Ritorno al crimine, la recensione: Massimiliano Bruno ci riporta nell'Italia del 1982

La recensione di Ritorno al crimine: l'atteso sequel di Non ci resta che il crimine, arriva in prima assoluta il 12 luglio su Sky Cinema e in streaming su NOW; ci attendono viaggi nel tempo, truffe e rapine, ancora con la regia di Massimiliano Bruno.

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Ritorno al Crimine: Alessandro Gassmann e Marco Giallini sul set

Chi avrebbe mai potuto immaginare che i Jalisse avrebbero vinto il Festival di Sanremo in quel lontano 1997? Può prevederlo solo qualcuno che arriva dal futuro. Nella recensione di Ritorno al crimine, l'atteso sequel di Non ci resta che il crimine, che arriva in prima assoluta lunedì 12 luglio su Sky Cinema e in streaming su NOW, vi parleremo di tutto questo: viaggi nel tempo, previsioni, truffe e rapine, ancora una volta con la regia di Massimiliano Bruno, che è anche sceneggiatore con Alessandro Aronadio, Andrea Bassi e Renato Sannio. Il film continua sulla linea del precedente Non ci resta che il crimine, e trova delle chiavi giuste per rimettere in pista la banda del primo film. La banda, cioè la vera unione di intenti tra un gruppo di persone, è la forza dei protagonisti del film. E la banda, intesa come cast collaudato e affiatato, è anche la forza del film: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo e Gian Marco Tognazzi sono volti amati e garanzia di divertimento. E stavolta ci sono anche Carlo Buccirosso, Giulia Bevilacqua, Gianfranco Gallo e Loretta Goggi, con Massimiliano Bruno che aggiunge il suo tocco al film anche come attore. Ritorno al crimine doveva essere uno dei pezzi forti dello scorso autunno cinematografico, ed è stato bloccato dalla chiusura delle sale di fine ottobre. Ora arriva in tv e in streaming come Sky Original. È un film che non aggiunge molto al primo, ma che fa il suo dovere, offrendo un'ora e mezza, o poco più, di intrattenimento.

Ritorno al 1982

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Ritorno al Crimine: Edoardo Leo in una scena del film

All'inizio di Ritorno al crimine ritroviamo Sebastiano (Alessandro Gassmann), Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gianmarco Tognazzi) e Gianfranco (Massimiliano Bruno) in una macchina lanciata verso Montecarlo. Siamo ai giorni nostri, e la ragazza che aveva rapito il cuore di uno e i soldi di tutti, oggi è invecchiata e ha un marito, Ranieri (Carlo Buccirosso), un mercante d'arte (per non dire un falsario) e una figlia, Lorella (Giulia Bevilacqua). Dal passato, in qualche modo, arriva però anche il boss Renatino (Edoardo Leo), per reclamare la sua parte del bottino. La vicenda si fa intricata quando entra in scena un camorrista, detto Van Gogh, che vuole l'autoritratto del pittore perché dice di somigliargli. I nostri eroi allora dovranno tornare ancora nel passato, ancora nel 1982, e dovranno trovare l'uomo che è al centro di tutto, il camorrista O' Rattuso (Gianfranco Gallo). Renatino, invece, resta nel presente, dove dovrà risolvere un altro problema...

Recensione Non ci resta che il crimine: da Frittole alla Roma criminale

Se Non ci resta che piangere incontra Gomorra

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Ritorno al Crimine: una scena del film

