I colori sono lì, a portata di mano: fuori dalla finestra di Anna Ruotolo c'è il golfo, il cielo, il profilo del Vesuvio. Ma nuvole minacciose incombono e il mare in tempesta fa paura, e anche i giorni che iniziano con una bella mattina di maggio finiscono in burrasca. E allora puoi solo sperare che oggi tutto vada bene, per arrivare alla fine di un'altra giornata; chiudere la finestra sui colori e tornare a guardare il mare domattina.
La battaglia di Anna è iniziata silenziosamente quando ha voluto trasferirsi in quella casa sul mare, per scrutarne ogni giorno l'umore in attesa dell'occasione giusta per reagire. In attesa di quel coraggio che l'avrebbe finalmente liberata dal grigiore, dalla paura, dall'ipocrisia e dalla vergogna. Ma ora la resa dei conti è vicina.
Anna 'a capasciacqua
La protagonista di questa favola italiana è una Valeria Golino che, nella sua Napoli, splende anche nel bianco e nero che spegne (temporaneamente) i suoi occhi cerulei e la sua fierezza. È un personaggio ambiguo e a tratti anche debole ed esasperante Anna, l'eroina capasciacqua - che in napoletano, come potete intuire, vuol dire sciocca - di Per amor vostro, una donna che si affanna tra un lavoro faticoso, tre splendidi figli adolescenti e la tirannia di un marito molto malvisto nel vicinato per alcuni loschi intrallazzi.
Il giorno in cui Anna inizia ufficialmente il suo lavoro come "suggeritrice" in un teatro di posa dove si girano diverse soap opera, le cose sembrano cominciare a cambiare: un affascinante attore inizia a ricoprirla di attenzioni e la donna ha almeno una buona ragione per andare avanti nonostante la frustrazione quotidiana e le vessazioni del marito sempre più violento e minaccioso. Ma la guerra di Anna non è con suo marito, né è con la figlia ribelle Santina, o col figlio sordomuto Arturo, deciso a farsi ammazzare pur di difendere sua madre; non è nemmeno con i fratelli che si sono sempre approfittati di lei né con i vicini ostili e pettegoli. La guerra è contro sé stessa, contro il suo passato e il suo presente, contro la menzogna vile che l'ha avviluppata anni prima e con cui ha accettato di convivere per convenienza. Ed è qui che Valeria Golino viene chiamata a un compito arduo e insidioso, che svolge con qualcosa di più della solita bravura.
Finalmente in volo
Se Valeria fosse l'unica cosa che funziona in Per amor vostro potrebbe persino bastarci, tanto perfetta è nel sostenere il film incarnando una donna sensuale, una mamma divertente, ma anche un'ipocrita e una codarda a che alla fine fronteggia le proprie responsabilità e non è poi nemmeno tanto capasciacqua. Ma non è affatto così, perché questo film dimostra di avere tutto il coraggio che domanda alla sue eroina: Gaudino gioca con i colori, con i sensi, con il dialetto e con la musica; racconta in musica la storia della famiglia Ruotolo a mo' di prologo per introdurci alla vicenda nella maniera più surreale e straniante possibile e poi, tra ricordi e fremiti, tra deliziosi interludi familiari e confronti spaventosi, resta sempre fedele all'anima pop e travolgente del suo film.
Gli elementi surreali di Per amor vostro sono naif e materici, in perfetto contrasto con il sobrio bianco e nero del resto del film, il suo linguaggio è multiforme e postmoderno, il suo approccio melodrammatico e gioiosamente sopra le righe; a supporto di tanto estro e della magnifica protagonista, un cast di contorno - innanzitutto i bravissimi ragazzi che interpretano i figli di Anna padroneggiando la scena e il linguaggio dei segni - che non "stecca" una nota; il risultato è un film vitalissimo e originale, e forse per questo indigesto per molti, che non si lascerà ignorare.
Movieplayer.it
4.0/5