e momenti intimi, in cui si vede il protagonista continuare ad assumere posizioni da ballerino perfino quando chiude la valigia, il film offre la possibilità di sbirciare letteralmente dietro le quinte dello spettacolo, mostrando come Bolle pensi alla danza ogni minuto della sua giornata, proprio come i grandi predestinati, colpiti dalla scintilla dell'arte: "È molto bello vivere pensando costantemente alla danza: perché è la mia passione" ci ha detto a Torino, dove ha presentato in anteprima la pellicola nell'ambito del 34esimo Torino Film Festival, continuando: "È la passione della mia vita, quindi è naturale per me vivere con la danza, è la mia compagna di vita, mi accompagna ogni giorno, negli spettacoli, nella preparazione e anche dopo, quando continuo a ripensare al palcoscenico, alle prove, a come posso migliorare e ai nuovi progetti. È una vita vissuta in sintonia, con grande gioia, perché la danza è veramente il mio cuore: ha dato un senso alla mia esistenza e mi ha anche formato come persona, perché grazie alla disciplina e ai valori che mi ha dato sono l'individuo di oggi. Sono estremamente grato a questa arte, che sono riuscito a praticare con eccellenza, facendola conoscere a tante persone che magari prima non si interessavano al balletto".
Corpo atletico ed eleganza, interprete eccellente di un'arte elitaria ma amato dal grande pubblico, chiuso la maggior parte del tempo sala prove prove e contemporaneamente sempre in giro per il mondo, la spinta a comunicare con i propri fan attraverso Instragram e Twitter ma rimanendo sempre riservato sulla propria vita privata: il danzatore piemontese è un ossimoro vivente, che riesce a destreggiarsi con abilità tra mondi diversi: "È vero, vivo tra gli opposti. È un gioco di equilibrio: per fortuna, da danzatore, so come mantenerlo. Non è facile. Voglio portare la danza al grande pubblico, ma faccio scelte molto attente: scelgo progetti, che spesso non sono i più popolari, pensando sempre alla qualità. Per quanto riguarda i social, anche se non faccio entrare le persone nella mia vita privata, cerco comunque di mostrare loro il mio mondo, quello dell'arte. Do una parte di me che credo sia quella più importante, quella che merita di essere condivisa, fatta di teatro, arte e bellezza".
Portatore sano di eleganza e gentilezza, Roberto Bolle è la dimostrazione vivente che si può arrivare al grande successo mantenendo un atteggiamento e un comportamento positivo: "Per me è naturale, ma sento la responsabilità verso i giovani: faccio da esempio per un percorso di vita fatto in maniera lineare, costituito da sacrifici per la propria passione. Ho realizzato il mio sogno grazie alla dedizione, senza utilizzare nessun tipo di scorciatoia, con un lavoro quotidiano. Per questo aspetto credo di essere un esempio importante per i giovani, sono convinto delle scelte che ho fatto, e spero di continuare a essere un modello di impegno".
Distribuito da Nexo Digital, Roberto Bolle - L'arte della danza esce nelle sale italiane per un periodo di tempo limitato, il 21, 22 e 23 novembre.