4 luglio. Gli americani lo chiamano Giorno dell'Indipendenza, ma per wurstel, panini, salse e bibite è una grande occasione per varcare le porte del Grande Oltre, una dimensione paradisiaca raggiungibile grazie all'acquisto dei grassocci, pigri e abitudinari consumatori. Le loro mani affamate conducono verso la salvezza suprema. La loro acquolina è una sacra benedizione. All'interno del più classico dei super market statunitensi, gestito da commessi annoiati e brufolosi, ci sono interi scaffali che scalpitano.
Attraverso buste, barattoli e confezioni, si possono scorgere gli occhioni sognanti dei tacos, le speranze delle ciambelle, l'entusiasmo frizzante della cola. Tra loro però c'è chi sogna anche di coronare un altro grande sogno. La salsiccia Frank e "la panina" Brenda sono promessi hot dog, si amano e non vedono l'ora di suggellare il loro sentimento in un perfetto amplesso (con tanto di salse) fatto di penetrazioni e strusciamenti. Quello che non hanno previsto, però, è che il destino che li attende dentro carrelli e padelle è molto lontano dalle loro illusorie leggende.
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Toy Story in salsa South Park
Se è vero che con i giocattoli si deve giocare, Seth Rogen e la sua combriccola di folli amici hanno preso Toy Story e lo hanno smontato, stravolto e rimontato con le mani sporche di olio. Ecco perché Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia non solo anima l'inanimato, ma lo infarcisce di una marea di contenuti indigesti per qualsiasi moralista. La trama del film, esile soprattutto a metà, è ovviamente mero pretesto per mettere insieme una ricca e variegata quantità di ingredienti: satira, disinibizione sessuale, ironia su religioni e fanatismi culturali. In questa ingordigia di temi scottanti, i personaggi affrontano una sconclusionata avventura verso un'amara consapevolezza assai critica nei confronti del consumismo occidentale.
Non a caso gli umani sono rappresentati in maniera impietosa: drogati, alienati, violenti, stupidi, assuefatti al sapore del solito junk food, quasi rintronati dal gusto delle abitudini (alimentari e non). Il cibo, al contrario, si ribella, vive e se la spassa senza alcun freno inibitore. Se nei film Disney-Pixar il viaggio dei protagonisti è sempre formativo, a Frank e compagni non interessa crescere, quanto allungarsi, ammiccare, semplicemente divertirsi in un'orgia disinibita. Sausage Party è un film volutamente sgraziato, scurrile come South Park, che mastica a bocca aperta e butta nel suo calderone anche un divertente citazionismo per cinefili, con tanti di personaggi cult. Vi diamo solo due indizi: gomma da masticare e Terminator 2 - il giorno del giudizio.
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Leggere sotto la confezione
Se anche voi amate immortalare il cibo o siete tartassati dalle incessanti fotografie dei vostri amici sui social, avrete sicuramente letto l'espressione "food porn". Due parole che ammettono un'ossessione, una malattia: quella di adorare pietanze come piccole divinità commestibili. Ma l'ossessione moderna per il mangiare non si ferma ai nostri profili Instagram, perché si espande anche verso una rappresentazione mediatica di un cibo sempre più estetizzato dai talent show, con i programmi di cucina che ci hanno insegnato ad "impiattare" e fare le cose più belle che buone. Ecco, Sausage Party è consapevole di tutto questo, così come delle costanti diatribe impregnate di odio reciproco tra vegani, vegetariani e onnivori. Allora Seth Rogen e Evan Goldberg ribaltano tutto: concedono al cibo quella vitalità e quella centralità assoluta che molte persone gli riservano davvero. Per questo crediamo che Sausage Party sia un film molto più intelligente della sua veste idiota, e forse troppo ben nascosto dietro la sua compiaciuta irriverenza. Ce lo conferma anche la velata, ma profonda critica alle giganti illusioni create dal sistema pubblicitario, sempre prodigo di famiglie unite e case felici; un racconto esasperato che illude persino il cibo stesso, accecato dagli slogan e dalle foto che porta addosso. Chi scrive ammette di essere stato colto da un attimo di bigottismo quando nel delirante finale ha pensato al divieto ai minori di anni 14 (forse troppo basso), ma anche che, a qualche giorno dall'anteprima, Sausage Party fa persino riflettere; è un film dalla scadenza più lunga del previsto. Indigesto ma saporito come il più classico degli hot dog.
Movieplayer.it
3.5/5