Steve Martin si conferma mattatore della Berlinale con La Pantera Rosa 2, slapstick comedy ispirata alla celebre serie comica degli anni '60 interpretata dal mitico Peter Sellers. Steve Martin sembra aver raccolto con entusiasmo il testimone del grande Sellers reinventando l'irresistibile slang anglo-francese che caratterizza il pasticcione Clouseau. Insieme a Steve Martin sono presenti all'incontro con la stampa il grande Jean Reno, la bellissima Aishwarya Rai e il regista Harald Zwart. Grazie alle fulminanti battute a raffica con le quali il canuto Martin risponde ai giornalisti ben presto la conferenza si trasforma in uno one man show dove anche il serioso Jean Reno si inserisce a far da spalla comica all'incontenibile Martin che conclude l'incontro deliziando il pubblico presente con un lungo assolo di banjo.
Mr. Martin, come si è accostato a un ruolo che è ben presente nella memoria collettiva grazie all'interpretazione del grande Peter Sellers?
Steve Martin: Peter Seller è stato un grandissimo comico. Forse dovrei scusarmi con lui! In realtà gli attori comici tendono ad amare i ruoli drammatici e a eleggere a modello interpreti molto diversi da loro, ma io ho sempre amato il lavoro di Sellers, per me i suoi personaggi sono come l'Amleto comico, perciò accostandomi al ruolo dell'Ispettore Clouseau ho voluto creare un espressione fisica e verbale adeguata al modello di riferimento.
Come avete gestito la dimensione slapstick ampiamente presente nel film?
Harald Zwart: Quando ho cercato di adattare la serie originale mi sono ispirato soprattutto al suo stile visivo, all'eleganza delle ambientazioni, al liberty francese. Tra l'altro abbiamo realizzato il film in un tempo record lavorando molto velocemente. Io vengo dai commercial e amo molto il cartoon Tom & Gerry perciò ho utilizzato questa serie animata come modello di riferimento cercando di inserire il gioco della caccia del gatto al topo nel film.
Steve Martin: Tecnicamente la slapstick è solo una gag fisica, spesso muta. Il nostro film ha subito una serie di cambiamenti complessi rispetto all'originale ed effettivamente vi è stato uno slittamento in direzione di una comicità più fisica, ma comunque più complessa e raffinata del semplice slapstick.
Aishwarya Rai, lei è un'icona di bellezza nel cinema indiano e non solo. In questa produzione lei interpreta l'equivalente di quella che può essere una Bond girl in un James Bond senza violenza. Come ha vissuto questa esperienza lavorativa?Aishwarya Rai: E' stato un piacere incredibile interpretare Sonia nel film. Sono una fan della serie originale. Mi piace lavorare soprattutto nelle commedie perché fanno sentire bene gli spettatori, li rilassano e li mettono di buon umore.
Come si sente lei che è indiana a lavorare in una produzione americana?
Aishwarya Rai: La mia carriera è iniziata in India, ma non mi pongo limiti sul futuro perché a me interessa solo recitare, non faccio distinzioni di paese o di lingua. In questo caso mi sono divertita tantissimo a recitare in inglese con un cast internazionale così bene assortito.
Mr. Martin, quale è la cosa più coraggiosa che ha fatto nella sua carriera?
Steve Martin: Niente! In realtà se guardo agli inizi della mia carriera spesso tendevo ad attingere al repertorio di battute dei comici che stimavo. Dopo due o tre anni di lavoro ho deciso di modificare il mio repertorio riducendolo drasticamente ed escludendo tutto ciò che non era originale, il tutto anche in modo piuttosto avventato. Forse è questa la cosa più coraggiosa che ho fatto.
Mr. Reno, come si è trovato a lavorare in La pantera Rosa 2?
Jean Reno: E' stato bellissimo. E' un vero piacere essere qui con tutto il cast, ma soprattutto con Steve perché lui non è solo un attore, ma è un artista in molti modi diversi.
Durante la proiezione stampa del film vi sono state molte risate, ma in America non è stato accolto con troppo calore. Quale prevedete sarà la reazione della critica?
