Seguiamo Fabio De Luigi dalla fine degli anni Novanta, da quando è entrato con il suo inconfondibile aplomb a Mai Dire Gol, e, a parte una sensazione di simpatia ed empatia che abbiamo immediatamente trovato nei suoi personaggi, negli anni lo abbiamo visto crescere costantemente come attore. Nella recensione di Ridatemi mia moglie, commedia romantica in due parti prodotta da Sky e Colorado Film in onda su Sky Serie e in streaming su NOW il 13 e il 20 settembre (e disponibile anche on demand su Sky), vi racconteremo un altro passo importante di questa crescita. Ridatemi mia moglie è un altro capitolo, la prima volta in un prodotto pensato per la televisione, del sodalizio tra Fabio De Luigi e Alessandro Genovesi. La peggior settimana della mia vita, un film uscito ormai 10 anni fa, era stato un esperimento interessante per il cinema italiano: un film basato su uno humour più inglese e vicino a una comicità slapstick, molto diverso dai film comici che si vedevano in quegli anni. Quel film veniva da un format inglese, ed è così anche per Ridatemi mia moglie, che è l'adattamento della sitcom I Want My Wife Back, distribuita a livello internazionale da BBC Studios. Dopo che ci aveva stupito non poco con il suo primo ruolo noir, diciamo pure da cattivo, ne Gli uomini d'oro, Fabio De Luigi qui ci regala un'altra sfumatura del suo essere attore. Ridatemi mia moglie è una commedia romanica dolceamara, con risvolti malinconici e drammatici, e De Luigi, supportato da un ottimo cast, dimostra di funzionare anche su registri più misurati e sfaccettati. È una piccola sorpresa, come questa serie, una commedia romantica che non ti aspetti.
Il nostro matrimonio è in crisi
Giovanni (Fabio De Luigi) e Chiara (Anita Caprioli) sono una coppia sposata. Stanno insieme da cinque anni e il loro matrimonio sembra essere entrato in una sorta di routine. Di tutto questo, Giovanni sembra non accorgersene, e pensa a organizzare una festa a sorpresa per il compleanno di Chiara. Lei, però, ha deciso di lasciarlo, e di trasferirsi da un'amica. Gli scrive una lettera, che però getta nel cestino. Proprio quando tutto è pronto per la festa, Giovanni trova la lettera. Tra lui e Chiara è finita. Ma Giovanni vuole provare a riconquistarla.
Chiamatelo Easy Watching
Ridatemi mia moglie, a leggere la trama, vive su una storia semplice. Ma la nuova serie di Fabio De Luigi e Alessandro Genovesi è un prodotto davvero interessante. Segue infatti uno dei nuovi corsi delle produzioni Sky, che si muoverà accanto alle grandi serie internazionali come Gomorra, 1992, Il Miracolo, Anna. Parallelamente, per canali come Sky Serie, Sky sta lavorando a una serie di prodotti più leggeri. Lo chiamano "easy watching" (così lo ha definito Antonio Visca nella conferenza stampa di lancio dei nuovi canali Sky), che possiamo immaginare come l'equivalente dell'easy listening musicale: serie per tutti, che tutti possono guardare senza una eccessiva complessità delle trame. Un altro aspetto interessante di Ridatemi mia moglie è il taglio, la lunghezza, che avevamo già notato in un altro prodotto dello scorso anno, una serie decisamente comica come Cops - Una banda di poliziotti. Due puntate da 80 minuti, un'ora e venti, più lunghe di una normale puntata televisiva, ma più corte - anche se di poco - di un normale film. Insomma, più un film in due parti che una vera e propria miniserie, un prodotto in grado di impegnarci per poche sere, ed essere fruito facilmente. Anche su questo nuovo format ci sarà da riflettere.
Fabio De Luigi e Anita Caprioli, che scintille!
