Tra la fine degli anni '70 e gli '80 l'anime Remi - Le sue avventure ha traumatizzato l'infanzia di una generazione: insieme a Candy Candy e Georgie, il piccolo Remi fa parte della squadra di orfanelli che ci ha insegnato l'importanza della famiglia e dell'inseguire i propri sogni nonostante tutto. Durante il percorso per la consapevolezza abbiamo visto animali maltrattati, bambini quasi morti per il freddo e adulti che fanno come gli pare. Ispirato al romanzo Senza famiglia di Hector Malot, il cartone giapponese passa ora il testimone all'adattamento cinematografico diretto da Antoine Blossier, in uscita al cinema dal 7 febbraio.
Il Remi cinematografico è il giovanissimo Maleaume Paquin, faccia d'angelo e sorriso luminoso: abbandonato dai genitori e affidato signora Barberin (Ludivine Sagnier), il bambino scopre di avere una voce prodigiosa e si unisce al signor Vitalis (Daniel Auteuil), saltimbanco che va in giro per la Francia a esibirsi con il suo violino, il cane Capi e la scimmia Joli Coeur. Lo strano gruppo comincia un viaggio alla scoperta delle origini del ragazzo, che lo porterà fino in Inghilterra.
Presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Alice nella città, Remi può contare su attori francesi di peso come Daniel Auteuil, Ludivine Sagnier e Virginie Ledoyen nei ruoli comprimari, su un cast di animali adorabili e su un giovane protagonista che sembra nato per il cinema. Abbiamo incontrato la promessa Maleaume Paquin e il regista Antoine Blossier a Roma.
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Remi e l'importanza di avere buoni maestri
Nel film, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Remi, il protagonista ha una voce splendida, ma senza l'aiuto di Vitalis non avrebbe saputo come coltivare e aumentare il proprio dono: quanto è importante avere dei buoni maestri nella vita? Secondo Blossier molto: "È molto importante, estremamente importante, perché a volte si può avere talento ma dubitare di se stessi, non avere sufficiente fiducia, o anche avere talento ma credere che sia normale: è sempre importante trovare qualcuno che abbia più esperienza di vita, un mentore, che scopra il talento, che ci doni il coraggio e che ci aiuti a svilupparlo, perché il talento grezzo non basta, è necessario lavorarci tutti i giorni per evolvere e credo che un mentore permetta allo stesso tempo di infondere questa fiducia e sublimare questo talento, dunque è certamente molto importante."
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Lavorare con gli animali
Il cane che interpreta Capi, oltre a essere bellissimo, è anche un bravo attore: come si è trovato a lavorare con lui Paquin? "Con il cane ho fatto innanzitutto molte sessioni di addestramento per realizzare le coreografie e sì, mi ha fatto molto piacere perché era molto ben addestrato ed è stato gentilissimo: mi manca, mi manca davvero ed è stato molto bello."
Vitalis, musicista andato in rovina, nonostante non possegga nulla si priva sempre del proprio cibo per darlo ai suoi animali e al piccolo Remi: possiamo capire molto di una persona dal modo in cui tratta animali e bambini? Secondo il regista sì: "Ho scritto il personaggio proprio questo modo: Vitalis nel romanzo è molto più spaventoso, è un saltimbanco che vive ai margini della società e chi vive in questo modo è tendenzialmente visto con disapprovazione, sono "gli altri", persone differenti. Vitalis è benevolo, gentile, affettuoso con i suoi animali, soprattutto in un'epoca in cui si poteva fare come si voleva, si può vedere che ha un fondo di autentica bontà: li tratta non solo gentilmente ma con rispetto. Il rispetto è molto importante."
Come reagirebbe quindi Maleaume Paquin se vedesse qualcuno maltrattare gli animali? Il giovane attore rimarrebbe scioccato nel vedere una cosa del genere: "Amo molto i cani e gli animali, mi piacerebbe tanto averne ma i miei genitori non vogliono. Non ho mai visto nessuna persona maltrattare gli animali, ma se un giorno dovesse accadere ne resterei davvero sconvolto perché gli animali sono degli esseri umani alla fine, quindi da trattare normalmente, come si tratterebbe un bambino o un adulto, un uomo."
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Senza rischi non si ottiene nulla
Nonostante abbia solo dieci anni, Remi si assume dei grandi rischi per scoprire le sue origini e coltivare il sogno di diventare un cantante: è giusto giocarsi il tutto per tutto per inseguire le proprie aspirazioni? Paquin concorda con il suo personaggio: "Se non ci si assume dei rischi non si raggiunge nulla nella vita: Remi rischia molto, parte all'avventura con qualcuno che non conosce, viaggia per il mondo fino quasi a morire, ma se non avesse fatto tutto questo sarebbe ancora con sua madre a piangere. Quindi se non ci si prende dei rischi nella vita non si ottiene nulla. Se qualcuno ha un sogno, non so, di diventare calciatore e si allena, si allena, si allena ancora per provare a raggiungere il miglior livello possibile e di superarsi." D'accordo anche il regista: "Il rischio è legato alla fede: bisogna crederci, bisogna credere in se stessi per raggiungere i propri scopi."
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