Il pluridecorato e incorruttibile poliziotto James Payton (interpretato da Ice Cube) è il fratello di Angela, prossima sposa della guardia di sicurezza Ben (Kevin Hart), ma è fermamente contrario alle nozze visto che considera il ragazzo un immaturo. Ben, che è anche un incallito giocatore di videogiochi violenti, vuole far cambiare idea a James e per questo entra nell'accademia di polizia di Atlanta proprio per far colpo sul fratello della ragazza e dimostrare di meritarla.
È la prima parte della trama di Poliziotto in prova, film diretto da Tim Story con un buon successo al botteghino americano ma passato nelle sale italiane senza lasciare il segno. Come prosegue la vicenda? L'esperto James, anche grazie all'aiuto dei colleghi, è pronto a scoraggiare il malcapitato cercando di metterlo di fronte a una strana serie di imprevisti. Ma, come spesso accade in questo tipo di film, il presunto imbranato, dopo un primo momento di panico, mostrerà più qualità di quanto era lecito attendersi. Nel cast anche John Leguizamo e Bruce McGill.
Un collage di gag e cliché poco riuscito
Come si capisce fin dal titolo italiano, Poliziotto in prova non è certo un thriller poliziesco, bensì una classica action-comedy a base di gag che vorrebbe ambire ai più divertenti buddy movie, ma che zoppica proprio sul piano del divertimento, che sinceramente latita. Il classico personaggio buono a null che viene messo alla prova e nonostante le difficoltà iniziali, alla lunga convince e sorprende chi non credeva in lui, non è certo un plot originale per il cinema e tanto meno per il genere della commedia. Il punto qui è proprio il fatto che questi cliché vengono pienamente rispettati, senza la minima sorpresa all'orizzonte. Anche il fatto di abbinare i toni da commedia al genere poliziesco non è di per sé un'idea rivoluzionaria, ma qui la miscela non sembra nemmeno tanto riuscita. Il tutto comunque sarebbe anche accettabile, a patto che almeno il percorso sia costellato di scenette gustose e divertenti. Ma qui il collage di gag convince davvero poco ed è ripetitivo, i protagonisti non riescono a strappare risate se non in un paio di occasioni e il tutto risulta molto piatto per riuscire davvero a coinvolgere. Se c'era voglia di parodia, insomma, la missione è tutt'altro che compiuta, nonostante il film si faccia guardare.
Il blu-ray: video nitido e dettagliato
Se il film lascia un po' a desiderare, molto più convincente è l'edizione blu-ray con laquale la Universal lo propone in alta definizione. Il film girato con la Red Epic mostra infatti un quadro pulito, nitido e dettagliato, grazie anche a una fotografia naturale e alle numerose riprese in esterni. Il dettaglio è sempre molto alto, sia sugli elementi in primo piano che sui fondali, con contorni netti e precisi e una buona e costante sensazione di profondità. C'è a dire il vero qualche scena visibilmente più morbida, ma tutto sembra dipendere dal girato, più che dal riversamento. Il croma è realistico, gli incarnati piacevolmente naturali, i colori vivi e saturi al punto giusto mentre il nero è su buoni livelli di profondità. A parte qualche lievissima flessione in scene dalla luminosità particolare che appaiono leggermente più piatte, il video scorre via senza nessun problema.
Audio frizzante, extra più che sufficienti
Il reparto audio propone una traccia italiana in dolby digital multicanale, che fisiologicamente perde il confronto con il ben più performante DTS HD Master Audio inglese. I momenti più concitati propongono comunque un discreto coinvolgimento, con intervento dell'asse posteriore e qualche effetto panning, anche se c'è la sensazione che a tratti i rear siano un po' pigri. Discreto l'apporto del sub, mentre i dialoghi sono puliti e chiari. Più coinvolgente il lossless inglese, che rivela un particolare più curato e una maggior presenza dei bassi. Più che sufficiente il reparto degli extra, con circa mezz'ora di contributi. Troviamo un finale alternativo (2 minuti), alcune riprese alternative (2'), una serie di papere (3') e sei scene eliminate per un totale di 8'. A seguire la featurette La corsa selvaggia di Kev e Cube (5'), incentrato ovvialente sulle interpretazioni di Kevin Hart e Ice Cube, mentre Una corsa esplosiva è dedicato alle scene di azione e al lavoro degli stunt (5'). Si chiude con Anatomia della grande esplosione, con analisi di una delle scene chiave del film (5')
Conclusioni
A parte qualche scena simpatica, Tim Story non riesce nell'impresa di far divertire e la strana coppia di poliziotti sa molto di già visto, oltre a utilizzare una serie di stereotipi che non danno pepe alle gag. Ottimo video invece per il blu-ray, che soddisfa anche sul piano audio.
Movieplayer.it
2.0/5