Presentato in concorso al Far East Film 2013 nella sezione 'Hong Kong', Ip Man - The Final Fight è l'ennesimo film sulla figura dello storico insegnante di arti marziali a cui si deve la diffusione dello stile Wing Chun, che negli ultimi anni è stata utilizzatissima dal cinema. Una saga inaugurata nel 2008 con Ip Man e proseguita nel 2010 con Ip Man 2 e con Ip Man - The Legend Is Born, una sorta di prequel sulla giovinezza del personaggio. In questo capitolo diretto da Herman Yau, una sorta di reboot, siamo nel dopoguerra a Hong Kong e Ip Man, ormai stanco, malato e restio ad entrare in azione, abbandona il mondo dei combattimenti. Si rifiuta anche di aprire una scuola, scegliendo di insegnare le arti marziali sul tetto di una casa, e nel frattempo, dopo la morte della moglie, ha una relazione sentimentale con una cantante.
Ma il grande maestro di Wing Chun, che in questo film è interpretato da Anthony Wong Chau-Sang, in un contesto di crisi economica caotico e difficile, nonchè ricco di tensioni e disordini sociali, si troverà a scontrarsi con un malavitoso dedito ad organizzare combattimenti clandestini. Alla fine per difendere l'onore dal potere della Triade non avrà scelta: dovrà combattere per l'ultima volta e sfoderare le sue grandi abilità. La sfida finale si svolgerà, durante un tifone, dentro le mura proibite di Kowloon City. Nel cast anche Anita Yuen, Eric Tsang e Jordan Chan.
Un Ip Man umanizzato immerso nel quotidiano
Rivisitato ormai più volte in tutti i suoi aspetti, privilegiando a turno le sue eccezionali capacità di combattente, quelle di maestro, oppure quelle di guida filosofica o spirituale, stavolta Ip Man viene in un certo senso umanizzato e in questo senso va certamente elogiata la prova di Anthony Wong Chau-Sang che riesce a dare credibilità al perosnaggio. Le sue gesta di maestro di arti marziali convivono con una vita privata, il quotidiano, persino l'affetto e le tenerezze di una storia d'amore, in una fase crepuscolare della sua esistenza. E' una dimensione in un certo senso più umile, mentre sullo sfondo resta la consueta e già vista Kong Kong, con i suoi cambiamenti e l'emergere inarrestabile di corruzione e criminalità.
Combattimenti spettacolari, ma troppi rivoli nella narrazione
Pur in una costante sensazione di già visto, dovuta soprattutto all'inflazione cinematografica che ha subito il personaggio di Ip Man, Herman Yau riesce con una certa efficacia e genuinità a far emergere il quotidiano del protagonista nel contesto storico, nonostante il film sia ricco di un susseguirsi vorticoso di eventi. Sia chiaro che non mancano ovviamente le immancabili e spettacolari sequenze di arti marziali, che risultano però mixate con fasi più meditative. Una miscela che però riesce solo a tratti e che soffre probabilmente proprio di una narrazione ricca di rivoli e deviazioni, una trama troppo spezzettata che poi finisce per non riuscire ad approfondire e sviluppare i molti personaggi e i temi aperti. E ancora una volta, come spesso accade in questo filone, a convincere maggiormente sono proprio i combattimenti, anche perché la cura nella coreografia è innegabile.
Il blu-ray: video con croma vivo e dettaglio affilato
Ip Man - The Final Fight è arrivato in homevideo anche in alta definizione, con un blu-ray della collana Far East Festival distribuito da CG Homevideo. Il video è di buona qualità e presenta un dettaglio affilato e quasi sempre elevato, con poche flessioni che sembrano comunque dovute in gran parte al girato e che si registrano soprattutto quando c'è l'utilizzo di elementi CGI. Il quadro comunque brilla per nitidezza, il contrasto è ben calibrato, mentre il croma è vivo e presenta colori saturi e solidi. Alcuni momenti di maggior morbidezza si riscontrano nelle scene citate prima e in condizioni particolari di luminosità, ma la tenuta è sempre buona.
Audio lossless vivace, extra discreti
Di buon livello anche l'audio, che presenta anche nella traccia italiana un DTS HD 5.1 piacevolmente coinvolgente, anche se non eclatante. L'ambienza presenta una buona vivacità, come nei rumori delle strade di Hong Kong, che mettono in moto un asse posteriore pronto a sottolineare alcuni effetti con efficace direzionalità. Nei momenti più concitati i diffusori si rivelano ancora più attivi, con buona separazione dei canali, anche se c'è la sensazione che il sub avrebbe potuto essere ancora più incisivo nella scena. Per quanto riguarda gli extra, a parte i consueti numerosi trailer della collana Far East, troviamo un making of di 9 minuti e poi una serie di interviste a cast e troupe della durata totale di 21 minuti.
Conclusioni
L'ennesimo capitolo cinematografico su Ip Man si rivela apprezzabile per la volontà di scavare nell'umanità del personaggio, oltre che per gli spettacolari combattimenti, ma la narrazione risulta troppo spezzettata. Ottimo dal punto di vista tecnico il blu-ray della collana Far East.
Movieplayer.it
3.0/5