Eli Roth fa il produttore, il cosceneggiatore e l'attore, in cabina di regia c'è Nicolás López e il prodotto è un disaster horror: Aftershock, alla fin fine, al di là dei litri di sangue e della violenza, ha in fondo un solo preciso messaggio da dare: la natura umana è perfino più spaventosa di madre natura, come in qualche modo recita già la locandina del film, che pare sia ispirato a fatti realmente accaduti dopo il terremoto cileno avvenuto il 27 febbraio 2010. Un gruppo di ragazzi americani in gita a Valparaiso, in Cile, si divertono e una sera trovano anche un bel gruppo di ragazze a far loro compagnia. Ma durante una scatenata serata in un night club sotterraneo, un terribile terremoto devasta la città.
Sopravvissuti alla scossa, i ragazzi riescono a ritornare all'aperto ma quello che li aspetta è perfino più terrificante e spaventoso della stessa terra che trema o dell'incombente pericolo tsunami. Un gruppo di feroci criminali evasi dal carcere dopo il terremoto scatena violenza dappertutto, si susseguono esecuzioni, devastazioni e uccisioni, e alla fine quella dei sopravvissuti diventa una pura lotta per sfuggire alla barbarie e salvare la pelle. Oltre a Eli Roth, nel cast anche Andrea Osvart, Ariel Levy, Nicolás Martínez, Lorenza Izzo e Natasha Yarovenko.
Vacanza con doppio incubo, tra terremoti ed efferatezze
Aftershock, lo dice perfino il titolo, vorrebbe essere un film scioccante per lo spettatore. E qui le intenzioni di Nicolás López e Eli Roth possono dirsi riuscite solo in parte. Innanzitutto, su 90 minuti totali di durata, è decisamente troppo lunga e stiracchiata la prima parte di oltre mezz'ora, praticamente un terzo del film, in cui vengono presentati i personaggi (senza peraltro nessun approfondimento) e non succede davvero nulla, se non seguire noiosamente un gruppo di ragazzi in vacanza alla ricerca di divertimento. Dopo il terremoto, che trova i ragazzi nel locale sotterraneo, il film cambia totalmente volto e in breve tempo diventa un survivor movie dai toni horror e qualche discesa nello splatter, in un ambiente post-apocalittico. Il ritmo a quel punto diventa sicuramente apprezzabile e le efferatezze si susseguono con discreta verve, anche se rimane sempre nell'aria la sensazione di essere da un momento all'altro su Scherzi a parte, il che non è esattamente il massimo per un horror. Forse, visto lo zampino di Eli Roth su tutti gli aspetti del film, non si voleva prendersi troppo sul serio: fatto sta che il lato drammatico è poco accentuato e il pathos a tratti latita, nonostante in scena si susseguano violenze su violenze. E il grottesco a volte ha addirittura la meglio. La sequenza di situazioni scabrose è decisamente troppo forzata per lo sfortunato gruppo di ragazzi (che sembrano colpiti da qualche sciagurata congiunzione astrale), però va riconosciuto che scenograficamente la discesa all'inferno dei malcapitati protagonisti risulta a tratti efficace e accattivante.
Il DVD: video e audio ottimi, deboli gli extra
Il DVD con il quale Aftershockarriva direttamente in homevideo è targato Koch Media e si rivela di ottima caratura tecnica. Il video è di notevole livello, con qualche comprensibile flessione nelle scene molto buie. In questi frangenti, oltre a una certa pastosità dei fondali, si riscontra una maggior rumorosità e qualche occasionale banding, ma per il resto troviamo compattezza, dettaglio e soprattutto un croma brillante, molto vivo soprattutto nella prima parte prima che si precipiti nel caos.
Anche l'audio è molto convincente, soprattutto nel DTS italiano multicanale che si rivela decisamente esuberante. Le occasioni, fra musica del night club, terremoti, crolli, sciagure ed efferatezze varie, non mancano di certo per esaltare il reparto sonoro. Il sub è molto presente e muscolare, l'asse posteriore è vivace a supporto di un'ottima spazialità anteriore. Forse un pizzico di maggior dettaglio dai rear sarebbe stato opportuno, ma il coinvolgimento è assicurato. Nel reparto extra il commento audio di Eli Roth e Nicolás López, il trailer e l'anteprima di The Green Inferno.
Conclusioni
DOpo una mezz'ora stiracchiata e noiosetta, quando Aftershock entra nel vivo ha un suo fascino perverso, e tra terremoti e violenze gratuite e inaudite il ritmo ha una buona accelerazione, anche se il grottesco prevale sul realismo a scapito degli spaventi che il film vorrebbe regalare. Il DVD da parte sua vanta un ottimo reparto tecnico ma extra scarsi.
Movieplayer.it
3.0/5