Ma questi sono ovviamente aspetti produttivi. Quello che più conta, in ridatemi mia moglie, è l'aspetto artistico. Che vede all'opera la premiata ditta De Luigi - Genovesi come una compagnia teatrale affiatata in grado di mettere in scena ogni volta un testo diverso, senza che la chimica tra gli attori ne risenta. Allo stesso tempo, ognuno di loro è a suo modo nuovo nei panni di questi personaggi. Fabio De Luigi, ormai a suo agio nei panni dell'uomo benestante, in carriera e un po' noioso, mette da parte la risata facile e lavora meno con il fisico e più con il volto, lavorando sulle espressioni, sulle sfumature, sui tic (l'occhio che balla) e gli imbarazzi e recitando di sottrazione, sui mezzi toni. Accanto a lui è bellissimo ritrovare Anita Caprioli, che vent'anni fa ci aveva abbagliato come oggetto del desiderio dei protagonisti di Tutti giù per terra e Santa Maradona e che è di nuovo centrale, protagonista assoluta in una commedia romantica. Quel suo volto pulito, quei suoi modi affabili la rendono perfetta, un personaggio adorabile nel suo essere nevrotica, tanto da rendere perfettamente plausibile che Giovanni voglia riconquistarla. La chimica tra i due funziona. I flashback dei loro primi incontri, quando scocca l'amore, fanno scintille, e potrebbero essere usciti da una sceneggiatura di Nora Ephron.
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Un Diego Abatantuono inedito
Ma è ottimo il lavoro fatto anche sul resto del cast. Se parliamo di chimica, è evidente anche l'affiatamento tra De Luigi e Diego Abatantuono, un altro membro storico della ditta, che veste i panni, ampi, di Renato, il padre di Chiara. E che qui offre al suo personaggio di capofamiglia burbero nuove sfumature, fatte di una sorta di delicatezza, di fragilità senile mista a infatuazione per Giovanni, e per l'altro genero in pectore, un bisogno di amicizia virile mista a chissà che. Gli sguardi di Abatantuono sono inediti, e il suo Renato è una delle sorprese del film. Carla Signoris, che è la mamma di Chiara, offre al ruolo la sua dolcezza, mista a una parte di follia e un'altra di vacuità. E poi ci sono Diana Del Bufalo, che è la sorella di Chiara, al solito espansiva e solare. E tanti personaggi minori, tutti scritti e interpretati con grande cura e talento.
Attenzione a Ciro
Tutto questo si inserisce in una sceneggiatura che fa di Ridatemi mia moglie un film molto particolare. È una storia in cui tanti sorrisi a denti stretti, tante freddure, tante piccole gag - fatte di contrattempi e passi falsi, gaffe e azioni fuori tempo - fanno da contrappunto a quella che è una storia in fondo drammatica, a tratti dolorosa. È come se tanti piccoli momenti di divertimento siano lì a renderci meno amara una storia di separazioni e riconciliazioni in cui possiamo identificarci perché tutti, in un modo o nell'altro, ci siamo capitati. Una storia che però è raccontata in modo particolare, con sensibilità, senza drammi o scene madri, che non si chiude con un classico lieto fine, quanto piuttosto con un "quieto" fine. E fate attenzione a Ciro, il cane, perché avrà un ruolo importante nella storia. Ridatemi mia moglie non è forse una serie che resterà nella storia, di quelle di cui si parlerà per mesi, ma si vede con piacere. E non scompare, come tante, alla fine della visione, ma ci resta un po' dentro. E, pur non essendo nulla di rivoluzionario, è un modo diverso di fare serialità oggi in Italia.
Conclusioni
Nella recensione di Ridatemi mia moglie vi abbiamo raccontato una commedia romanica dolceamara, con risvolti malinconici e drammatici. Fabio De Luigi, supportato da un ottimo cast, dimostra di funzionare anche su registri più misurati e sfaccettati. È una piccola sorpresa, una commedia romantica che non ti aspetti.
Perché ci piace
- La recitazione di Fabio De Luigi, che lavora su mezzi toni e su registri a tratti drammatici.
- Il piacere di ritrovare Anita Caprioli, che insieme a Fabio De Luigi fa scintille.
- La costruzione, fatta di piccole gag su un impianto più serio e malinconico.
Cosa non va
- Il ritmo non è quello dei film comici tradizionali, e potrebbe deludere un certo pubblico.
- Non è una seria rivoluzionaria, certo, anche se qualche novità alla nostra serialità la porta.