Steve Martin: Ho sempre ricevuto critiche negative ai miei film. I film comici spesso ricevono critiche negative anche per motivi snobistici, la commedia non è un genere amato dai critici.
Nel film vi è un cameo di Johnny Hallyday. Cosa pensate di lui come attore?
Steve Martin: Nel film Johnny Hallyday è bravissimo, è uno dei cattivi più convincenti che abbia mai incontrato nella mia carriera e pure un ottimo cadavere. Purtroppo non abbiamo lavorato molto insieme sul set.
L'industria di Hollywood ha risentito della crisi economica mondiale che stiamo attraversando. Lei ha avuto riscontri personali della situazione?Steve Martin: La miglior soluzione alla crisi economica è fare ciò che faccio io. Presentare le anteprime dei miei film in Europa.
Nel film la vediamo anche nei panni del Papa. Cosa penserà il Papa della sua interpretazione?
Steve Martin: E' stato lui che mi ha voluto.
Ha chiesto qualche permesso al Vaticano per realizzare questa scena?
Steve Martin: Non ne abbiamo avuto bisogno perché non abbiamo girato in Vaticano. Però trovo il Vaticano un argomento perfetto da trattare in una commedia, con tutte quelle suore che corrono in su e in giù. Visto dall'esterno sembra un mondo un po' folle.
Jean Reno, siamo abituati a vederla nei panni del duro o in ruoli drammatici. Come si sente a interpretare un ruolo comico?
Jean Reno: In realtà il mio non è un ruolo propriamente comico perché il mio personaggio vive un terribile dramma. Ho cercato di recitare in modo da veicolare adeguatamente l'atmosfera creata dal film.
Steve Martin: Il confine tra commedia e dramma spesso è labile. Molti dei film che ho fatto erano commedie, ma anche drammi. Per esempio Il padre della sposa fa ridere, ma è un film estremamente drammatico. Basti pensare alla sofferenza di un padre che deve rinunciare alla presenza costante della figlia per permetterle di sposare un giovane uomo che per lui è un perfetto sconosciuto.
Come ha perfezionato l'irresistibile accento che utilizza nel film?
Steve Martin: Semplice. Ho lavorato con il dialogue coach per creare un inglese con accento francese che risultasse comico, come avevo già fatto per il primo film.
Come avete trattato l'animazione presente già nella serie originale in questo film?
Harald Zwart: Quando uscirà il DVD vedrete che vi è stato un lungo lavoro di preparazione sullo storyboard per curare nel dettaglio ogni singola inquadratura. Abbiamo fatto riferimento all'animazione della serie originale che è stata analizzata approfonditamente per cercare di rispettarne lo stile rendendola, allo stesso tempo, più attuale.
Vi è capitato di improvvisare le battute sul set?
Steve Martin: E' fondamentale tener presente la capacità di improvvisazione degli attori al momento delle prove con la sceneggiatura, ma quando si gira non si deve più improvvisare. Tutto deve essere recitato in modo preciso altrimenti l'effetto comico viene meno.
Jean Reno: Io improvviso dentro di me (ride, ndr).
Il sense of humor odierno è diverso di quello dell'epoca in cui è stata creata la serie originale della Pantera Rosa?
Steve Martin: Chi può dirlo. Come si fa a quantificare il sense of humor? Le commedie non sono tutte uguali. Quando un film cambia di tono e diventa più drammatico anche la dimensione della commedia muta e il linguaggio si fa più duro. Le commedie romantiche, invece, hanno un linguaggio più piano e colloquiale. Anche tra commedia e commedia vi è molta varietà.
Ha avuto occasione di suonare il banjo sul set?Steve Martin: Io sono un suonatore di banjo professionale, ho realizzato anche un album negli Stati Uniti, The Crow: New Songs For the Five-String Banjo. Ho avuto occasione di suonare il banjo nel trailer del film
Ha mai pensato di dirigere uno dei prossimi film del franchise della Pantera Rosa?
Steve Martin: No, non sono interessato a dirigere un film. Mi piace essere diretto da abili registi. Io sono un attore e uno scrittore.