La formula di Ritorno al crimine è quella collaudata di Non ci resta che il crimine, con qualche variazione sul tema. I film di Bruno mescolano la commedia dei viaggi nel tempo, che sia la nostrana Non ci resta che piangere, non a caso evocata dal titolo del primo film, o quella americana di Ritorno al futuro, evocata stavolta, con i poliziotteschi italiani degli anni Settanta, e le loro rivisitazioni cinematografiche e seriali nate negli ultimi 15 anni. Se in Non ci resta che il crimine il riferimento era a Roma, alla Banda della Magliana e quindi a Romanzo criminale - La serie (ma anche al film), in Ritorno al crimine si guarda a Napoli, a Scampia e alla Camorra di Gomorra - La Serie. L'azione, poi, si sdoppia. Se Sebastiano, Moreno e Giuseppe tornano nel passato per rimediare a qualcosa che è successo nel presente, qui rimane Renatino, e forma una nuova coppia comica con il Ranieri di Carlo Buccirosso. E, se negli abiti di Edoardo Leo continuiamo a vedere i protagonisti di Romanzo criminale, nel look, ma anche nel soma e nel fisico, dei camorristi di oggi troviamo riferimenti ai protagonisti di Gomorra, come Genny Savastano.

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Ritorno al Crimine: il cast in un'immagine promozionale

Conoscere il passato, non conoscere il futuro

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Ritorno al Crimine: Carlo Buccirosso con Edoard Leo in una scena del film

Le gag, che a questo punto vengono fuori in maniera quasi naturale, allora, vanno in due direzioni. Se Gassmann, Giallini e Tognazzi, nel passato, giocano con il fatto di sapere cosa accadrà, come Paolo Rossi capocannoniere dei Mondiali dell'82, nel presente Edoardo Leo, in arrivo dal passato, si trova completamente impreparato a qualsiasi cosa. Non sa cosa sono i server, i bitcoin, l'euro, ma nemmeno il sushi, o gli influencer. È forse questa la parte più originale del film, unita a una serie di camei che, tra passato e presente, entrano in scena regalando qualche sorpresa, che vi lasciamo scoprire da soli.

Non ci resta che piangere: guida ai viaggi nel tempo in 10 momenti indimenticabili

Tra heist movie, poliziottesco, azione e commedia

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Ritorno al Crimine: una scena del film con Alessandro Gassmann e Marco Giallini

Come sappiamo, avendo visto e rivisto avidamente Non ci resta che piangere, Ritorno al futuro e anche Terminator, un evento che cambia nel passato può cambiare un evento nel futuro, e il gioco di Ritorno al crimine è questo. Come in Ritorno al futuro 2, i nostri torneranno a rivivere un'azione già vissuta (è l'occasione per riproporre l'iconico travestimento da Kiss che caratterizzava Non ci resta che il crimine). Ritorno al crimine mescola heist movie, poliziottesco, azione e commedia ma resta comunque un film comico, che, nonostante un intreccio intricato, punta soprattutto a far divertire con le gag. Non c'è, insomma, la suspense e la tensione di un Ritorno al futuro. Ma anche rispetto a un film come Non ci resta che piangere, che aveva una sua atmosfera coesa e coerente, sembra comunque puntare più sulle gag, e sull'effetto sorpresa, che su un racconto in grado di conquistare per la sua trama. E poi si fida molto dell'innata simpatia dei suoi protagonisti che è chiaro, se li metti in campo hai già vinto, invece di lavorare di più sulla sceneggiatura e i dialoghi. Ritorno al crimine è comunque un film che fa il suo dovere, intrattiene e diverte.

Conclusioni

Nella recensione di Ritorno al crimine vi abbiamo spiegato che la banda, cioè il cast collaudato e affiatato, è la forza del film: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo e Gian Marco Tognazzi sono garanzia di divertimento. È un film che non aggiunge molto al primo, ma che fa il suo dovere, offrendo un'ora e mezza, o poco più, di intrattenimento.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Il cast, sinonimo di simpatia: Gassmann, Giallini, Tognazzi, Leo e molti altri.
  • I viaggi nel tempo sono sempre motivo di gag e divertimento.
  • Alcune sorprese, in arrivo dagli anni Ottanta, ma anche dal presente.

Cosa non va

  • Il film si fida troppo del cast invece di lavorare più su storia e sceneggiatura.
  • Rispetto ad altri film del genere c'è meno suspense, ma si punta soprattutto sulle gag.