C'è un Mads Mikkelsen convincente come sempre in Riders of Justice, abile nel tratteggiare un personaggio complesso e sfaccettato come Markus, ma il film disponibile in digitale dal 5 agosto ha anche altre frecce al proprio arco e la principale è nel suo autore Anders Thomas Jensen. Suo è lo script, sua la regia, quindi suo il merito per un film che riesce a miscelare con sapienza ed efficacia i generi, partendo da uno spunto da revenge thriller per lasciarsi andare a toni da black comedy e un andamento che riesce a sorprendere continuamente lo spettatore. Proprio dell'importanza di questo aspetto, della capacità di prendere alla sprovvista e mantenere un equilibrio tra i generi, abbiamo parlato nella nostra intervista con l'autore, già noto per i suoi Men and Chicken e Le mele di Adamo.
Questione di equilibrio
Da cosa nasce Riders of Justice? Qual è lo spunto da cui ha iniziato a ragionare per costruire questa storia?
Avevo un'idea per un altro progetto, in cui uno dei personaggi era un soldato che soffriva di depressione. Ho deciso di esplorare quel personaggio e sapevo che avrei voluto farne un film che potesse essere più realistico di Men and Chicken e forse più vicino ad alcuni dei miei primi lavori, con una vena drammatica più forte.
Un aspetto che mi ha colpito molto è l'equilibrio tra i diversi toni del film, tra la componente thriller e quella di commedia nera. Come è riuscito a mantenerlo? È un lavoro che si fa più in scrittura o sul set insieme agli interpreti?
È tutto un gioco di equilibri. Abbiamo dovuto tagliare diverse battute in Riders of Justice per evitare che i due aspetti - l'umorismo e il dramma - si cannibalizzassero a vicenda. Ci siamo dovuti assicurare che il dramma generasse una genuina risposta emotiva.
Guardando Riders of Justice non si sa mai cosa aspettarsi e il film è una continua sorpresa per come è costruito. Pensa che sia importante spiazzare lo spettatore?
Mi piacciono i film che ti prendono alla sprovvista e ti spiazzano, che giocano con generi diversi. L'elemento sorpresa è decisamente importante per me.
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Non solo Mads Mikkelsen
Lei e Mads Mikkelsen avete lavorato insieme già altre volte. Ha immaginato lui in questo ruolo sin dall'inizio o è un'idea nata una volta pronto lo script? Che sfumature ha aggiunto Mikkelsen al personaggio rispetto a quanto era già su carta?
L'ho scritto con Mads Mikkelsen in mente. È un attore fenomenale, estremamente versatile e aggiunge molto ai suoi personaggi. Mads è incredibile anche dal punto di vista della fisicalità, che era essenziale nelle sequenze d'azione. Markus è un personaggio molto dark, ma Mads l'ha reso una figura con cui si può entrare in empatia, persino vulnerabile.
Mikkelsen a parte, ho apprezzato molto tutto il lavoro di casting, perché i comprimari mi sembrano perfetti per accompagnare il protagonista. Mi dice qualcosa su come ha lavorato alla composizione del cast?
Alcuni dei ruoli sono stati scritti con quel particolare attore in mente. Ho lavorato molto con Nikolaj Lie Kaas e Nicolas Bro e da molto avrei voluto fare qualcosa con Lars Brygmann. Lars è divertente in modo assurdo, ma è stato spesso scritturato per ruoli seri. Quanto a Andrea Heick Gadeberg, l'ho vista per la prima volta in un film che ho scritto e Mathilde è un ruolo molto esigente, ma lei riesce a esprimere ogni tipo di emozione al cospetto di attori più navigati di lei. Andrea ha molto talento ed è fantastica con i dialoghi. Ci siamo invece guardati a lungo intorno per Bodashka, ma una volta che abbiamo individuato Gustav Lind non abbiamo avuto dubbi: si è amalgamato al gruppo con tantissimo cuore.
Ho trovato molto interessante anche l'uso della musica per accompagnare l'evoluzione e i toni del film. Che tipo di lavoro ha fatto da questo punto di vista?
Ho lavorato a lungo con Jeppe Kaas e ci conosciamo molto bene. Sa cosa mi piace e la sua musica aggiunge un contributo importante al film. Abbiamo lavorato molto sia sull'enfatizzare che sull'andare in contrasto con le emozioni delle scene e poi abbiamo rimosso tutto ciò che non era necessario, che non era funzionale a uno scopo specifico.
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L'ispirazione e l'importanza del cinema
Quali sono le sue fonti di ispirazione, come autore in generale e per questo progetto nello specifico?
Attingo un po' da tutto e cambia molto a seconda del progetto. Storie vere, personaggi, situazioni o aneddoti. Come scrittore mi piace anche lavorare ad adattamenti.
Al momento stiamo vivendo tutti una situazione di incertezza e non è un momento ottimale per le sale cinematografiche. Come immagina la situazione per il futuro? Pensa che si tornerà alla condizione pre-pandemia o l'equilibrio tra sale e piattaforme resterà cambiato anche dopo l'emergenza sanitaria?
Penso che saremo costretti a vivere con questa incertezza ancora per un po'. Sicuramente alcune persone cambieranno le loro abitudini, ma il cinema è un'esperienza sociale e spero che sopravviva come tale. Amo l'idea delle persone che lasciano la sicurezza del loro divano per andare a vedere un film. Dovremmo tenerci stretta questa tradizione.
Sta già lavorando a qualcosa di nuovo? In che tipo di progetto la vedremo coinvolto dopo Riders of Justice?
Sto scrivendo e co-scrivendo diversi progetti per altri registi, ma non ho ancora deciso quale sarà il mio prossimo progetto.