Recensione The Walking Dead 9x03 – Estirpare o seminare? Questo è il dilemma

La recensione di The Walking Dead 9x03: dopo due episodi introduttivi, Warning Signs inizia a muovere le pedine di una stagione basata su un grande dilemma morale.

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C'è una regola non scritta che vale soprattutto per le serie tv: quando il racconto si sofferma su un personaggio, mostrandoci il suo lato più vulnerabile, dolce e umano, è probabile che stiamo per dirgli addio. Si indugia sul lato più umano di quel qualcuno in modo che il pubblico provi empatia, investa affetto e aspettative, per poi colpirlo alle spalle con la sua dipartita. Più affetto crea più effetto. La verità è che stiamo barando, perché è troppo facile fare certi discorsi quando si sa già come andrà a finire. L'addio di Andrew Lincoln al personaggio di Rick (ormai certo) pone per forza di cose una nuova luce sull'ex vice-sceriffo di The Walking Dead. E questa nona stagione su questa nuova luce ci sta (giustamente) puntando. Non fa eccezione The Walking Dead 9x03 che con il suo titolo, Warning Signs, è minaccioso sin dalle sequenze iniziali in cui Rick sembra immerso in un uno straniante idillio familiare, degno prologo del suo lungo addio.

Però, c'è un altro segnale allarmante che ci aveva colpito sin dalla fine dello scorso episodio: un elicottero che volteggia in cielo. Già intravisto durante l'ottava stagione e inserito anche nella nuova sigla, questo elicottero misterioso inizia a smuovere una storia che aveva bisogno di una scossa.

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Quiete e consigli: il nuovo Rick Grimes

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Diverso da quello di una volta, eppure simile al passato. Del vice-sceriffo che si risvegliò spaesato dentro un ospedale desolato e infetto sono rimasti solo i colori degli abiti, vago ricordo dell'uomo di legge che fu Rick Grimes. Adesso il leader di The Walking Dead è canuto, ferito, più quieto e cauto. Il risultato di un lungo e logorante processo di cambiamento che gli ha mostrato il peggio di un mondo alla deriva. Un mondo che puzza di morte in ogni dove dovrebbe sempre aggrapparsi alla vita, e Rick ha dovuto perdere (quasi) tutto per capirlo davvero. E così il violento anarchico che non indugiava a staccare orecchie e tagliare gole, adesso si è trasformato in un padre mansueto, memore di un promessa strappata a un figlio morente.

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Dopo averci mostrato la triste sorte del balordo Salvatore Justin (diventato un errante dopo l'oscuro agguato dello scorso episodio), Warning Signs dipinge un ritratto familiare insolito per lo show, con un Rick prodigo di spensieratezza. Ennesima conferma di un addio sempre più vicino, perché questo quadretto con Judith e Michonne intenerisce e ha tutte le sembianze della carezza che anticipa il pugno nello stomaco. Quello che la nona stagione di The Walking Dead sta riuscendo a fare bene, però, è proprio il passaggio di consegne tra Rick e il leader che ne erediteranno le responsabilità. Mai come in questo episodio Rick è chirurgico nel prendere in disparte Michonne, Carol e Daryl, cercando di instillare dentro le loro coscienze una visione più pacifica della convivenza. Ogni vita conta. Anche in un mondo invaso dai morti.

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Mistero e dilemmi: The Walking Dead vecchia maniera

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Dopo due episodi introduttivi, c'era il rischio di impantanarsi di nuovo nelle sabbie mobili. Triste abitudine a cui la serie ci aveva ormai abituato, soprattutto quando Negan non appare. Così non è stato. Perché nonostante si insista ancora una volta sulla difficile gestione diplomatica dei Salvatori con il resto delle comunità, finalmente ci è stato mostrato un elemento esterno che smuove la narrazione creando la giusta dose di mistero. L'infida Jadis, che poteva raggirare solo l'anima ingenua di padre Gabriel, entra in contatto con i proprietari di quel famoso elicottero di cui sopra. Tra loro sembra esserci un patto e persino un linguaggio in codice ben strutturato. Riusciamo a capire che si tratta di un'altra comunità che ha sede molto lontano dai luoghi in cui è ambientato lo show e, stando alla voce del personaggio con cui ha parlato Jadis, che si tratta di gente risoluta, cinica e pragmatica.

The Walking Dead Season 9 Episode 3 Review Warning Signs

Il che porta a chiedersi come fronteggeranno la cosa Rick e gli altri, col rischio che la mente diabolica di Negan possa servire alla causa. Ce lo chiediamo perché la leadership del gruppo è ormai sempre più frammentata. Nonostante il buon esempio di Rick, per ora seguita da una più serena Carol, Daryl e Maggie si mostrano assai più riluttanti al perdono e alla misericordia. Le persone possono cambiare? È giusto fidarsi di chi ha commesso azioni orribili? Il personaggio di Jadis, forse, vale come risposta, e le sequenza finale, molto più violenta (e ben diretta) dell'esecuzione di Gregory, ci mette un amaro in bocca che non sentivamo da tempo. Mistero e dilemmi morali: The Walking Dead ha un piccolo sussulto e torna quello di un tempo. Nell'attesa di dire addio a Rick, speriamo che la serie diventi come lui: più saggia e capace di imparare dai propri errori.

Movieplayer.it

3.5/5