Daniel Rivers, professore universitario, e sua moglie Julie sono prossimi a diventare genitori e si sono da poco trasferiti in una vecchia casa di campagna. Durante i lavori di ristrutturazione uno degli operai trova un braccialetto e lo consegna a Julie, pensando fosse suo, e da quel momento la donna comincia a essere vittima di fenomeni sempre più inquietanti. La situazione prende una piega potenzialmente tragica quando cade rovinosamente dalle scale, un incidente che potrebbe mettere a serio rischio la gravidanza, già al settimo mese.
Come vi raccontiamo nella recensione di Riposo forzato, il peggio sembra fortunatamente scongiurato ma i medici "ordinano" a Julie di sottostare a delle settimane di riposo assoluto in attesa del parto, giacché troppi sforzi potrebbero causare complicazioni per via del trauma subìto. Ma stare a letto tra quelle quattro mura per tutto il tempo necessario non sarà per nulla semplice, anche perché la protagonista continua a soffrire di visioni e allucinazioni che diventano sempre più pericolose e minano non soltanto la sua sanità mentale, ma anche quella fisica. E ben presto Julie scoprirà che in quella casa molti anni prima è avvenuto un qualcosa di misterioso e inquietante, che sembra protrarsi ancora ad oggi...
Vecchio e nuovo
Dai produttori di Scream, il film cita la locandina originale in bella mostra e non è perciò una sorpresa la presenza nelle vesti di protagonista col pancione di Melissa Barrera - anche co-produttrice - già star del nuovo corso della saga di Ghostface insieme alla collega Jenna Ortega. L'attrice messicana è qui impegnata in ruolo archetipico, ovvero quello di una madre incinta con un segreto nel proprio personale passato, atto ad aumentare quel senso di instabilità e a instradare la sceneggiatura su un progressivo svelamento dei colpi di scena, all'insegna di quell'effetto sorpresa sulla carta pronto a catalizzare l'attenzione del grande pubblico. In Riposo forzato non tutto è però andato per il verso giusto, probabilmente per quella sensazione di déjà vu che fin dai primi minuti circonda la storia e i personaggi in essa coinvolti, che appaiono inermi pedine in un gioco già visto e rivisto in ambito horror.
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Paura sul palcoscenico
Una dimora dove in passato hanno avuto luogo spaventosi eventi, una coppia felice pronta a cominciare lì una nuova vita insieme con tanto di figlioletto in arrivo e un drammatico trauma che in tempi non remoti ha già segnato profondamente il loro rapporto. Tutti elementi chiave pronti a scatenare quel canonico inferno spiritico, tra apparizioni varie - l'utilizzo di videocamere di sorveglianza nelle varie stanze fa molto Paranormal Activity - e poltergeist pronti a scatenarsi in quella resa dei conti finale sempre più violenta e caotica. Un'operazione indolore nella sua attinenza a certi stilemi, tanto calcolata quando parzialmente rassicurante per chi è alla ricerca di qualche spavento facile e non troppo cerebrale, giacché la trama è in fin dei conti puramente accessoria ai vari jump-scare sparsi qua e là nell'ora e mezzo di visione, durata tipo per operazioni simili.
Il diavolo sta nei dettagli
Il walkie talkie, gli schermi che controllano ogni stanza della dimora, armadi dove si nascondono presenze inquietanti, robottini aspirapolvere utilizzati come possibile aiuto, gatti che fungono da escamotage al momento del bisogno e mariti che non si accorgono di nulla fin quando non è troppo tardi: Riposo forzato non si vergogna del suo immaginario ampiamente consolidato, finendo anche per sottolinearlo in maniera più o meno evidente al fine di approcciarsi con il principale target di riferimento. Un classico titolo di genere, senza infamia e senza lode, poco originale ma ad ogni modo dignitoso, a parte un finale che forza inutilmente la mano nel giocare con scarsa naturalezza nell'interazione tra due mondi, con sprazzi di sentimentalismo materno che potrebbero far storcere parzialmente il naso ai puristi per via di una fastidiosa retorica a tema, più affine a svolte sentimentalistiche.
Conclusioni
Una coppia si trasferisce in una nuova casa in concomitanza con la gravidanza di lei, prossima a partorire da lì a poco. Peccato che la nuova dimora nasconda un terrificante mistero tra quelle mura e che ben presto la futura madre finisca vittima di visioni ed eventi inquietanti, fino a quando una caduta non la costringe forzatamente a letto per il bene del nascituro, in quello che diventerà un incubo senza fine. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Riposo forzato, ci troviamo davanti a un horror di routine, relativamente prevedibile nelle sue svolte chiave ma comunque godibile per gran parte, almeno fino a quell'epilogo che rischia di scadere in una ridicola melassa poco idonea alle dinamiche di genere fino allora palesate.
Perché ci piace
- Melissa Barrera dopo aver affrontato Ghostface si conferma una scream queen di tutto rispetto.
- Qualche godibile jump-scare...
Cosa non va
- ... in una narrazione altrimenti telefonata e prevedibile nei suoi risvolti archetipici.
- Una resa dei conti finale poco convincente.