Cassa dolce cassa
Marcello Santilli sogna di aprire un ristorante e di diventare uno chef da Gambero Rosso, ma in attesa di realizzare il suo sogno per il momento ha solo conquistato il titolo di campione nazionale di 'gratta e vinci'. E così tra un biglietto della fortuna e l'altro la sua vita sta andando a rotoli: il suo secondo matrimonio sta per naufragare, la figlioletta Melania non gli parla quasi più se non tramite dei bigliettini e per di più c'è un direttore di banca che lo tampina per avere indietro i soldi che gli ha prestato per rilevare il ristorante Cacio e Cheope, denaro andato perso perché l'accordo con il gestore egiziano è stato sancito da Marcello totalmente in nero per aggirare il fisco. Un giorno, mentre fa colazione in un bar con sushi e mezza banana ecco l'illuminazione: la soluzione ai suoi problemi è aprire un negozio di pompe funebri nel paesino più 'vecchio' d'Italia. Convinta l'anziana nonna ad ipotecare la casa per ottenere l'ennesimo prestito dalla banca, Marcello compra un carico di bare cinesi, prepara le valigie e il carro funebre anni '80 e parte alla volta di Pietrafrisca, con la speranza di qualche imminente dipartita tra gli abitanti che possa risollevare le sue tasche. Quello che ignora è che il paesino della Puglia è popolato da un folto gruppo di arzilli vecchietti che dopo una vita di lavoro vive ogni giorno come se fosse l'ultimo. Forse è per questo che la morte sembra essersi dimenticata di loro...
Un titolo positivo e necessario quello del nuovo film da protagonista di Enrico Brignano, perché già di per sé "Ci vediamo domani" è una frase che esprime una certezza e non una speranza, quella di rincontrarsi il giorno dopo. Una frase ottimista che da sola esorcizza la morte, una parola che abbiamo persino paura di pronunciare e che racchiude un destino che prima o poi tocca a tutti, belli e brutti, simpatici e antipatici, giovani e anziani. La triste realtà di questi tempi è che i giovani non vedono l'ora di invecchiare, per avere meno preoccupazioni e godersi la vita appieno perché essere giovani oggi non è facile, pensare al futuro genera ansia e paura e ci si sente sempre più ingabbiati in un sistema in cui non ci sono tante vie d'uscita. Per essere veramente liberi e ottimisti nell'era della crisi globale bisognerebbe non avere nulla da rischiare, non possedere né macchine, né case, né mutui, né televisori, insomma tornare indietro nel tempo, i vecchi di oggi sanno essere completamente onesti con loro stessi e con gli altri ed hanno un coraggio che è assoluto, solo loro non hanno rimpianti e poco o niente da perdere, solo loro sanno cosa significa essere talmente legati ad una terra da scegliere di non abbandonarla mai. Temi profondi che il film diretto dall'esordiente Andrea Zaccariello tratta con estrema delicatezza e non senza un pizzico di amaro disincanto, raccontando la storia di un ragazzone con poca voglia di lavorare che sembra non essere mai contento della sua vita e che a un certo punto arriva a sperare di diventare ricco sotterrando gli stessi vecchietti che pian piano diventeranno i suoi migliori amici e gli faranno capire quali sono le cose veramente importanti, lasciandogli un insegnamento profondo: per stare al mondo dobbiamo imparare a dar valore alle parole, agli sguardi, ai silenzi, avere dignità e imparare ad accettare la vita, e la morte, senza dare eccessiva importanza a noi stessi. Una commedia di quelle che non ti aspetti Ci vediamo domani, che mostra un altro volto dell'attore Brignano che siamo abituati a vedere, quello più malinconico e misurato nella comicità, che diverte per larghi tratti ma che è capace di regalare momenti di straordinaria intensità quando entra nelle vite dei simpatici co-protagonisti che lo accompagnano in quest'avventura sospesa tra la realtà ed i ricordi, tra nostalgia del passato e la concitazione dell'era moderna. Nonostante la verbosità di alcuni passaggi e qualche lungaggine di troppo, il film riesce a scuotere gli animi e non si limita solo a rappresentare i sentimenti, ma prova a suscitarli avvicinandosi ai volti, ai luoghi e al buonumore di decine di attori improvvisati che nonostante l'età avanzata sfoggiano un'invidiabile energia e una saggezza che si respira nell'aria. Tante le sorprese disseminate in questa piccola commedia, una storia che accompagna lo spettatore in un inusuale triplice viaggio, quello su strada nel cuore del Sud a bordo di un carro funebre, quello dei sentimenti e quello in un tempo lontano che non tornerà più e di cui esistono sempre meno tracce. "Il pubblico è bambino e vuole che gli si raccontino le favole" , ha dichiarato il regista del film, e questa lo è a tutti gli effetti.
Movieplayer.it
3.0/5